mercoledì 22 maggio 2019

Dal lungolago di Brivio, camminando lungo l'Adda

Il Comune di Brivio meriterebbe una visita anche se non si ha l'intenzione di passeggiare lungo le sponde dell'Adda.   Lo spettacolo del fiume, il panorama che si apre su Alpi e Prealpi, il castello e le piccole frazioni un tempo abitate da pescatori, possono riempire la giornata offrendo diverse occasioni di svago.
L'Adda e il Resegone dal lungolago di Brivio
Il nucleo storico di Brivio si distende lungo la sponda ovest dell' Adda.  A monte del paese il flusso delle acque del fiume è molto lento, quasi pacioso, mentre a valle la corrente scorre più velocemente.  Di conseguenza, i panorami offerti dalle due diverse passeggiate possibili con partenza dal paese risultano essere completamente diversi.
I canneti tra Brivio e Olginate in veste invernale-foto di Elisa Di Blasi
Dirigendosi verso nord, il corso del fiume è placido e silenzioso.   La stradina sterrata prosegue tra  campi coltivati, che si diramano alla nostra sinistra, e l'Adda, oltre il quale lo sguardo abbraccia i contrafforti delle Grigne, il Resegone e le altre Prealpi Lombarde.    Una bella e tranquilla passeggiata di circa sette chilometri conduce fino all'ingresso di Olginate.   Un'ora e mezza da trascorrere in un paesaggio tipicamente contadino, camminando su un sentiero che alterna ampi tratti soleggiati alle temporanee frescure di alcuni boschetti cresciuti sul limitare della riva del fiume.

La frazione Molinazzo
A sud ci si dirige verso Imbersago, ed il percorso offre sensazioni e spettacoli molto diversi.  Vengono attraversate piccole frazioni composte da vecchi opifici e da tipiche abitazioni di pescatori. Si fiancheggia l'antico castello medioevale, eretto nell'undicesimo secolo per proteggere le popolazioni dalle invasioni barbariche.   E, alla vostra destra, l'Adda restringe il proprio corso.   Sulle sponde proliferano i canneti dove trovano riparo i nidi di folaghe, germani e svassi ed una serie di isolotti divide la corrente che, più a valle, sarà sfruttata da opere di ingegneria idraulica che sono entrate a pieno diritto nell'archeologia industriale del nostro paese.
Il castello di Brivio-foto di Elisa Di Blasi
In un'ora di ombroso cammino si coprono i cinque chilometri che dividono Brivio da Imbersago, dove ci attende la possibilità di salire sul famoso traghetto di Leonardo, l'unico rimasto dei molti che venivano utilizzati per l'attraversamento dell'Adda da parte di persone, animali e merci.
Femmina di germano reale con la sua nidiata.
Info tecniche:
Come arrivare: Brivio è situato sulla sponda ovest del fiume Adda, di fronte alla sponda bergamasca.   Dista una trentina di chilometri da Bergamo, poco più di quindici da Lecco e una cinquantina da Milano.  E' disponibile un ampio parcheggio a pagamento negli immediati pressi del lungofiume.
Dislivello e durata: Entrambe le passeggiate proposte sono veramente a dislivello zero.   Da Brivio ad Olginate e ritorno sono circa tre ore.   Ne bastano due per andare e tornare da Imbersago.
Altri suggerimenti: Sul lungofiume di Brivio si trovano numerosi e gradevoli punti di ristoro, che soddisfano ogni esigenza di palato e portafoglio.    Dall'imbarcadero di Brivio, nei giorni festivi dei mesi estivi, si può navigare sulla motonave elettrica Addarella, che percorre il tratto di fiume tra Brivio e Imbersago.   Maggiori info sul sito: www.navigazionefiumeadda.it.
Il ponte di Brivio dalla  ciclopedonale.




sabato 4 maggio 2019

San Lucio - Forcella Larga - Fogarolo - San Lucio. Un interessante giro ad anello nella culla dello sci orobico.

Panorama dalla terrazza del Rifugio San Lucio

Presolana, Pizzo Camino, Arera ed Alben, il Lago d'Iseo contornato dalla cuspide del Monte Guglielmo, il Campo d'Avene e le principali cime del gruppo dell'Adamello.   Sono questi alcuni dei panorami che si possono ammirare durante il giro ad anello che descrivo di seguito.

