lunedì 18 aprile 2022

L'anello dei Prati Mini di Clusone: una facile escursione nel fresco della pineta e con i panorami offerti dalla radura di San Rocco.

Una passeggiata con scarso dislivello che parte da un angolo nascosto di mondo contadino, attraversa la fitta pineta di Clusone e raggiunge la suggestiva e panoramica radura della chiesetta cinquecentesca di San Rocco.

Località Prati Mini, sotto le pendici del monte Cucco.

L'itinerario parte dal parcheggio a servizio del centro di atletica dei Prati Mini (585 m) che si raggiunge dalla località Fiorine, nel Comune di Clusone.  I primi passi salgono a sinistra, tenendo sulla destra cascine, pascoli e prati coltivati, limitati a nord dai crinali dei monti Cucco e Sapel Nè.   Siamo in via Baschenis, che seguiamo fino alla località Dosso (596 m) dove, tenendo la destra, percorriamo un sentiero che ci porta di nuovo a calpestare l'asfalto in via Muzio. 

Località Prati Mini, Clusone.

In leggera discesa arriviamo all'incrocio con via Trussardi Volpi.   Giriamo a destra e proseguiamo verso un grande cascinale ben ristrutturato dove prendiamo a sinistra fino a raggiungere, in pochi minuti, il piccolo parcheggio nei pressi dell'ingresso del Parco Avventura (557 m), immerso nella pineta di Clusone.   In questo tratto abbiamo potuto ammirare belle visuali sulla zona del Pizzo Formico.

Prati con vista sul Pizzo Formico.

Costeggiando il Parco Avventura ci inoltriamo sulla pista ciclopedonale, che si immerge in un fitto bosco, prevalentemente composto da pini silvestri ed abeti rossi.   Superiamo un edificio diroccato (un tempo adibito a luogo di ristoro con campo da bocce) e superiamo un dosso, oltre il quale la pista scende in direzione dell'Ospedale di Groppino. 

Verso San Rocco, alle pendici dei monti Cucco e Sapèl Nè.

Nei pressi di una soleggiata cascina, circondata da un pascolo verdissimo, si devia a destra su una sterrata che sale dolcemente (indicazioni per S. Rocco).  In breve si giunge al piccolo Oratorio dei Morti Vecchi (573 m), realizzato nel 1767 a ricordo della pestilenza del secolo precedente, narrata anche dal Manzoni nei suoi "Promessi Sposi".    Qui si gira decisamente a sinistra e, seguendo le evidenti indicazioni, si sale fino al suggestivo pianoro della chiesetta cinquecentesca di San Rocco (605 m), dove è possibile ammirare un bel panorama sul paese di Piario e sul ramo della Valle Seriana Superiore che conduce a Valbondione.

Arrivo alla chiesetta di San Rocco.

Ripresa la sterrata, ritorniamo all'Oratorio dei Morti Vecchi, al cui bivio prendiamo a sinistra costeggiando la proprietà di un bel cascinale i cui prati sono costellati da bellissimi alberi da frutta.   In breve si ritorna alla località Prati Mini ed al parcheggio dove è iniziata la nostra passeggiata.

Ramo di ciliegio in fiore, ai Prati Mini.

Note tecniche:

Data dell'escursione: 17-04-2022 - tempo bello.
Punto di partenza: Parcheggio del centro comprensoriale di atletica in località Prati Mini, via Michelangelo da Caravaggio, 13 - Clusone.    Si arriva in zona percorrendo la Strada Statale n. 671.   Superata la rotonda che a sinistra ci avrebbe portato a Piario, si percorrono altri 700 metri prima di svoltare a sinistra in via Fiorine.   La si percorre tutta fino ad incrociare via Michelangelo da Caravaggio.   Da Bergamo sono circa 33 chilometri, percorribili in quaranta minuti.
Dislivello dell'itinerario: Circa 100 metri di sola salita.
Durata: L'itinerario descritto impegna per circa un'ora e mezza al netto delle soste.

Uno sguardo verso il monte Alino.

Altre escursioni in zona: In questo blog potete trovare altre tre escursioni che partono negli immediati dintorni di Clusone. I link di collegamento sono i seguenti:
https://dislivellozero.blogspot.com/2017/12/a-caccia-di-sole-nella-piana-di-clusone.html
https://dislivellozero.blogspot.com/2017/08/due-passi-nella-selva-di-clusone-tra.html
- https://dislivellozero.blogspot.com/2019/05/san-lucio-forcella-larga-fogarolo-san.html

Piario da San Rocco.

