sabato 23 febbraio 2019

Con o senza ciaspole, la Selva d'Agnone è sempre una meraviglia

Ho conosciuto la Selva d'Agnone in un inverno ricco di neve di molti anni fa.  Era uno dei pochissimi posti sicuri dove poter ciaspolare in tutta tranquillità.   Ci sono tornato in questa stagione avara di precipitazioni, al punto tale da costringere le ciaspole nel baule della macchina.    Ma le sensazioni e le emozioni sono rimaste quelle di un tempo.

Baita di mezzo al monte d'Agnone

Un paio di chilometri oltre il centro di Valgoglio si trova la località Bortolotti (1142 m) dove sono stati attrezzati un paio di grandi parcheggi ad uso e consumo degli escursionisti che vogliono raggiungere i laghi della Val d'Aviasco.    Noi ci siamo fermati al parcheggio in località Becc, all'estremità del quale, dietro una piccola area pic-nic, una traccia sale nel bosco, per raggiungere, in pochi minuti, un sentiero pianeggiante che proviene da Bortolotti.    Tenendo la destra, si resta alti sopra le cascine di Foppa e Sant'Antonio e, dopo circa un chilometro, si raggiunge una carrareccia ciottolata che svolta decisamente a sinistra proprio nei pressi di un varco panoramico che si apre sui prati di Sant'Antonio.   Più lontano troneggia il Monte Timogno e, sotto di esso, le piste da sci degli Spiazzi di Boario.

I prati di Sant'Antonio

Siamo sul sentiero CAI n. 228, che sale in un bel bosco misto di faggi ed abeti rossi, un tempo fonte di magri redditi per taglialegna e carbonai, fino ad una ventina di anni fa teatro degli allenamenti dei più forti fondisti bergamaschi.    In un'ora di cammino si raggiunge una bella radura, dove troneggia un'elegante baita in legno chiaro ed una bella fontanella ci offre la possibilità di dissetarsi.

Verso i declivi della Costa d'Agnone - foto di Sergio Previtali

In breve si esce dal bosco e lo sguardo si apre sui dolci declivi che salgono verso la Costa d'Agnone.    La traccia del segnavia n. 228 procede verso i laghi della Val d'Aviasco.    Noi invece, all'altezza di una croce in ferro saldata sopra un masso, giriamo decisamente a destra, per risalire verso il piccolo edificio ad uso caseificio estivo annesso alla Baita di Mezzo del Monte d'Agnone (circa 1600 m), possibile meta di questa semplice ma appagante escursione.

Panorama dalla Baita di Mezzo - foto di Mauri Parimbelli

Da qui il panorama è semplicemente fantastico.   Il fitto bosco appena percorso fa da tappeto a dolci ondulazioni ricoperte di neve compatta. Tutto intorno è un circo ininterrotto di vette, che culminano sull'inconfondibile piramide del Pizzo Pradella e lasciano intuire le valli del circondario: l'erta Val d'Aviasco, punteggiata di aspri sentieri e tralicci dell'alta tensione che collegano i laghi posti a quota duemila con le centrali del fondovalle e la selvaggia Val Sanguigno, con i suoi giochi d'ombra che nascondono sentieri ghiacciati e poco percorribili in questa stagione.

La Selva d'Agnone vista dall'alto. Sullo sfondo spunta il Pizzo Pradella.

Info tecniche:
Partenza: Dalla piazza principale del piccolo Comune di Valgoglio si continua a salire una stretta strada asfaltata fino a un bivio che a sinistra pianeggia verso il parcheggio a servizio di una centrale idroelettrica, mentre salendo a destra si raggiunge la località Bortolotti (1142 m) dove si trovano parcheggi a pagamento riservati agli escursioni ed agli ospiti del vicino Ristoro 5 laghi.
Dislivello: Circa 500 metri fino alla Baita di Mezzo del Monte d'Agnone (1600 m).
Durata: Un paio d'ore per la salita; un'ora e mezzo per la discesa.
Possibili varianti: E' possibile proseguire l'escursione arrivando fino alla Baita Alta del Monte Agnone (1768 m) che nel periodo invernale è quasi sempre completamente sommersa dalla neve.  In circa mezzora dalla Baita di Mezzo si raggiunge un punto ancor più panoramico e maestoso. 

Presolana, gruppo del Timogno e piste degli spiazzi di Boario.

Altri suggerimenti: Ho cercato più volte di completare le escursioni in questa zona pranzando al Ristoro 5 laghi. Non ci sono mai riuscito perché nei giorni festivi è sempre strapieno. D'altra parte la location è molto suggestiva, sia per i dintorni che per la struttura, che ricorda le cascine di un tempo, a tutta pietra  e con rustici arredamenti in legno. Nei pressi della corte si trova una piccola chiesetta ed è possibile compiere brevi passeggiate digestive raggiungendo vicini borghi dall'autentico sapore contadino.  Il menu è strettamente legato al territorio. Il loro sito web è: http://www.ristoro5laghi.com.
Cartografia: Carta Turistico-Escursionistica della Provincia di Bergamo-Tavola 02.

