giovedì 22 ottobre 2020

Cima Blum e Monte Parè da Valzurio, attraverso la selva scura del lupo cattivo.

Raggiungere dal borgo di Valzurio il panoramico crestone erboso che unisce Cima Blum al Monte Parè è un'itinerario di per sé molto interessante.   Inoltre, la mulattiera che sale dal piccolo borgo attraversa un fitto bosco protagonista di eventi storici che ben descrivono le crude difficoltà che hanno dovuto affrontare gli abitanti di questa zona nei secoli scorsi.

Pascoli e cascine di Cima Blum

L'escursione ha inizio dai parcheggi a pettine posti di fronte alla chiesa ed all'unico punto di ristoro di Valzurio (814 m).   Ci si incammina sulla stradetta che porta alle baite del Moschel, entrando quindi fra le case del borgo.    All'altezza della fontana un tempo usata come lavatoio, sulla destra sono evidenti due frecce in legno che indicano la mulattiera che scende al torrente Ogna per poi raggiungere Cima Blum.  

Case di Valzurio

Si perde quindi quota fino ad arrivare e superare un primo, facile guado.  Poco più avanti se ne trova un secondo, che sembra molto più difficoltoso.   In realtà, basta tornare pochi passi indietro per individuare, sulla sinistra, un sentierino che sale di qualche metro, permettendoci di arrivare ad un ponticello a due campate che consente di attraversare senza problemi il brioso torrente Ogna (779 m).  Sull'altra sponda, la traccia è più evidente e, dopo un tratto in piano costeggiante il rivo, si inizia dolcemente a salire in un bosco orientato a nord, ricco di muschio e di felci.    Siamo sull'itinerario "Alto Serio", che in quattro giorni di cammino congiunge Gorno, in Valle del Riso, a Fino del Monte. 

Il torrente Ogna

Al primo bivio si tiene ancora la sinistra (indicazioni comunque evidenti) e si inizia a salire zigzagando in una foresta mista di latifoglie con una consistente varietà di specie, dal carpino nero al frassino, dal pioppo tremulo all'abete rosso.    Si guadagna quota velocemente, facendo attenzione al fondo roccioso del sentiero e cercando di individuare tra il fogliame i contorni del laghetto artificiale composto dalle acque color smeraldo dell'Ogna, creato nel 1923 per lo sfruttamento idrico dei corsi d'acqua decadenti dai versanti del Ferrante e della Presolana.

Nella selva oscura...

Nei secoli questo sentiero è stato calpestato più volte dagli abitanti di Valzurio, soprattutto precedentemente all'anno 1511, anno di completamento della chiesetta del borgo.   Fino a quella data, Valzurio dipendeva dal centro religioso di Clusone e, per qualsiasi esigenza, i valligiani lo dovevano raggiungere per lo più dal valico di Cima Blum.   Erano quindi costretti a inoltrarsi in questo fitto bosco, all'epoca pieno di insidie.   Tra gli altri, si narra del tragico viaggio di un gruppo di persone che portavano due neonati al fonte battesimale della chiesa principale di Clusone.  Viaggio che non ha avuto ritorno, poiché...dalle foreste uscirono i lupi e divorarono gli infanti e i loro accompagnatori...(*)

La salita nel bosco è terminata.
La lunga salita nel bosco, che alterna ripidi strappi a dolci saliscendi, ha termine quando la vista si apre sui prati delle cascine che compongono la Cima Blum.    Giunti ad un'ampia sella erbosa, il panorama si amplia sull'altipiano di Clusone e sulla corona di monti che lo circondano.   Voltando a sinistra, in pochi minuti si raggiunge una cappelletta eretta dagli Alpini (1297 m - quasi due ore dalla partenza).

Il monte Parè dalla cima Blum

Già qui ambiente, panorama, durata e dislivello giustificherebbero un'appagante escursione.   Se si vuole proseguire, la prossima meta è il Monte Parè, la cui croce di vetta si individua già dalla cappelletta.  Si prosegue quindi sul poggio erboso in direzione nord, seguendo le indicazioni del sentiero CAI n. 317.   Dopo un breve e bucolico tratto quasi in piano, la traccia si inerpica in decisa salita sul declivio erboso.

Betulla in veste autunnale.

