🥾 Dislivello: circa 530 metri ⌚ Durata: tre ore e mezza 📏Lunghezza: 8 chilometri
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Gregge di pecore nei pascoli di Cascina Mafet. |
Dal piccolo parcheggio in cima a via Campella, a Parre (700 m circa-i dettagli per arrivarci sono descritti nelle note tecniche in fondo al post) si sale a sinistra calpestando l'asfalto di una ripida strada privata. Siamo sul sentiero CAI N. 240 e seguiremo i suoi bolli biancorossi per un buon tratto di salita. In dieci minuti si raggiunge un bivio (750 m circa) dove le indicazioni ci fanno svoltare a destra. Per gli interessati, prendendo a sinistra si raggiunge il santuario della Santissima Trinità, con i suoi suggestivi porticati.
Prime viste sulle cascine del Monte Trevasco. |
La traccia alterna tratti in mulattiera con l'asfalto od il cemento. Si incontra un secondo bivio in località Cà Larga de Sura (venti minuti dalla partenza) e, seguendo fedelmente i bolli biancorossi del CAI, si giunge ad un terzo bivio dove non si volta a destra ma si resta sull'asfalto. Dieci minuti dopo si lascia la strada per percorrere una mulattiera che risale nel bosco ceduo arrivando alla palina segnaletica verticale del trivio nei pressi della baita Cornèl de Sura (962 m-50 minuti circa dalla partenza).
La radura dei cavalli sullo sfondo del Pizzo Formico. |
Qui abbandoniamo il sentiero CAI n. 240 e seguiamo la direzione per il Monte Trevasco Ovest, calpestando l'asfalto e, più avanti, una cementata. La traccia, in una decina di minuti, ci porta ad attraversare una splendida radura dove alcuni cavalli pascolano tranquillamente restando sullo sfondo del Pizzo Formico. Al termine della radura, governata da una cascina splendidamente ristutturata, si prende un tratto asfaltato che sale e rientra nel bosco.
La cascina nei pressi della radura dei cavalli. |
Il breve tratto con vista cessa cinque minuti dopo, quando si svolta a destra nel bosco per raggiungere la zona di Cascina Mafet, circondata da amplissimi pascoli dove incontriamo un nutrito gregge di pecore. Da qui lo sguardo si amplia sempre di più e si può salire l'ultimo tratto vagando lo sguardo dal fondovalle alle cime che circondano il Formico, dai pascoli alle cascine che governano i pascoli più lontani del Monte Trevasco.
Cascina Mafet. |
Si raggiunge la meta serpeggiando sull'asfalto per una ventina di minuti da Cascina Mafet, raggiungendo quindi la località Fenilecc (1230 m circa - un paio d'ore dalla partenza) dove, tempo fa, sono state ritrovate le tracce del primo tratto del famoso "Sentiero dei Castrù". Si tratta del percorso effettuato, in tempi di transumanza estiva, da generazioni di pastori parresi, per portare le loro greggi negli alti pascoli delle valli svizzere, attraversando la Val Brembana, il fondovalle della Valtellina, la Val Chiavenna, il Passo di Spluga raggiungendo infine i dintorni di Coira, affrontando un viaggio che durava, mediamente, una settimana intera.
Panorama da Fenilecc. |
Per tornare al parcheggio la soluzione più semplice è quella di percorrere la stessa traccia della salita. Chi vuole variare un poco i panorami può arrivare al bivio che precede la bellissima radura dei cavalli, che dista, scendendo da Fenilecc, circa mezz'ora di discesa. Invece di tenere la sinistra per costeggiare la radura, si svolta a destra, scendendo lungo la striscia d'asfalto. L'ambiente offre viste nuove, più agresti, ma anche più "spettinate" e quindi più espressive della fatica quotidiana di pastori e contadini.
In discesa, dopo il bivio nei pressi della radura con i cavalli. |
Rimanendo sull'asfalto, in una ventina di minuti si cala fino a quota 880 m (50 minuti circa da Fenilecc) dove si incontra uno sterrato a sinistra che porta ad una cascina, oltre la quale la traccia sembra procedere verso est, scendendo in direzione di Parre. Siamo in località Squadersù, un tempo zona di coltivazioni minerarie, ora dedicata alla coltivazione del fieno ed al pascolo di ovini ed equini. Si arriva alla cascina, portando attenzione ai cani che fanno il loro mestiere, la si costeggia e si scende a riprendere l'asfalto che, poco sotto, passa accanto ad un paio di capannoni agricoli.
Località Squadersù. |
Proseguendo sulla stradina, in meno di mezz'ora, a quota 820 m, si ritrova, ad un bivio, il segnavia CAI che ci ha facilitato la salita. Voltando a destra, con pochi passi si arriva all'angolo dove i segni biancorossi ci fanno riprendere il sentiero nel bosco già percorso all'andata e che ci riporterà, in una ventina di minuti, al piccolo parcheggio di partenza (da Fenilecc si è camminato per circa un'ora e mezza).
Uno sguardo verso sud da Fenilecc. |
Note tecniche:
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