sabato 25 marzo 2017

Al cospetto dei giganti delle Orobie

Il passo della Manina è uno splendido balcone naturale a 360° sulle principali vette delle Alpi Orobie. Vi propongo di raggiungerlo con una facile escursione, fattibile anche con le ciaspole, con partenza da Nona, frazione di Vilminore di Scalve.

Panorama dal Passo della Manina - foto di Mauri Parimbelli
La via dei minatori
Per raggiungere il punto di partenza bisogna recarsi in Val di Scalve.   Nona è la frazione più alta di Vilminore di Scalve (1.341 m) e si trova sullo storico percorso commerciale che univa la Val di Scalve con l'Alta Valle Seriana.
Si parcheggia l'auto nel piccolo parcheggio a pettine posto dietro la chiesa, per poi imboccare via Manina e, dopo un centinaio di metri, prendere a destra il sentiero CAI n. 408, che ci porterà fino alla meta.   E' questa la vecchia via utilizzata dai minatori che lavoravano, fino all'inizio degli anni '70, nelle miniere di ferro poste intorno a quota 1.700 metri.   Il tracciato ci porta, con pendenza costante, ad uscire dal bosco, per arrivare alla zona delle ex baracche dei minatori (1.637 m) ove ora è presente il rifugio Case Rosse, gestito dal gruppo alpinistico della Celadina.

Raggiungendo le Case Rosse - foto di Mauri Parimbelli

Ora siamo in campo aperto ed il panorama diventa via via più grandioso, per raggiungere il suo apice al passo della Manina (1.799 m) ed alla successiva chiesetta (1.821 m).   A tutto tondo, è possibile ammirare le montagne più imponenti della bergamasca: girandosi verso la Val di Scalve, si possono facilmente riconoscere la Presolana, il Pizzo Camino, il Pizzo di Petto ed il Barbarossa.   Di fronte dominano le vette over 3.000: il Pizzo di Coca, il Redorta ed il poco più basso (ma incredibilmente elegante) Diavolo di Tenda.  Da un lato si impongono alla vista il Recastello, il Tre Confini ed il Monte Gleno; dall'altro, invece, si erge il Vigna Soliva, incombente sugli impianti sciistici di Lizzola.

Traccia dell'itinerario, tratta dalla tavola 03 della 
Carta Turistica-Escursionistica della Provincia di Bergamo.
Si ringrazia per la concessione
Info tecniche:
Partenza: Nona, parcheggio dietro la chiesa (1.341 m).
Dislivello: circa 500 m.
Durata: Poco più di un'ora e mezza per la sola salita.
Altre note: A otto chilometri da Nona, nella frazione Vilmaggiore, troverete la Latteria Sociale Montana di Scalve, una cooperativa agricola che raggruppa una ventina di allevatori della valle.   Nel loro negozio è presente un'esplosione di sapori caseari, che vanno dalla formaggella allo stracchino, dallo yogurt al quadrel (formaggio da fondere sulla piastra). Documentatevi sul loro sito: www.latteriasocialediscalve.it.
Cartografia: Carta escursionistica della Provincia di Bergamo-tavola 03.







sabato 18 marzo 2017

Il risveglio delle marmotte di Chiareggio, in alta Val Malenco

In primavera le marmotte si risvegliano dal lungo letargo invernale. Nei pressi del paesino di Chiareggio c'è un posto dove è facilissimo ammirarle da vicino ed anche...sfamarle.

Nel Parco Geologico insieme alle marmotte.

IL PAESINO DI CHIAREGGIO...
...è una piccolissima frazione del Comune di Chiesa di Val Malenco, a 1.612 metri di altitudine, al cospetto del gruppo del Monte Disgrazia.   Nel suo centro si interrompe la strada comunale che diventa (anzi, torna) mulattiera, come era nel passato, quando fungeva da importante arteria commerciale con i Grigioni, il cantone sito appena al di là del passo del Muretto, al confine tra Italia e Svizzera.   Nel periodo invernale Chiareggio non è raggiungibile con le auto perché la strada non viene battuta dagli spazzaneve.   Gli albergatori di Chiareggio, in caso di neve, scendono a recuperare i loro ospiti con il gatto delle nevi o le motoslitte.
Chiareggio e le sue montagne - foto di Elisa Di Blasi
...ED I SUOI ABITANTI
I residenti fissi di Chiareggio non superano la decina anche se, soprattutto d'estate, il paese è animato dai turisti che pernottano nei cinque piccoli alberghi o che si dirigono verso i diversi rifugi d'alta quota.  Poche persone ma... tante marmotte!
All'inizio della primavera, nella località denominata La Corte, posta all'ingresso di Chiareggio, si possono incontrare facilmente numerose marmotte, che attendono di essere rifocillate dai turisti più curiosi.
Nell'unico negozio di alimentari di Chiareggio è sempre disponibile una capiente cassetta contenente carote che la gente compra esclusivamente per portarle alle marmotte, che non resistono al richiamo di questa colorata verdura.
Prati in fiore in località La Corte - foto di Elisa Di Blasi