Con tratti faticosi ed anche un po' scivolosi, si impiega un'ora abbondante per raggiungere la cima di Monte Parè (1.642 m).  In assenza di nebbie e foschie, si viene ricompensati da un panorama impressionante.    Di fronte, la Presolana è vicinissima ed immediatamente riconoscibile.   I nomi delle altre vette ci vengono indicate dai tubi di orientamento posti negli immediati pressi della cima stessa.  A sinistra infine, un balzo di oltre 800 metri di dislivello ci rende infinitamente piccole le case del borgo da cui siamo partiti.    Per il ritorno si segue il percorso di salita.

Discesa dal monte Parè.

Info tecniche

Data dell'escursione: 18-10-2020 - tempo stabile ma con foschia e nebbie in quota.
Partenza: Valzurio, frazione di Oltressenda Alta, in Valle Seriana.   Il piccolo borgo dista 40 chilometri da Bergamo e si raggiunge in circa un'ora di auto, percorrendo la S.P. 35 fino al bivio per Villa d'Ogna.    Entrati in paese si prosegue in direzione di Nasolino ed Oltressenda Alta.   Superata quest'ultima località, ci aspetta una stretta strada di circa 3 km che consigliamo di percorrere con maggiore prudenza, poiché in diversi tratti non è possibile il transito contemporaneo di due autovetture.
Dislivello e durata:    fermandosi a Cima Blum si fanno circa 550 metri in circa due ore per la sola salita;
                                    arrivando sul Monte Parè, il dislivello sale a quasi 900 metri, percorribili in tre ore di sola salita.
Lunghezza:                per arrivare a Cima Blum si percorrono circa 3,5 chilometri (7 totali con il relativo ritorno a Valzurio);
                                    per raggiungere il Monte Paré si superano i 5 chilometri (oltre 10 con il ritorno).
Altre possibilità di escursione: tra i diversi itinerari offerti dalla zona, segnalo il seguente, già pubblicato il 30-06-2018 in questo blog: https://dislivellozero.blogspot.com/2018/06/lanello-della-valzuriouna-rara-armonia.html
Trampolino di lancio per parapendio a Cima Blum

Altre informazioni: (*) l'episodio in corsivo nel post è citato nel libro "Tra Montana" di Anna Carissoni - edizioni Villadiseriane.
Percorrendo l'itinerario sopra descritto, a meno di mezz'ora dalla partenza, si trova una deviazione che porta all'acquedotto di Valzurio.    Seguendolo potrete arrivare all'ingresso di una galleria (chiusa al pubblico) che buca il Monte Blum per arrivare nei pressi di Rovetta.   La galleria è lunga quasi 1.700 metri, ha un'altezza media di 170 centimetri e contiene le tubazioni che portano l'acqua della sorgente che sgorga in località Spinelli alle abitazioni dell'altipiano di Clusone.   Fino agli anni '60 del secolo scorso era liberamente percorribile.    Oggi è possibile visitarla solo in occasione di visite guidate organizzate dalla pro-loco di Rovetta Tel. - 0346.72220.  Trovate altre informazioni in merito nell'articolo che troverete cliccando su questo link:  https://www.vivisulserio.it/articoli/146-la-galleria-di-valzurio.
Cartografia: Carta Turistico-Escursionistica della Provincia di Bergamo-Tavola 06.
In verde scuro la traccia dell'itinerario descritto in questo post. 
In rosso, l'itinerario in partenza da Valzurio e raccontato qui:
https://dislivellozero.blogspot.com/2018/06/lanello-della-valzuriouna-rara-armonia.html.
Estratto della carta turistica-escursionistica della Provincia di Bergamo
Tavola n. 06. Si ringrazia per la concessione.


domenica 11 ottobre 2020

Una fruttifera passeggiata sul sentiero e nel parco del castagno di Casale, frazione di Albino.

Un migliaio di anni fa la valle del Lujo era interamente ricoperta da una boscaglia fitta e scura e risultava del tutto priva di centri abitati.    Soltanto alla sua sommità, poco prima del Colle Gallo, si notava la presenza di un microscopico centro abitato.   I pochi poderi che componevano Casale erano stati dati in affitto a contadini "liberi", esentati cioè dall'obbligo di pagare corvées al signore feudale della zona.  Si trattava di gente povera, che dedicava il suo tempo al duro lavoro di disboscamento per creare campi da coltivare.   Nella loro precaria alimentazione, un ruolo di rilievo era sicuramente occupato dalle castagne i cui alberi riempivano le pendici delle cime circostanti.

