sabato 3 marzo 2018

Sulle vie del Misma, una montagna per tutte le stagioni.

Intorno al Monte Misma insiste un reticolo di sentieri che consente divagazioni di ogni tipo: dalla passeggiata facile con dislivello trascurabile, al giro ad anello che può occupare quasi tutta la giornata.  Nel mezzo, per gli escursionisti oggi troneggia il placido panettone, capace di regalare uno dei panorami più belli delle Prealpi Orobie.   Nel passato, invece, il centro dell'intricata mappa sentieristica della zona era rappresentato dalla chiesetta di Santa Maria del Misma, posta sul versante meridionale, a 823 metri di quota.
La chiesetta di Santa Maria del Misma - escursione del 25-02-2018.

Sin dal primo medioevo, tutto il circondario del Misma fu densamente abitato, anche perché offriva la possibilità di praticare diverse attività economiche: dallo sfruttamento delle cave di pietre coti (impiegate come abrasivi per affilare o molare utensili metallici, come i falcetti) alle coltivazioni di alberi da frutto (in particolare dei castagni).    I boschi erano battuti dai cacciatori, nei prati pascolava il bestiame.   Tutte queste attività necessitavano di sentieri di collegamento, che venivano ovviamente sfruttati anche per i traffici commerciali tra la Val Seriana e la Val Cavallina.

Dedalo di sentieri sul periplo del Misma - foto di Marco Ghirardelli

Cavatori ed allevatori, commercianti e cacciatori, contadini e viandanti usavano quei sentieri ed avevano bisogno di un centro spirituale che rinfrancasse le loro anime nelle rare pause di una vita dedita al duro lavoro, spesso di pura sopravvivenza.    Alcuni documenti storici risalenti al XII secolo attestano un ruolo centrale di Santa Maria del Misma per tutti i paesi della zona.   Nove diverse comunità hanno gravitato nel tempo intorno alla chiesetta e non sono mancate liti e risse per garantirsi le notevoli entrate provenienti dalle donazioni offerte alla gestione della comunità religiosa.   I secoli recenti hanno poi sminuito l'importanza del mondo rurale e Santa Maria del Misma ha subito declino e degrado, fino ad un recente restauro, che ci consente di ammirarla in ottime condizioni, così come la videro i viandanti del sedicesimo secolo.
Cascina Pratolina.

Dalla Forcella di Pradalunga alla chiesetta di Santa Maria del Misma
La passeggiata che vi propongo ha quindi come meta principale questa chiesetta, che può essere raggiunta da diversi luoghi (vedi dettaglio nelle note).    Normalmente si parte dal parcheggio posto nei pressi delle ex-cave di pietre coti, che si trova poco a monte del santuario della Forcella di Pradalunga (680 m).    Prendendo la strada che sale, si superano circa cento metri di dislivello per raggiungere "la Pratolina", una bella cascina a guardia di una radura posta ai bordi di uno splendido castagneto.    Seguendo le indicazioni delle "Vie del Misma" si raggiunge poi la località Mesòlt, dove si trascura la deviazione a sinistra per la cima del Misma e si prosegue in piano nel fitto bosco per arrivare al Roccolone, un antico roccolo di caccia in muratura.    Costeggiando la riserva naturale della Valpredina si attraversa senza difficoltà una tratto franoso subito dopo il quale si intravede la chiesetta di Santa Maria del Misma (823 m).    Calcolate un'ora e tre quarti dal parcheggio, per un dislivello in salita di circa 200 metri.
Il Roccolone

Il periplo del Misma
Se volete compiere un appagante giro ad anello, arrivati di fronte alla chiesetta dovete prendere la salita che si inerpica sulla sinistra del complesso.    Dopo un centinaio di metri di dislivello verso la cima del Misma, si lascia la traccia per prendere a destra il sentiero CAI n. 511 che porta, con alcuni saliscendi, fra i maggenghi della Località Fonteno (circa 750 m) dove si ammirano bei panorami sulla valle del Lujo.    Da qui, seguendo le indicazioni delle Vie del Misma, si risale un po' faticosamente nel bosco per poi scendere ai ruderi di Stalla Cura, dove lo sguardo si apre sulla media Val Seriana.    Si prosegue sul sentiero che rientra nel bosco e, al primo bivio, si tiene la destra sul sentiero CAI n. 510.    Passando nei pressi di alcune cascine ben curate, ben presto si intravede il parcheggio dove si è lasciata l'autovettura.     Calcolate circa quattro ore per l'intero giro, con un dislivello complessivo in salita di circa 500 metri.
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I portici di Santa Maria del Misma - foto di Marco Ghirardelli

Altre informazioni:
Altri sentieri per arrivare alla chiesetta di Santa Maria del Misma: Il complesso religioso è raggiungibile, in un'ora, e un quarto anche da Cenate Sopra (via Sant'Ambrogio) con il sentiero n. 607, superando circa 450 metri di dislivello.    Dal Colle Gallo servono invece almeno 2 ore e mezza, con diversi saliscendi che rendono la gita abbastanza faticosa.    Dalla frazione Piazze, sopra la Tribulina di Scanzo, transita invece il sentiero CAI n. 626, con il quale si arriva alla chiesetta in due ore, superando circa 400 metri di dislivello.     Dal ponte romanico di Albino infine, si risale via Monte Cura seguendo il sentiero CAI n. 511 che porta alla chiesetta in oltre due ore e mezza, superando un dislivello in salita di oltre 600 metri e di circa 150 in discesa.
Il Misma dai tetti di Torre Boldone - foto estiva di Elisa Di Blasi

Punto di ristoro e di alloggio: Il complesso di Santa Maria del Misma comprende un rifugio-ostello, gestito da un gruppo di volontari.    Sotto i portici della chiesetta ci sono dei tavoli dove è possibile sostare e consumare pranzi al sacco.
Cartografia: Carta Turistico-Escursionistica della Provincia di Bergamo-Tavola 08.

La segnaletica delle "Vie del Misma"

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