giovedì 4 giugno 2020

Croce di Corno - Monte di Corno - Campo d'Avene - Valpiana: un impegnativo anello nel verde e nei campi della Val Gandino dove nacque la prima polenta lombarda

Nel 1632 un anonimo mercante venuto ad acquistare i tessuti prodotti negli opifici della Val Gandino li barattò con i semi di un nuovo tipo di cereale, di recente commerciato in Europa in seguito alla scoperta delle Americhe.    I semi del mais spinato vennero quindi messi a coltivo in località Clusven, alla pendici del Monte Corno.   Da quel granturco (o melgotto, nel dialetto locale) nacque la prima polenta gialla che sfamò intere generazioni di contadini italiani.

Campo d'Avene

L'itinerario qui proposto sale le pendici del Monte Corno e riscende dalla Valpiana, dando modo di ammirare i campi dove fu coltivato per la prima volta quel cereale che dette origine alla polenta gialla.  Il punto di partenza è il parcheggio posto in località Fontanei. Nelle note trovate le indicazioni dettagliate per arrivarci con l'auto.   La prima parte dell'anello percorre il sentiero contrassegnato con il 544a, che parte sulla sinistra del parcheggio, poco prima del ponte.    Si tratta di un sentiero per "escursionisti esperti (EE)" che, sin dai primi passi, prende a salire ripidamente nel bosco.    La zona si presta agli amanti del free-climbing.   Si costeggiano infatti alcune falesie sulle quali sono tracciate impegnative vie di arrampicata.

La paretina attrezzata - foto di Sergio Gavazzeni.

Dopo circa tre quarti d'ora, proprio nei pressi di una di queste falesie, anche il nostro sentiero si trova a dover affrontare una paretina di 4/5 metri, che va superata aiutandosi con una catena.   Il tratto attrezzato necessita di pratica e diventa particolarmente difficoltoso in caso di terreno e roccia bagnati. Superato l'ostacolo, la pendenza diminuisce e si prosegue nel bosco, fino ad un bivio dove, prendendo la sinistra, in meno di dieci minuti si raggiunge la Croce di Corno (1.280 m), anticima del Monte Corno.    La vista sulla Val Gandino è a 360 gradi.    In basso sono facilmente individuabili i campi di mais. Il lato occidentale è delimitato dal paretone verde del Farno, separato dal Monte Corno dalla sottostante, dirupata Val d'Agro.
Verso la cima del Monte Corno.

La prossima meta è la cima del Monte Corno. Si torna quindi al bivio precedente per proseguire poi in piano, seguendo una prima segnaletica che indica la Val d'Agro ed una successiva alla quale è stato aggiunto (in piccolo) anche l'indicazione per Campo d'Avene e Monte Corno.   Seguendo una serie di bolli rossi, con una serie di saliscendi tra arbusti e cespugli, si risale la cresta, sino a raggiungerne la cima erbosa (1370 m). 

Croce del Corno e Val Gandino dalla cima del Monte Corno.

Si prosegue scendendo dall'opposto versante nord del Monte Corno.  La vegetazione cambia improvvisamente.    Le conifere sostituiscono il rado boschetto che ci accompagnava in precedenza.   La temperatura si fa più fresca.     Il verde assume i toni del muschio.    In meno di mezzora dalla cima del Monte Corno si raggiunge l'idilliaca spianata del Campo d'Avene (1267 m) che ci accoglie con i suoi splendidi campi in fiore ed una baita ben ristrutturata che, nell'estate del 1944, era sede del comando della 53esima Brigata Garibaldi, composta da un centinaio di partigiani posti a presidio della valle.

Campo d'Avene Sullo sfondo il Monte Farno.

Fronteggiando la baita, si svolta a destra, proseguendo in piano su una carrozzabile sterrata contrassegnata dal CAI con il n. 545.   Poco oltre si trascurano le indicazioni per la Baita Monte Alto, arrivando alla Pozza da Crus e attraversando, con brevi saliscendi, un bel bosco di conifere.   Sulla destra lo sterrato è accompagnato da una lunga staccionata realizzata con vecchie traversine ferroviarie. Tra gli alberi si intravedono le case della Valpiana.

Campi fioriti in Valpiana

Dopo un lungo tratto, si raggiunge un quadrivio posto in località Monte di Sovere (m 1281). Proseguendo diritto, in pochi minuti si raggiungerebbe la Malga Lunga.   Noi prendiamo invece a destra, scendendo la stretta strada asfaltata che ci inoltra nella Valpiana.   Ora la siamo sul sentiero CAI n. 544 e sarà necessaria più di un'ora di cammino per ritornare al parcheggio dei Fontanei.  Si calpesta asfalto fino alla radura della chiesetta di Valpiana (m 1029). Si costeggiano alcune cascine ristrutturate circondate da splendidi campi fioriti fino a trovare, sulla destra, la segnaletica per un sentiero che si inoltra in un fitto bosco, che ci consente di raggiungere rapidamente il fondovalle e ritornare al parcheggio dei Fontanei.

Ombrellifere del Monte Corno.

Info tecniche: ITINERARIO CON TRATTI IMPEGNATIVI!

Partenza: Località Fontanei - Gandino (737 m), circa 30 km da Bergamo.  Poco prima di arrivare a Gandino si gira a destra seguendo le indicazioni per Peia, Valpiana e Malga Lunga.  Si attraversa una zona industriale e, subito dopo uno stretto passaggio sotto una specie di arco, si tiene la destra al successivo bivio.   Dal fondovalle la strada asfaltata risale la Valpiana con alcuni tornanti fino ad arrivare al piazzale della località Fontanei, ultimo posto dove è possibile parcheggiare senza l'obbligo del gratta e sosta.
Dislivello e lunghezza dell'anello: circa 700 metri di sola salita, oltre 10 chilometri di lunghezza.
Durata: circa 5 ore complessive.
Baita in Valpiana.

Altre informazioni: Chi fosse interessato alla storia ed ai prodotti legati alla coltivazione del mais spinato, consiglio di consultare i seguenti siti:
Nel secondo sito viene dettagliata la filiera completa dei prodotti realizzati con il mais spinato con i riferimenti per poterli degustare ed acquistare.
Per chi invece vuole avere una visione più ampia delle escursioni fattibili e, al tempo stesso, approfondire la storia partigiana della zona, raccomando il volumetto 17 passeggiate resistenti in Malga Lunga - edizioni Publistampa - in vendita al costo di 5,00 €.
Cartografia: Carta Turistico-Escursionistica della Provincia di Bergamo - Tavole 05 e 06.


L'itinerario evidenziato sulle tavole 05 e 06 della
Carta Turistica-Escursionistica della Provincia di Bergamo.
Si ringrazia per la concessione.





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