Il borgo di Casale dal sentiero del castagno.

La passeggiata proposta in questo post trova le radici nella vita quotidiana di questi contadini e dei loro discendenti, la cui cura di questi boschi regala oggi la possibilità di raccogliere i frutti di boschi che hanno dominato questa zona per secoli, resistendo anche ai violenti assalti urbanistici degli ultimi decenni.  Il parco del castagno si trova al limite del vasto Bosco Fellongo, che ricopre le pendici del Monte Pranzà e di cui si ha notizia sin dall'epoca tardomedioevale.

Monte Misma al sole.

Parcheggiata l'auto nei pressi del campo sportivo di Casale (circa 650 m), si torna brevemente verso valle, raggiungendo il piazzale attrezzato come capolinea per gli autobus.   Poco dopo si incontra un bivio.    Sulla sinistra della provinciale si prende una stradina asfaltata con l'indicazione del sentiero del castagno ed il segnavia CAI n. 513.   I problemi di orientamento finiscono qui.   Camminando in leggera salita, si seguirà sempre questa traccia che, in una ventina di minuti, ci porterà al Parco del Castagno, attraverso prati e cascine ristrutturate. Già dal principio si incontreranno occasioni di raccolta, che ci faranno arrivare alla meta prefissata con la sporta già mezza piena. 

Punto di partenza del sentiero.

Il Parco del Castagno dispone di una piccola area attrezzata che consente la sosta per merende o spuntini.   Nei pressi si trovano imponenti castagni che un tempo facevano parte di un "bosco di comunità", a suo tempo affidato agli abitanti di Casale affinché raccogliessero legna, erbe, foglie secche e castagne, per il sostentamento proprio e dei loro animali.  Col passare degli anni il bosco fu abbandonato a se stesso e solo il recente intervento dei volontari del gruppo "Amici di Casale" ne ha consentito l'attuale trasformazione, realizzando un'oasi protetta dove tutti possono apprezzare e conoscere i pregi dell'albero simbolo di Casale e della Valle del Lujo.

Cascina ristrutturata con i suoi castagni.

Chi volesse proseguire nell'escursione, potrà semplicemente proseguire lungo la stradetta agro-silvo-forestale che continua in leggera salita per altri due chilometri, inoltrandosi nel fitto del Bosco Fellongo e scoprendo improvvise aperture sul fondo valle, fino ad arrivare in località Colle dei Prati Alti (780 m), dove la traccia si incrocia con i sentieri CAI provenienti da Luzzana e dalla chiesetta romanica di Santa Maria Misma.

Zoom sull'Arera dal sentiero del Castagno.

Info tecniche

Data dell'escursione: 09-10-2020 - tempo bello con un po' di foschia.
Partenza: Casale, frazione di Albino, distante poco più di 20 km da Bergamo.  Si raggiunge il piccolo borgo percorrendo la strada provinciale n. 35 della Valle Seriana fino ad Albino, per poi deviare a destra sulla S.P. 39 della Valle del Lujo. A Casale le possibilità di parcheggio sono limitate agli immediati pressi della Chiesa e del Centro Sportivo.
Dislivello e durata: il dislivello trascurabile per coloro che si fermano al Parco del Castagno, raggiungibile in circa venti minuti.  Per arrivare invece al Colle dei Prati Alti serve un'ora abbondante di sola salita che si stima sui 150 metri di dislivello.

Campanula selvatica ai bordi del sentiero

Altre possibilità di escursione: Proseguendo oltre Casale per poco più di un chilometro si giunge al Colle Gallo, spartiacque tra la Val Seriana e la Valle Cavallina. Dal colle viene descritto l'itinerario che raggiunge la cima del Monte Pranzà. Il link è il seguente: 
https://dislivellozero.blogspot.com/2017/11/dal-colle-gallo-al-monte-pranza-una.html
Altre informazioni utili: Al Colle Gallo (763 m) è interessante la visita al Santuario della Madonna dei ciclisti con l'annesso piccolo museo che raccoglie cimeli, ricordi, trofei e maglie dei campioni del passato. Molto gustosi sono anche i generi alimentari (formaggi e salumi) prodotti e venduti dalla Fattoria del Colle, che si trova proprio sotto il parcheggio del Santuario.
Particolarmente buoni il primo sale e il taleggio. Il sito internet presenta bene la varietà delle  loro proposte: www.fattoriadelcolle.it. Tel. 035 824435.
Cartografia: Carta Turistico-Escursionistica della Provincia di Bergamo-Tavola 08 (scala 1:25.000).


