L'anello che, partendo da Monte di Nese, risale le cime della Filaressa e del Monte Costone, scende al borgo di Salmezza e rientra tagliando il versante destro della Val Formica, è un alternarsi di ambienti spettacolari che, in primavera, si riempiono di fiori e colori. Un fantastico spettacolo della natura.
Monte di Nese, Monte Canto Alto dal sentiero di salita alla Filaressa |
Dal parcheggio posto a monte della chiesa parrocchiale di Monte di Nese si percorre il breve strappo che raggiunge la chiesetta della Forcella (870 m) dietro la quale si apre un incrocio di sentieri battuti e ben segnalati. Seguendo il segnavia CAI n. 531 si risale una stradetta cementata che porta al dosso degli Spiazzi, un ambiente soleggiato, costellato di baite ben ristrutturate ed ampi pascoli.
Gli spiazzi |
Camminando in mezzo ai prati, ci si avvicina al fianco meridionale della Filaressa, inoltrandosi in un ambiente che ricorda quello dolomitico. Ai primi pinnacoli di roccia il sentiero tende ad inerpicarsi, fino ad un bivio dove, per raggiungere la cima, bisogna tenere la destra. In quindici minuti si raggiunge la vetta della Filaressa (1134 m) dalla quale si gode un ampio panorama, in particolare sull'incombente versante sud del Monte Costone, che rappresenta la prossima meta.
Il versante sud della Filaressa |
Per arrivarci occorre ritornare brevemente sul sentiero di salita appena percorso e deviare a destra sul primo sentiero (non segnalato) che si incontra. Ci troviamo nel versante nord della Filaressa. La discesa è ripida e in ombra ed è da percorrere con attenzione. E' attrezzata con funi metalliche che possono essere utili in caso di sentiero bagnato o scivoloso. Scesi al valico tra la Filaressa ed il Monte Costone, si segue la evidente traccia che porta, con un po' di fatica, alla cima di quest'ultimo (1195 m).
Cefalantera maggiore, altipiano della Stalla del Fopp |
Il panorama è amplissimo. A sud il Canto Alto troneggia sui suoi vasti castagneti. Si distinguono bene Poscante e le altre frazioni che, nel corso dei secoli, hanno sfruttato le potenzialità di questi boschi, usandone il legname per ardere e per i pali della viticoltura, il fogliame come lettiera per le stalle e i frutti per l'alimentazione quotidiana. Nella valle di Poscante sono tuttora presenti gli ultimi essiccatoi utilizzati per l'affumicatura delle castagne, un procedimento per consentirne la conservazione ed il consumo a lunga scadenza, creato proprio a Poscante circa settecento anni fa.
I boschi del versante nord del Canto Alto, visti dalla cima del Costone. |
Dalla cima del monte Costone si prosegue lungo uno splendido tratto, praticamente pianeggiante, che porta all'altipiano della stalla del Fopp. Si cammina in pieno relax tra prati fioriti, boschetti di rade betulle ed una vista incantevole sulle Podone, sul piccolo borgo di Salmezza e sulle prime case della troppo urbanizzata Selvino. Ad un bivio non segnalato (il cartello è abbandonato a terra) si tiene la destra, sino ad arrivare negli immediati dintorni della stalla del Fopp dove si imbocca una stradetta sterrata che, poco dopo, diventa asfaltata e scende, con belle viste su Salmezza.
Altipiano della Stalla del Fopp |
Al primo incrocio il segnavia CAI n. 531 prosegue diritto verso il centro di Selvino. Il nostro itinerario volta invece a destra per scendere, sempre su asfalto, fino a Salmezza (1030 m). Nel medioevo questo borgo era una florida e trafficata stazione di sosta, con tanto di locande e dogana ad uso e consumo dei viandanti che percorrevano la via Mercatorum, storica mulattiera che congiungeva i traffici commerciali di Bergamo con le valli Brembana e Seriana.
Salmezza |
Oggi Salmezza conta otto abitanti e rappresenta un'oasi di pace e silenzio con pochi eguali nelle Orobie. Al centro del borgo si incrocia un tratto restaurato e molto suggestivo della via Mercatorum che, per chiudere il nostro anello, va percorso in uscita da Salmezza. Superato l'ultimo cascinale del borgo, si prosegue nel bosco fino a un bivio ben segnalato. A sinistra il sentiero CAI 534 scende verso Lonno. Noi teniamo la destra, seguendo il segnavia CAI 533 che traversa la Val Formica e prosegue, tra baite e campi coltivati, verso Monte di Nese.
Cascine di Salmezza |
Giunti ai piedi del dirupato versante sud della Filaressa si incontra un tratto di sentiero che ha subito alcuni smottamenti costringendo ad alcune brevi deviazioni. Alla prima di queste si deve restare bassi, sulla sinistra, ignorando una traccia con bolli rossi e blu che risale nel bosco rado. Dopo pochi passi un segnale bianco e rosso del CAI dipinto su un grosso sasso ci conforterà della giusta direzione. Per una ventina di minuti il sentiero si presenta disagevole, fino ad un tratto boscato dove si incontrano delle sorgenti a cui ci si potrà anche dissetare.
Baita in Val Formica |
Il sentiero torna ad essere gradevole e fresco. Un bel bosco ceduo ci accompagna fino alla contrada Castello (872 m) dove si potrà scegliere, per il rientro al parcheggio di partenza, tra la discesa offerta dalla strada asfaltata che unisce Castello a Monte di Nese e la traccia di risalita che risale, attraversando pascoli e prati fioriti, alla Forcella.
Pulsatilla Alpina del Monte Costone |
Info tecniche:
L'itinerario evidenziato (in verde) sulla tavola 08 della Carta Turistica-Escursionistica della Provincia di Bergamo. Si ringrazia per la concessione. |
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