Salendo in controluce alla Costa d'Agnone


sabato 2 febbraio 2019

Un anello tra boschi, vigneti, chiese ed ulivi nel PLIS delle Valli di Albano

Il Plis non è un raviolo piemontese, ma uno strumento urbanistico per tutelare le aree sovracomunali di pregio ambientale o naturalistico.   Nella bergamasca ce ne sono 19, alcuni dei quali, nella zona collinare, offrono la possibilità di interessanti e piacevoli passeggiate. 
Chiesetta di San Cristoforo, al Colle di Pasta.
Nel Plis delle Valli d'Argon, per esempio, è possibile effettuare un anello che si addentra nei boschi cresciuti sul lato nord dei colli che incorniciano Albano Sant'Alessandro, ne percorre l'intera dorsale per ritornare tra i vigneti ed i campi di ulivi che ricoprono il versante assolato.
Cascina nella valle d'Albano
La partenza avviene da un parcheggio appositamente realizzato in via Valle di Albano (257 m), che si può raggiungere sia dal centro di Albano Sant'Alessandro (seguire segnaletica marrone: sentieri collinari) che dal centro di Torre de' Roveri.    Dopo aver parcheggiato, si entra nel bosco, si supera un ponticello e, al primo bivio, si tiene la destra.    Accanto la traccia si individuano i primi segnali bianco-rossi (sentiero CAI n. 626) che ci accompagneranno per gran parte dell'escursione.   Il sentiero sale nel bosco, superando oltre cento metri di dislivello, anche grazie a un bel tratto gradinato.
I gradini del sentiero 626 che porta alla chiesa di San Giorgio.
Un paio di segnali gialli, indicanti la direzione per raggiungere la chiesa di San Giorgio, ci indirizzano verso la dorsale della collina dove troviamo un bivio.   A destra si intravedono le antenne per le telecomunicazioni installate sulla cima del Monte San Giorgio.    Si prende invece a sinistra, per raggiungere, in pochi minuti (30 dalla partenza) la chiesetta in stile romanico di San Giorgio (433 m). 
Chiesa di San Giorgio
Sul retro dell'edificio religioso troviamo la segnaletica che ci accompagnerà alla seconda meta.  Seguendo sempre il sentiero n. 626, si affrontano una serie di saliscendi che seguono la dorsale boscata e, in una quarantina di minuti, ci troviamo ad un bivio, da dove, in un paio di minuti, è possibile raggiungere la chiesa silvestre di Santa Maria d'Argon (482 m) che presenta interessanti affreschi esterni, probabilmente realizzati nel sedicesimo secolo, visibili sotto il portico del lato sinistro della navata.
Chiesa silvestre di Santa Maria d'Argon (sotto la pioggia)
Tornati al bivio, si segue la direzione per San Rocco-Piazze-Santa Maria del Misma, calpestando una sterrata che porta, in circa 20 minuti, al Colle di Pasta dove, tra querce e cipressi secolari, si trova la bella chiesetta seicentesca di San Cristoforo (424 m).    Un sentiero gradinato a fianco della vicina cascina ci fa scendere a sinistra sulla strada sottostante. 
La Boffalora domina le Valli d'Albano.
Siamo sulla testata della Valle di Albano.   Il paesaggio assume caratteristiche quasi toscane.   Il versante solatio è punteggiato di cascine, vigneti ed anche piccoli uliveti.   Sfruttando le strade sterrate a servizio delle cascine, si scende nella Valle, fino a raggiungere l'asfalto che ci riporta, in poco più di mezzora, al parcheggio dove si è lasciato l'autovettura.
Asinelli al Colle di Pasta.
Info varie:
Partenza: Parcheggio attrezzato in via Valle d'Albano, raggiungibile sia dal centro di Torre de' Roveri, che da Albano Sant'Alessandro, seguendo la segnaletica marrone che indica i sentieri collinari.   Siamo a circa dieci chilometri dal centro di Bergamo.
Dislivello: Poco più di 200 metri, comprensivi dei saliscendi sulla dorsale boscata tra le chiese di San Giorgio e di Santa Maria d'Argon.
Durata: L'anello si può completare in poco più di due ore.
Altri suggerimenti: Prima di effettuare l'escursione può essere utile navigare sul sito del PLIS (Parco Locale di Interesse Sovracomunale) delle Valli d'Argon, che fornisce informazioni utili su storia, paesaggio, flora e fauna ed altri itinerari fattibili nell'area tutelata.  http://www.plisdellevallidargon.it.
Cartografia: Carta turistico-escursionistica della Provincia di Bergamo - Tavola 08.
L'itinerario evidenziato sulla tavola 08 della
Carta Turistica-Escursionistica della Provincia di Bergamo.
Si ringrazia per la concessione.