A CHIAREGGIO SI PUO' ANCHE PASSEGGIARE
Se non vi basta la passeggiata nel Parco Geologico attiguo alla località preferita dalle marmotte, sappiate che, da Chiareggio partono due itinerari che raggiungono alpeggi in quota, presidiati da rifugi aperti e gestiti nel canonico periodo estivo.
Poco oltre la località Pian del Lupo (dove termina la strada asfaltata) si trovano le indicazioni per il Rifugio Tartaglione (1.780 m) che si raggiunge in meno di un'ora di tranquilla camminata, superando circa 170 metri di dislivello.   Sembra che la specialità del rifugio sia rappresentata da favolose frittelle, da gustarsi preferibilmente come merenda pomeridiana.
Un po' più faticosa è invece l'escursione che porta ai rifugi Porro e Ventina, collegati a Chiareggio con un sentiero che parte all'altezza della piazza della chiesa.    Il dislivello da superare è di circa 300 metri, impiegando poco più di un'ora, con una prima parte tranquilla ed un secondo tratto più erto e faticoso.   Raggiunta l'Alpe Ventina, dove i due rifugi si intravedono a poca distanza l'uno dall'altro, si ottiene il premio di un paesaggio spettacolare, con il fronte del ghiacciaio del Pizzo Cassandra e l'imponente gruppo del Monte Disgrazia.

La Locanda Pian del Lupo - foto di Elisa Di Blasi

Info tecniche:
Punto di partenza(e anche di arrivo, in questo caso): Chiareggio, frazione di Chiesa Val Malenco, circa 20 Km a nord di Sondrio (mezzora d'auto).
Altre note: Mia moglie ed io abbiamo trascorso alcuni fine settimana alla Locanda Pian del Lupo di Chiareggio (tel. 0342 451601). Siamo sempre stati benissimo, sia per il pernottamento ma, soprattutto, per il vitto.   Si gusta una squisita cucina valtellinese (pizzoccheri, sciatt, bresaola e selvaggina di ogni tipo) con prezzi accettabilissimi.   L'unico difetto è dato dalla quantità.    Se non siete reduci da impegnative escursioni, dosate le richieste.   Spesso il primo piatto basta e avanza...
Cartografia: Carta Kompass n. 93 Bernina-Sondrio 1:50.000.

Marmotta di Chiareggio - Foto di Elisa Di Blasi


domenica 12 marzo 2017

Una ciaspolata nel magico bosco del monte Barbarossa

Questa proposta è un po' più impegnativa delle altre, ma l'ambiente in cui si svolge, i panorami che si possono godere e la chicca finale, valgono tutta la fatica.

Malga Bassa di Barbarossa e Pizzo di Petto

SI PARTE DA TEVENO-FRAZIONE DI VILMINORE DI SCALVE
La partenza della ciaspolata è Teveno (1.134 m), piccola frazione che si trova sulla strada che unisce Vilminore a Colere (consiglio di percorrere al ritorno questo tratto di provinciale; è poco battuto e molto panoramico).   Arrivati al paese, si imbocca via Barbarossa fino al termine di questa strada comunale, in uno spiazzo che funge da parcheggio al campo sportivo che vedrete sulla vostra sinistra.

Traccia dell'itinerario, tratta dalla tavola 03 
della Carta Turistica-Escursionistica della Provincia di Bergamo.
Si ringrazia per la concessione

L'ITINERARIO
Calzate le ciaspole, si segue l'evidente direzione indicata dal sentiero CAI n. 407 (segnaletica presente sin dal parcheggio) che ci accompagnerà sino alla meta.   Si attraversa un'ampia radura per risalire un dosso (un tempo solcato da un piccolo impianto di risalita) fino a entrare nel bellissimo bosco di conifere, all'interno del quale seguiremo fedelmente il tracciato di una ripida stradetta forestale.
Il bosco, oggi oggetto di consumo del nostro tempo libero, nel passato veniva sfruttato per la produzione del carbone vegetale che permetteva di realizzare in loco le principali fasi della lavorazione del minerale di ferro estratto dalle numerose miniere un tempo presenti in Val di Scalve.
Consiglio di proseguire la salita seguendo la regolare pendenza della mulattiera, evitando di prendere il canale che si inoltra nei pressi della incombente parete nord del Pizzo di Petto.
Oltre il bosco la valle si apre e ci troviamo a poter scegliere se seguire il tortuoso, ma dolce percorso che effettua la stradina o, soprattutto in caso di neve alta che possa nascondere le curve della mulattiera, puntare direttamente il faticoso e ripido dosso per arrivare alla piccola costruzione della Malga Bassa di Barbarossa (1.704 m).
Qui il panorama è splendido: da un lato lo sguardo è attirato dagli strapiombi del Pizzo di Petto; dall'altro la Val di Scalve si offre in tutto il suo splendido isolamento ed è facile capire come mai, per secoli, i suoi abitanti insistevano nel proclamarla Repubblica Autonoma. 
Il ritorno avviene seguendo il medesimo tracciato.