Nella sede dell'Associazione "Turismo Pro Clusone" in piazza dell'Orologio 21 è disponibile gratuitamente un opuscolo che riporta sette passeggiate ed escursioni da effettuarsi nel territorio comunale. Seguendo la loro pagina facebook si possono avere altre informazioni in merito: https://www.facebook.com/turismopro.clusone.
Cartografia: Carta Turistico-Escursionistica della Provincia di Bergamo-Tavola 05. 

Una cascina dei Prati Mini annega nel campo di cicoria.






mercoledì 13 aprile 2022

L'anello della Val del Gru, con partenza da Orezzo e ritorno a picco sulla Val Vertova.

Uno splendido bosco di latifoglie sulle pendici settentrionali del Monte Cedrina ed una lunga camminata dominando i panorami della Val Vertova uniscono il paesino di Orezzo ai bucolici pascoli della Val del Gru.

Il monte Alben dal sentiero di ritorno.

L'itinerario prende forma dai parcheggi posti a lato della chiesa parrocchiale di Orezzo, piccola frazione del Comune di Gazzaniga, posta a circa 700 m di quota.   Si calpesta per qualche minuto l'asfalto della  strada provinciale n. 41 in direzione di Selvino, per poi girare a destra sulla ripida via Oschiolo (palina CAI con indicazioni) che si impenna con decisione fino a portarci sul limitare del bosco (dieci minuti dalla partenza).

Roccolo nel bosco, poco dopo la partenza.

Il segnavia biancorosso ci guida fra i muretti a secco delimitanti un bellissimo sentiero pianeggiante che prosegue fino ad un bivio, dove prendiamo a destra, seguendo le indicazioni del segnavia CAI 524 per la Val del Gru.  La faggeta è bellissima e freschissima.  Con dolci saliscendi si percorre un lungo mezzacosta, con occasionali viste sulle guglie dell'Alben.

L'Alben fa capolino.

Dopo un'ora abbondante di cammino si arriva ad una baita, a circa 1000 m di quota,  dove la traccia prende  a scendere, inoltrandosi nel bosco misto della Val Gromalt.   Dopo aver perso un centinaio di metri di dislivello, si arriva a guadare un torrente ed a risalire il versante opposto fino alla località La Plaza, dove si trova una grande stalla ormai diroccata ed una discreta visuale sull'Alben e sul monte Secretondo (circa 920 m - quasi due ore dalla partenza).

Erba trinità nella faggeta del monte Cedrina.

Si ridiscende nel bosco in direzione delle cascine e della chiesetta che compongono la località nota come la Val del Gru.   Oltrepassato il torrente, è possibile rinfrescarsi ad una fonte e consultare la bacheca dell'Associazione Val del Gru, dove sono dettagliati i sentieri e le possibili di escursioni da effettuare nella zona.   Per arrivare alla chiesetta situata in posizione panoramica (circa 840 m), occorre seguire la traccia di collegamento ai sentieri 525 e 519.   Dal guado sono poco più di dieci minuti, quasi due ore e mezzo dalla partenza.

La chiesetta della Val del Gru.

L'edificio sacro, dedicato al Santissimo Salvatore della Trasfigurazione, è oggetto di una leggenda locale che ha forse contribuito alla toponomastica del luogo.   I più curiosi possono leggerla nelle note tecniche in coda al post.

Fiori di tarassaco e pratoline ai piedi della chiesetta.

Ridiscesi al piazzale dove si trova la bacheca dell'Associazione, si prende la carrareccia cementata che scende, con scarso dislivello, in direzione della Val Vertova.   Il primo tratto è noioso ed il cemento non aiuta caviglie e ginocchia già provate dal lungo mezzacosta nel bosco.   Più in basso però, lo sguardo si apre sui contrafforti dell'Alben e sulle profonde forre della Val Vertova ed il bel panorama distrae e rilassa. 

Baite della Val del Gru.

