lunedì 2 aprile 2018

Un tuffo nella Val Dossana, dove sgorga l'acqua che disseta la città di Bergamo

In un sabato uggioso di fine marzo, insieme ad un caro amico, ho scoperto la Val Dossana, partendo da Bratte di Premolo (720 m) per salire a calpestare tanta neve, così tanta che non siamo riusciti ad arrivare alla Baita de Sùra (1.320 m).
Il lato destro della Val Dossana.
Ma la passeggiata in questa valle stretta e lunga è stata comunque di grande soddisfazione.    Incassata tra scoscese pareti dolomitiche, ricca di guglie,
pinnacoli, torrioni e pareti verticali e contornata da boschi, il percorso offre la possibilità di camminare senza fatica per lunghi tratti, chiedendo solo uno sforzo nella seconda tratta, quando uno strappo deciso porta alla Baita de Sùra, dove la valle si apre consentendo di ammirare le cime del Fop, di Letèn e del Monte Secco.
Nel bosco della Val Dossana
L'itinerario che parte alla fine del paesino di Bratte imbocca il sentiero CAI n. 245 e, per un buon tratto, coincide con il percorso salute realizzato dal Comune di Premolo.   Inizialmente pianeggiante, il sentiero incontra poi una serie di saliscendi, restando sempre immerso in boschi di sorbo e carpino nero, alternati a qualche isolato faggeto, residuo delle piantagioni ben più estese realizzate, sin dal medioevo, per fare carbonella ad uso metallurgico.    Siamo infatti in una zona che, dall'epoca romana fino alla metà del secolo scorso, ha vissuto un ampio sfruttamento delle risorse minerarie, in particolare di un miscuglio di minerali denominato calamina, da cui si ricavava zinco e piombo.
Baita Piazza Manzone
In circa un'ora e senza difficoltà si arriva nei pressi della Baita Piazza Manzone (circa 900 m).    Fino a qui il sentiero si tiene alto sul fondovalle dove scorre il torrente Dossana.    Le sue acque, insieme a quelle del torrente Nossa,  alimentano da oltre quarant'anni l'acquedotto della città di Bergamo.    Si abbandona il sentiero CAI n. 245 per deviare a destra sul n. 242 che si inerpica, ben più deciso e serpeggiante, attraversando più volte il greto del torrente.
Il lato destro della Val Dossana
I lati della valle sono ancora più selvaggi e colpisce il silenzio ovattato che circonda i nostri passi.   Forse è anche la presenza di tanta neve ad acuire l'assenza di rumori, ma la conformazione di questa valle certamente favorisce il senso di isolamento, offrendo un elevato senso di protezione che, anche nel lontanissimo passato, ha sicuramente favorito l'insediamento stabile di piccoli gruppi di persone.    In proposito, poco dopo l'imbocco della Valle si incontrano le indicazioni che portano ad un sito archeologico dove, nel 1963, sono stati ritrovati i resti di alcune sepolture risalenti all'età del rame (quasi 6.000 anni fa!).
L'altipiano di Parre, visto dal sentiero della Val Dossana
Il mio amico ed io ci siamo fermati a circa mezzora dalla nostra iniziale meta. 
Il sentiero proseguiva in decisa salita e la neve ci arrivava ormai al ginocchio. Abbiamo quindi rinunciato ad arrivare alla Baita de Sùra e non abbiamo nemmeno potuto ammirare il gigante della Val Dossana, un faggio secolare, vecchio di quattrocento anni, che si trova poco prima della Baita stessa.
Cascina Lova, Bratte ed i contrafforti del Pizzo Formico.
Ci siamo però ripromessi di tornare in questa zona, che abbiamo scoperto essere il cuore di un sito di interesse comunitario, creato dalla legislazione europea per tutelare tutta l'area circostante la Val Dossana fino alla Cima del Monte Grem.
In questo ambiente, nelle opportune stagioni, è infatti possibile scoprire singolari ricchezze floristiche, con rare specie endemiche e, più in quota, si può ammirare un bel paesaggio pascolivo alternato ad ambienti carsici di grande interesse, con il contorno di cime dalle suggestioni dolomitiche, che superano i 2.000 metri di quota.
    Escursione effettuata sabato 24 marzo 2018 (tempo uggioso con qualche fiocco di neve).
Segnaletica alla partenza.
Info tecniche:
Come arrivare: L'imbocco della Valle Dossana è facilmente raggiungibile da Bratte, frazione del Comune di Premolo, che si raggiunge dalla strada provinciale della Val Seriana. Pochi metri dopo il bivio per la Val del Riso si prende a sinistra una carrozzabile con le indicazioni per Premolo (2 km). Giunti in paese si prosegue in salita fino ad arrivare a destinazione. Superato il centro di Bratte, si intravedono sulla destra le indicazioni CAI per la Val Dossana mentre, avanti pochi metri sulla sinistra, è possibile parcheggiare senza particolari problemi.
Durata e dislivello: Per arrivare fino alla Baita de Sura servono oltre due ore di buon passo, con dislivello di sola salita di circa 600 m.  Una passeggiata più rilassante (un'ora di salita con duecento metri di dislivello) si ferma a metà strada, alla Baita Piazza Manzone
Cartografia: Carta Turistico-Escursionistica della Provincia di Bergamo-Tavola 05.
L'itinerario evidenziato sulla tavola 05 della
Carta Turistica-Escursionistica della Provincia di Bergamo.
Si ringrazia per la concessione.



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