Su tutti, prevale lo sfondo rossastro delle asperità del Monte Castello, nelle cui pieghe si nasconde il piccolo santuario di Monserrato, meta di una facile escursione che offre panorami spettacolari ed inconsueti.
Porto Azzurro e il Monte Castello - foto di Elisa Di Blasi |
La chioma di Nonno Pino - foto di Elisa di Blasi |
Uno sguardo al Santuario dal sentiero di salita - foto di Elisa Di Blasi |
La piccola terrazza del Santuario - foto di Elisa Di Blasi |
Come arrivare: Dopo essere sbarcati dal traghetto a Portoferraio, si prende la SP 26 in direzione Porto Azzurro. Poco oltre l'abitato si oltrepassa il museo minerario e, all'altezza del bivio per la spiaggia di Barbarossa si gira a sinistra in una stradetta di campagna. Dopo circa 600 metri si intravede, sulla sinistra, il secolare pino domestico nei pressi del quale si può parcheggiare.
Dislivello e durata della gita: Il dislivello è inferiore ai 100 metri e si impiega mezzora per la sola salita.
Altri suggerimenti: La breve escursione qui descritta è parte di un interessate itinerario ad anello che parte dal centro di Porto Azzurro, negli immediati pressi dell'antica Fortezza di San Giacomo, ora adibita a carcere. Il sentiero costeggia, con vista mare, il perimetro del penitenziario scendendo alla spiaggia che, ancora oggi, porta il nome del Barbarossa, il feroce pirata turco che, nel sedicesimo secolo sbarcò sull'isola portando morte e terrore tra i suoi abitanti. Dal lido una stradina raggiunge e attraversa la provinciale, portandosi sul percorso che porta al pino secolare e, quindi, al Santuario di Monserrato. Da qui si affronta il tratto più impegnativo, che si inerpica sui friabili fianchi del Monte Castello. Dopo un passaggio sulla nuda roccia, si arriva ad un pianeggiante piazzale erboso dove si prende una pista forestale che riporta verso Porto Azzurro. L'anello, lungo quasi 8 chilometri, si percorre in circa 5 ore, con un dislivello totale superiore ai 400 metri. E' riservato agli escursionisti esperti ed è descritto nel sito del Parco Nazionale dell'Arcipelago toscano: www.islepark.it, nella sezione "visitare il parco-i sentieri più belli".
Sulla strada del ritorno, consiglio una sosta nei punti vendita a bordo strade delle aziende che lavorano la campagna della fertile Piana di Mola. L'assaggio effettuato di vino e olio dell'Azienda Agricola La Fazenda ne hanno certificato l' ottima qualità.
Cartografia: Carta Kompass 650 - Isola d'Elba. Scala 1:30.000.
Dislivello e durata della gita: Il dislivello è inferiore ai 100 metri e si impiega mezzora per la sola salita.
Sulla spiaggia di Barbarossa - foto di Elisa Di Blasi |
Capoliveri e un'azienda agricola della Piana di Mola - foto di Elisa Di Blasi |
Cartografia: Carta Kompass 650 - Isola d'Elba. Scala 1:30.000.
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