Dopo circa un'ora da Val del Gru si arriva in località Garimonc, dove si incontra una santella commemorativa per cinque partigiani uccisi da parte dei nazifascisti, il 17 agosto 1944.   Il giorno precedente un gruppo partigiano aveva fermato due treni a Gazzaniga, facendo prigionieri alcuni fascisti e due ufficiali tedeschi, con l'intenzione di effettuarne lo scambio con partigiani detenuti a Bergamo.  Ma la rappresaglia nazifascista fu immediata e pesantissima.  Un rastrellamento a tappeto costrinse i cinque partigiani a fuggire da Garimonc, disperdendosi nella Val Vertova, dove vennero però braccati ed infine massacrati senza pietà.

La santella in memoria dei cinque martiri di Vertova.

Poco oltre, dopo aver calpestato il cemento per circa 4 km, si prende a destra un'altra stradella cementata, sormontata da una evidente indicazione: "Base Scout".    Si sale per qualche minuto fino alla sbarra che delimita l'accesso alla base.   A destra di essa, un sentiero sale deciso nel bosco.  Superate due baite ed una cappelletta lo sguardo si apre sulla media Val Seriana, con un bel colpo d'occhio sulla zona del Pizzo Formico, dietro al quale fa capolino anche la Presolana.   Al primo bivio si tiene la destra e, dopo circa venti minuti dalla base scout, si raggiunge l'amena contrada di Dossello (725 m). 

La contrada di Dossello.

Si attraversa la contrada senza prendere la deviazione proposta dal segnavia CAI n. 523 e si scende per prati in direzione della contrada Bergamaschi, dove si incrocia una strada asfaltata da cui si intravede il campanile della chiesa di Orezzo.   La si percorre verso destra, ammirando gli edifici della contrada che hanno parzialmente mantenuto le caratteristiche architetture rurali dei secoli scorsi.   La chiesa di Orezzo ed il parcheggio ci aspettano a pochi minuti.

Contrada Bergamaschi.

Note tecniche:

Data dell'escursione: 11-04-2022 - tempo bello.
Punto di partenza: Parcheggi posti a servizio della chiesa parocchiale di Orezzo, frazione di Gazzaniga.  La frazione si raggiunge percorrendo la SS 671 fino a Gazzaniga.  Dal centro del Comune, una stretta ma ben segnalata strada di quattro chilometri raggiunge il punto di partenza.   Se non si trova posta a lato della chiesa, si può sostare in un ampio parcheggio ben evidente all'inizio del paese e raggiungere la chiesa tramite una scalinata.  Da Bergamo sono circa 22 chilometri, percorribili in mezz'ora.
Dislivello e lunghezza dell'itinerario: quasi 600 metri di sola salita. L'anello è lungo poco meno di dodici chilometri.  
Durata: Per percorrere l'itinerario descritto sono necessarie tra le 4 e le 4 ore e mezza, al netto delle soste.

Sui prati della Contrada Dossello.

La leggenda della Val del Gru: In una angusta valle sopra Orezzo sorge una chiesetta che, una volta, molti anni fa, era stata visitata da un ladro che voleva asportare la pisside e gli altri vasi sacri con gli ori di cui era adorna la statua della Madonna alla vigilia della sua festa.  Vuotata la pisside, il ladro rovesciò le particole consacrate in una vicina fontana e fece un fagotto degli oggetti preziosi, dandosi alla fuga.  Ma, attraversando un bosco, fu incenerito da un fulmine.   I preziosi furono recuperati intatti ed anche le particole vennero tolte dall'acqua, miracolosamente asciutte.  Da allora, durante certi temporali, l'anima del ladro sacrilego apparirebbe tra le nubi, al di sopra delle chiesina, sotto forma di una grande gru nera.   Da qui il nome di àl de la Grù... Tratto da: Leggende Bergamasche di Carlo Traini, edizioni Il Conventino - Bergamo.

Anemone bianca nel bosco della Val Gremolt.

Altre escursioni in zona: In questo blog potete trovare altre due escursioni che percorrono i sentieri di questa zona. I link di collegamento sono i seguenti:
https://dislivellozero.blogspot.com/2018/10/i-tesori-del-monte-secretondo.html
https://dislivellozero.blogspot.com/2018/05/da-aviatico-al-monte-suchello-il.html
Cartografia: Carta Turistico-Escursionistica della Provincia di Bergamo-Tavole 05 e 08. 

I monti Alben e Secretondo dalla strada per la Val Vertova.