La traccia della passeggiata, evidenziata in verde
sulla tavola 08 della  Carta Turistica-Escursionistica della 
Provincia di Bergamo. Si ringrazia per la concessione.

mercoledì 7 ottobre 2020

Un anello che unisce le frazioni a monte di Alzano Lombardo, tra castagneti, pozze, torrenti e cascine d'altri tempi

L'anello escursionistico che tocca le quattro frazioni a monte di Alzano Lombardo è ricco di boschi, ruscelli, borghi storici e cascine ben ristrutturate.   Ma soprattutto offre, a pochi passi dal traffico che circonda la città di Bergamo, un'oasi di silenzio con angoli "avventurosi" che pochi potrebbero immaginare.

La contrada di Burro vista salendo la Val di Nesa.

Il punto di partenza è la frazione di Burro (556 m) posta a metà strada tra Alzano Sopra e Monte di Nese.    I problemi di parcheggio impongono qualche passo in più, ma raccomando di seguire le relative indicazioni nelle note in coda a questo post, per evitare problemi di orientamento e viabilità.   Dal punto di partenza del segnavia CAI n. 532, si giunge in breve a Burro Basso (536 m - 20 minuti dal parcheggio).   Si scende attraverso le abitazioni della contrada fino al fondovalle, dove un vecchio ponticello, nei pressi di una cascina parzialmente diroccata, ci aiuta a traversare il torrente Nesa. 

Burro Basso

Ci aspetta una ripida mulattiera che, salendo decisa nel bosco, porta ad una radura sulla quale si affacciano le cascine sparse della piccolissima frazione di Brumano (559 m - dieci abitanti) dominate dall'edificio della chiesa parrocchiale che si erge in posizione isolata.   Con pochi passi si arriva ad incrociare la strada asfaltata che si percorre dirigendosi a sinistra. Si procede in piano, costeggiando il dosso sul quale troneggia la chiesa parrocchiale (20 minuti da Burro Basso).    La stradina diviene prima ora sterrata e poi cementata e si inoltra in un boschetto composto da aceri, frassini e betulle. 

Cascina di Brumano

All'altezza di un ponticello protetto da un guardrail metallico, prima che la strada inizi a scendere,  si prende a destra, proseguendo in salita fino ad uno tratto cementato delimitato da due colonne portanti di una vecchia sbarra stradale.   Si percorre questa strada privata fino a che, poco prima di un tornante, si stacca sulla sinistra uno stretto sentiero indicato da una freccia rossa, scritta sul guardrail, con l'indicazione "Monte Podona".

Brumano dall'alto.

Si scende a guadare un torrentello e ad iniziare il tratto più avventuroso e selvaggio dell'itinerario.   La traccia sale nella fitta vegetazione con una serie di strappi anche molto ripidi, fino a che, in una ventina di minuti, si sbuca dai bassi arbusti per trovarsi di fronte ad una lunga siepe che funge da recinzione, accanto alla quale corre un sentiero pianeggiante.   Si piega decisamente a sinistra, riprendendo a salire un pendio che si fa via via più spoglio e roccioso.   Sulla costa la traccia si restringe, restando alta sulla boscosa Valle del Nesa, che nasconde anche alla vista le spettacolari "buche di Nese", conosciute anche come "pozze di Burro".

Camminando sulla testata della Val di Nesa.
Sullo sfondo la cima della Filaressa.

In località Paradis, si incrocia un sentiero più evidente e si gira decisamente a sinistra (la traccia che prosegue diritta porta alla cima del monte Podona).   Pianeggiando, si supera la località Anduì, per rientrare in un bel bosco ceduo.    Il sentiero arriva quindi alla località Sorvaga, dove si incontra la sorgente che serve l'acquedotto di Lonno.   Si supera la vallecola e si giunge infine in una bella radura con una grande e ben tenuta cascina.   Siamo in località Furmiga, dove il torrente Nesa, dopo un pacifico tratto in piano, precipita nel bosco per andar poi a creare le note pozze di acque trasparenti. 

