Nel 1632 un anonimo mercante venuto ad acquistare i tessuti prodotti negli opifici della Val Gandino li barattò con i semi di un nuovo tipo di cereale, di recente commerciato in Europa in seguito alla scoperta delle Americhe. I semi del mais spinato vennero quindi messi a coltivo in località Clusven, alla pendici del Monte Corno. Da quel granturco (o melgotto, nel dialetto locale) nacque la prima polenta gialla che sfamò intere generazioni di contadini italiani.
Campo d'Avene |
L'itinerario qui proposto sale le pendici del Monte Corno e riscende dalla Valpiana, dando modo di ammirare i campi dove fu coltivato per la prima volta quel cereale che dette origine alla polenta gialla. Il punto di partenza è il parcheggio posto in località Fontanei. Nelle note trovate le indicazioni dettagliate per arrivarci con l'auto. La prima parte dell'anello percorre il sentiero contrassegnato con il 544a, che parte sulla sinistra del parcheggio, poco prima del ponte. Si tratta di un sentiero per "escursionisti esperti (EE)" che, sin dai primi passi, prende a salire ripidamente nel bosco. La zona si presta agli amanti del free-climbing. Si costeggiano infatti alcune falesie sulle quali sono tracciate impegnative vie di arrampicata.
La prossima meta è la cima del Monte Corno. Si torna quindi al bivio precedente per proseguire poi in piano, seguendo una prima segnaletica che indica la Val d'Agro ed una successiva alla quale è stato aggiunto (in piccolo) anche l'indicazione per Campo d'Avene e Monte Corno. Seguendo una serie di bolli rossi, con una serie di saliscendi tra arbusti e cespugli, si risale la cresta, sino a raggiungerne la cima erbosa (1370 m).
Croce del Corno e Val Gandino dalla cima del Monte Corno. |
Si prosegue scendendo dall'opposto versante nord del Monte Corno. La vegetazione cambia improvvisamente. Le conifere sostituiscono il rado boschetto che ci accompagnava in precedenza. La temperatura si fa più fresca. Il verde assume i toni del muschio. In meno di mezzora dalla cima del Monte Corno si raggiunge l'idilliaca spianata del Campo d'Avene (1267 m) che ci accoglie con i suoi splendidi campi in fiore ed una baita ben ristrutturata che, nell'estate del 1944, era sede del comando della 53esima Brigata Garibaldi, composta da un centinaio di partigiani posti a presidio della valle.
Campo d'Avene Sullo sfondo il Monte Farno. |
Fronteggiando la baita, si svolta a destra, proseguendo in piano su una carrozzabile sterrata contrassegnata dal CAI con il n. 545. Poco oltre si trascurano le indicazioni per la Baita Monte Alto, arrivando alla Pozza da Crus e attraversando, con brevi saliscendi, un bel bosco di conifere. Sulla destra lo sterrato è accompagnato da una lunga staccionata realizzata con vecchie traversine ferroviarie. Tra gli alberi si intravedono le case della Valpiana.
Campi fioriti in Valpiana |
Dopo un lungo tratto, si raggiunge un quadrivio posto in località Monte di Sovere (m 1281). Proseguendo diritto, in pochi minuti si raggiungerebbe la Malga Lunga. Noi prendiamo invece a destra, scendendo la stretta strada asfaltata che ci inoltra nella Valpiana. Ora la siamo sul sentiero CAI n. 544 e sarà necessaria più di un'ora di cammino per ritornare al parcheggio dei Fontanei. Si calpesta asfalto fino alla radura della chiesetta di Valpiana (m 1029). Si costeggiano alcune cascine ristrutturate circondate da splendidi campi fioriti fino a trovare, sulla destra, la segnaletica per un sentiero che si inoltra in un fitto bosco, che ci consente di raggiungere rapidamente il fondovalle e ritornare al parcheggio dei Fontanei.
Ombrellifere del Monte Corno. |
Info tecniche: ITINERARIO CON TRATTI IMPEGNATIVI!
Carta Turistica-Escursionistica della Provincia di Bergamo.
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