Chiesa di San Lucio - foto di Sergio Gavazzeni

Si parte dalla località di San Lucio (1027 m), sopra Clusone, composta sostanzialmente da una suggestiva chiesetta seicentesca e dall'omonimo rifugio, dalla cui terrazza si ammira uno dei panorami più vasti delle Alpi Orobie.  Negli immediati pressi della chiesetta parte il sentiero CAI n. 508 che ci accompagnerà praticamente per tutto l'itinerario.     Si sale nel bosco fino all'ampia radura del Pianone (1142 m).   Tra queste dolci ondulazioni, negli anni cinquanta del secolo scorso, venne installato uno dei primi skilift della bergamasca.   Lo ricordano i vecchi piloni di cemento che fanno (brutta) mostra di sé in mezzo al verde dei prati.

Il Pianone e la Presolana

Si rientra nel bosco, per percorrere il tratto più faticoso dell'anello che supera, tra gli abeti, circa 400 metri di dislivello che portano alla Forcella Larga (1470 m), dove si trovano anche i ruderi della Capanna Ilaria. Negli inverni degli anni trenta, la Capanna rappresentava un'importante base di appoggio per gli escursionisti che partivano, sci in spalla, dalla piana di Clusone per effettuare l'ascensione del Formico per poi scendere, sci a piedi, verso Casnigo oppure completare lo stesso anello che ci resta da completare in questo stesso itinerario.

Zoom sulle Orobie innevate dalla Forcella Larga

Dalla Forcella Larga, raggiunta in meno di due ore da San Lucio, il panorama è veramente a 360 gradi.   Il Pizzo Formico incombe sull'amplissima conca del Farno, d'inverno utilizzata per la pratica dello sci di fondo.    Dalla parte opposta lo sguardo si perde sulle Orobie, dal Monte Alben fino al Pizzo Camino.   Il sentiero 508 prosegue in falsopiano e, in breve, porta alla Cappelletta dei morti della Montagnina (1483 m), dove il panorama si apre sui fitti boschi della Val Borlezza e sulle doline che delimitano il Campo d'Avene, splendida radura adagiata sulla testata della Val Gandino.

Il Pizzo Formico dai Morti della Montagnina.

Trascurato il bivio che scende al Campo d'Avene, si prosegue sempre sul 508, salendo in direzione di una sella a quota 1490 (punto più alto dell'anello), poco sotto la cima del Monte Fogarolo.   Tenendo sempre la sinistra, si prosegue su una sterrata che porta, attraversando un rado bosco intervallato da piccole radure presidiate da cascine ben ristrutturate, all'Alpe Fogarolo. 
Lago d'Iseo e Monte Guglielmo

La strada forestale prosegue in discesa, regalando ampi scorci sul Lago d'Iseo, l'altipiano di Bossico e le montagne bresciane (con l'inconfondibile sagoma del Monte Guglielmo), fino a portarci ai bellissimi prati della località Pendesa (1200 m).    All'altezza della Cascina Succo Martino (1188 m) si prende decisamente a sinistra, seguendo le indicazioni che ci riportano al Pianone, da dove si riprende il tratto di sentiero che lo collega a San Lucio.

Baita in Località Pendesa
Info tecniche:
Partenza: San Lucio si raggiunge tramite una strada sterrata di circa cinque chilometri che parte dalla piana di Clusone, in località La Spessa.   La strada non è agevole e va percorsa lentamente, non sono però necessarie le quattro ruote motrici.   Un centinaio di metri prima del Rifugio si trova un ampio parcheggio, delimitato da una sbarra.   Per arrivare alla partenza dell'anello qui proposto, bisogna raggiungere la chiesetta di San Lucio.   Sulla sinistra sono evidenti le indicazioni del sentiero CAI n. 508.   
Dislivello e durata dell'escursione: Il dislivello si aggira sui 600 metri di sola salita.   La durata complessiva supera le quattro ore. Se lo si prende con la dovuta calma si può arrivare a cinque ore. 

Il Pizzo Formico visto dal Pianone.

Altri suggerimenti: La sosta per il ristoro al Rifugio San Lucio è caldamente consigliata. Nella stagione calda è molto invitante cercare posto sui tavoli della terrazza, dove si gode un panorama da urlo.   Anche l'interno è molto confortevole e spazioso.  La cucina offre primi piatti con specialità tradizionali (casoncelli e pizzoccheri su tutti).   La selvaggina domina i secondi, spesso accompagnata da polenta e funghi porcini.  Le porzioni sono abbondantissime; buono anche il rapporto qualità-prezzo.
Cartografia: Carta Turistico-Escursionistica della Provincia di Bergamo-Tavola 05.

L'itinerario evidenziato sulla tavola 05 della
Carta Turistica-Escursionistica della Provincia di Bergamo.
Si ringrazia per la concessione.