sabato 4 maggio 2019

San Lucio - Forcella Larga - Fogarolo - San Lucio. Un interessante giro ad anello nella culla dello sci orobico.

Panorama dalla terrazza del Rifugio San Lucio

Presolana, Pizzo Camino, Arera ed Alben, il Lago d'Iseo contornato dalla cuspide del Monte Guglielmo, il Campo d'Avene e le principali cime del gruppo dell'Adamello.   Sono questi alcuni dei panorami che si possono ammirare durante il giro ad anello che descrivo di seguito.

Chiesa di San Lucio - foto di Sergio Gavazzeni

Si parte dalla località di San Lucio (1027 m), sopra Clusone, composta sostanzialmente da una suggestiva chiesetta seicentesca e dall'omonimo rifugio, dalla cui terrazza si ammira uno dei panorami più vasti delle Alpi Orobie.  Negli immediati pressi della chiesetta parte il sentiero CAI n. 508 che ci accompagnerà praticamente per tutto l'itinerario.     Si sale nel bosco fino all'ampia radura del Pianone (1142 m).   Tra queste dolci ondulazioni, negli anni cinquanta del secolo scorso, venne installato uno dei primi skilift della bergamasca.   Lo ricordano i vecchi piloni di cemento che fanno (brutta) mostra di sé in mezzo al verde dei prati.

Il Pianone e la Presolana

Si rientra nel bosco, per percorrere il tratto più faticoso dell'anello che supera, tra gli abeti, circa 400 metri di dislivello che portano alla Forcella Larga (1470 m), dove si trovano anche i ruderi della Capanna Ilaria. Negli inverni degli anni trenta, la Capanna rappresentava un'importante base di appoggio per gli escursionisti che partivano, sci in spalla, dalla piana di Clusone per effettuare l'ascensione del Formico per poi scendere, sci a piedi, verso Casnigo oppure completare lo stesso anello che ci resta da completare in questo stesso itinerario.

Zoom sulle Orobie innevate dalla Forcella Larga

Dalla Forcella Larga, raggiunta in meno di due ore da San Lucio, il panorama è veramente a 360 gradi.   Il Pizzo Formico incombe sull'amplissima conca del Farno, d'inverno utilizzata per la pratica dello sci di fondo.    Dalla parte opposta lo sguardo si perde sulle Orobie, dal Monte Alben fino al Pizzo Camino.   Il sentiero 508 prosegue in falsopiano e, in breve, porta alla Cappelletta dei morti della Montagnina (1483 m), dove il panorama si apre sui fitti boschi della Val Borlezza e sulle doline che delimitano il Campo d'Avene, splendida radura adagiata sulla testata della Val Gandino.

Il Pizzo Formico dai Morti della Montagnina.

Trascurato il bivio che scende al Campo d'Avene, si prosegue sempre sul 508, salendo in direzione di una sella a quota 1490 (punto più alto dell'anello), poco sotto la cima del Monte Fogarolo.   Tenendo sempre la sinistra, si prosegue su una sterrata che porta, attraversando un rado bosco intervallato da piccole radure presidiate da cascine ben ristrutturate, all'Alpe Fogarolo. 
Lago d'Iseo e Monte Guglielmo

La strada forestale prosegue in discesa, regalando ampi scorci sul Lago d'Iseo, l'altipiano di Bossico e le montagne bresciane (con l'inconfondibile sagoma del Monte Guglielmo), fino a portarci ai bellissimi prati della località Pendesa (1200 m).    All'altezza della Cascina Succo Martino (1188 m) si prende decisamente a sinistra, seguendo le indicazioni che ci riportano al Pianone, da dove si riprende il tratto di sentiero che lo collega a San Lucio.

Baita in Località Pendesa
Info tecniche:
Partenza: San Lucio si raggiunge tramite una strada sterrata di circa cinque chilometri che parte dalla piana di Clusone, in località La Spessa.   La strada non è agevole e va percorsa lentamente, non sono però necessarie le quattro ruote motrici.   Un centinaio di metri prima del Rifugio si trova un ampio parcheggio, delimitato da una sbarra.   Per arrivare alla partenza dell'anello qui proposto, bisogna raggiungere la chiesetta di San Lucio.   Sulla sinistra sono evidenti le indicazioni del sentiero CAI n. 508.   
Dislivello e durata dell'escursione: Il dislivello si aggira sui 600 metri di sola salita.   La durata complessiva supera le quattro ore. Se lo si prende con la dovuta calma si può arrivare a cinque ore. 

Il Pizzo Formico visto dal Pianone.

Altri suggerimenti: La sosta per il ristoro al Rifugio San Lucio è caldamente consigliata. Nella stagione calda è molto invitante cercare posto sui tavoli della terrazza, dove si gode un panorama da urlo.   Anche l'interno è molto confortevole e spazioso.  La cucina offre primi piatti con specialità tradizionali (casoncelli e pizzoccheri su tutti).   La selvaggina domina i secondi, spesso accompagnata da polenta e funghi porcini.  Le porzioni sono abbondantissime; buono anche il rapporto qualità-prezzo.
Cartografia: Carta Turistico-Escursionistica della Provincia di Bergamo-Tavola 05.

L'itinerario evidenziato sulla tavola 05 della
Carta Turistica-Escursionistica della Provincia di Bergamo.
Si ringrazia per la concessione.

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