La Val di Scalve uscendo dal bosco - foto di Mauri Parimbelli

Info tecniche:
Partenza: Teveno, parcheggio al termine di via Barbarossa, nei pressi del campo sportivo (1.140 m).
Dislivello: circa  600 m.
Durata: Poco più di due ore per la sola salita.
Altre note: Confesso che il motivo principale per cui, con i miei amici, ho scelto questa escursione è stato quello di poter pranzare all'Osteria Bastioli (tel. 0346 51162) sita nel centro di Teveno.   La cuoca di questo piccolo ristorante sa abbinare tradizione e innovazione, proponendo piatti tipici, a volte misconosciuti, di deliziosa fattura.   L'ambiente è confortevolissimo, con una veranda apribile sul piccolo giardino.    I prezzi sono eccezionali, soprattutto se comparati con la qualità delle proposte.
Cartografia: Carta escursionistica della Provincia di Bergamo-tavola 03.

Nel bosco - foto di Mauri Parimbelli








sabato 4 marzo 2017

Una passeggiata nei campi fioriti di Slingia (Alta Val Venosta)

Il territorio dell'Alto Adige offre centinaia di passeggiate tranquille (a dislivello zero) in ambienti talmente fantastici che restano nel cuore per anni.   Questa volta vi segnalo un itinerario simile, sito in Alta Val Venosta, l'area più soleggiata e "contadina" della provincia di Bolzano.
Valle di Slingia - Foto di Elisa Di Blasi
IL PUNTO DI PARTENZA
Slingia si trova in Alta Val Venosta. Per arrivarci bisogna percorrere la statale verso il passo di Resia fino a Burgusio, dove si gira a sinistra in direzione Pramajur-Slingia.   Si raggiunge la piccola frazione del Comune di Malles Venosta che conta meno di duecento abitanti ed é situata ad oltre 1.700 metri di quota, posteggiando l'auto in uno dei pochi parcheggi pubblici gratuiti dell'Alto Adige.

DESCRIZIONE DELL'ITINERARIO
La camminata parte dal paese, inoltrandosi nell'apertissima Valle di Slingia che, nel periodo invernale, viene sfruttata come centro di sci nordico.   La direzione della passeggiata proposta è evidente e ben segnalata (seguire le indicazioni per Malga Slingia e Rifugio Sesvenna).
Anche se oggi è una stradina inizialmente asfaltata ed utilizzata esclusivamente dai mezzi agricoli, stiamo calpestando un'antica rotta di contrabbando per la vicina Svizzera, che occhieggia dietro il Passo di Slingia.
La stradina è fiancheggiata da una via crucis ed attraversa ampi campi coltivati che, nei mesi più caldi, esplodono di mille colori grazie alle fioriture estive.   Lo sguardo non sa più dove posarsi: è più affascinante la veste multicolore che si allarga sotto gli scarponi, o il paesaggio offerto dal gruppo del Sesvenna, con il suo omonimo Pizzo che svetta oltre i 3200 metri di altitudine?!
Con un dislivello di circa 150 metri, in un'oretta si raggiunge la Malga di Slingia (1.886 m), delizioso punto di ristoro circondato da prati, ridenti torrentelli, piccole malghe di servizio e placide mucche al pascolo.
Chi ha voglia e gambe può raggiungere il Rifugio Sesvenna, a quota 2.256 m (calcolate un'altra ora di cammino ed un dislivello totale di circa 500 m).
Per chi invece preferisce completare un giro ad anello, scendendo è possibile prendere una deviazione a destra che si trova poco sotto la Malga di Slingia, appena prima di tornare sulla strada asfaltata.
Il nuovo sentiero porta ad attraversare il Rio di Slingia per prendere una strada forestale sterrata che lo costeggia fino ad intravedere le prime case del paese.  In meno di un'ora saremo quindi al parcheggio.
Casa di Slingia - Foto di Elisa Di Blasi

Info tecniche:
Partenza: Parcheggio principale di Slingia (1.738 m)
Dislivello: 150 m per arrivare alla Malga di Slingia.
Durata Quasi due ore per il giro completo.
Altre note: Suggerisco caldamente di sostare alla Malga di Slingia. Oltre alle classiche specialità alto-atesine, troverete yogurt e formaggi di loro produzione, veramente notevoli. E' possibile pranzare su rustici tavoloni all'aperto e poi prendere il sole sulle sdraio.
Cartografia: Kompass-Alta Val Venosta - 1:25.000.

I tavoli della Malga di Slingia - Foto di Elisa di Blasi