Località Furmiga.

Il sentiero sbuca sul retro di un cascinale e, poco oltre, incrocia il sentiero CAI n. 533 che congiunge Salmezza a Monte di Nese.   Si risale dolcemente nel fresco bosco sino ad arrivare ad un altro bivio, dove si trascura l'indicazione verso la località Castello, ma si tiene la sinistra.   Con un tratto in piano si arriva sulla strada provinciale che giunge da Monte di Nese (1 ora e mezza da Brumano - 848 m).

Esemplare di Centurea Montana.

Calpestando l'asfalto, in un quarto d'ora si raggiunge la chiesa parrocchiale ed il successivo piazzale adibito a parcheggio e sosta autobus.  Si prosegue sulla strada verso valle fino ad imboccare, sulla destra, la via degli Alpini, dove ci aspetta il segnavia CAI n. 540.    Superata una zona residenziale, si sale ad un colletto per poi scendere verso Olera.   La strada da cementata diventa sterrata, poi prende le fattezze di una mulattiera ed infine si trasforma in sentiero nei pressi di una cascina, nei cui campi non protetti da barriera metallica, sono evidenti le tracce notturne lasciate da un branco di cinghiali. 

Viuzza del borgo di Olera.

Il sentiero scende nel bosco con decisione, con tratti anche dissestati, fino a sbucare, in circa tre quarti d'ora da Monte di Nese, su una viuzza asfaltata (538 m).   Voltando a destra si raggiungerebbe in pochi minuti il centro di Olera.   L'itinerario prosegue  invece a sinistra in direzione della chiesetta di San Rocco, che si raggiunge tenendo la sinistra anche al bivio successivo.    La traccia, ora contraddistinta dal segnavia CAI n. 532, percorre il ciottolato di una breve via crucis che termina a San Rocco.   Sotto la chiesetta si trova la segnaletica che ci indica la direzione per completare l'anello.   L'evidente sentiero attraversa tratti terrazzati coltivati a vite ed alberi da frutta, fino a inoltrarsi in un castagneto che ci tiene compagnia fino a scendere sulla strada principale, negli immediati pressi di Burro (circa 45 minuti da Olera).

Baita nel tratto tra Olera e Burro. Sullo sfondo i Colli di Bergamo.
Info tecniche

Data dell'escursione: 29-09-2020 - tempo variabile.
Partenza: Burro, frazione di Alzano Lombardo, sulla strada per Monte di Nese.  Il piccolo borgo dista poco più di dieci chilometri dal centro di Bergamo e lo si raggiunge percorrendo la vecchia provinciale della Valle Seriana, deviando poi in via Europa per iniziare a salire alla Busa e successivamente alla strada che porta alle frazioni alte del Comune di Alzano.   Giunti a Burro bisogna tener conto dell'esiguità dei parcheggi.   Sul tornante nei pressi della chiesa parrocchiale un piccolo slargo sterrato ai lati della strada può ospitare poche auto.   Circa duecento metri più avanti, sulla sinistra, si trova invece un parcheggio pubblico di una dozzina di posti, negli immediati pressi della Trattoria del Brugo.   Da qui, bisogna tornare a piedi sulla strada percorsa in auto per circa 700 metri, per trovare il bivio dove ha inizio l'itinerario proposto.
Dislivello: circa 450 metri di sola salita, comprensivo dei vari saliscendi.
Lunghezza e durata: circa 11,5 chilometri, percorribili in 4 ore e mezza.
Altre possibilità di escursione: nella zona ci sono molteplici occasioni di belle camminate. In questo blog trovate le seguenti proposte di itinerari:

Senecione della Valle di Nesa.

Cartografia: Oltre alla Carta Turistico-Escursionistica della Provincia di Bergamo-Tavola 08 (scala 1:25.000), si può utilizzare anche la Carta del Parco dei Colli di Bergamo, più dettagliata (scala 1:15.000) anche per il tipo dei sentieri in essa riportati. Questa cartina è stata realizzata da Ingenia Editore - sito: www.cartoguide.it.

L'itinerario evidenziato (in verde) sulla Carta del Parco dei Colli di Bergamo.
Si ringrazia Ingenia Editore per la gentile concessione.