In tempi di lockdown ripetuti e dopo i bagordi gastronomici delle festività, una breve passeggiata sul versante orientale dei colli di Bergamo può essere una soluzione rigenerante e divertente.
Località Gallina ed il Canto Alto da Castagneta. |
Dopo circa 500 metri dalla partenza, si raggiunge un grande spazio attrezzato, dotato di area cani e fontanella. Il tracciato volta a sinistra, per un breve tratto risale via Maironi da Ponte per girare infine a destra, riprendendo l'aspetto del percorso ciclo-pedonale. Tenendo sulla sinistra via Valverde, si procede costeggiando il torrente Morla, un tempo noto come il "fiume di Bergamo". Oggi il Morla è incanalato e sotterrato per gran parte degli otto chilometri di percorso cittadino. Nel passato aveva invece assunto funzioni fondamentali di soddisfacimento idrico e domestico, al punto da essere citato in documenti ufficiali dell'impero carolingio, redatti nell'anno 875. Per un millennio il Morla venne sfruttato per bere, per lavare i panni, per nuotare, pescare e per soddisfare le necessità dell'agricoltura ed anche dell'edilizia, grazie all'argilla escavata dal suo letto. Il Morla dava e, a volte, prendeva. I suoi straripamenti causarono spesso grossi danni, morte e distruzione. Nel maggio 1936, l'inondazione fu talmente violenta da provocare la morte di due persone e devastare il piccolo cimitero di Valtesse, facendo affiorare le ossa dei defunti.
Il torrente Morla. |
Poco più avanti, si attraversa su una passerella in legno. Da qui in avanti se ne incontreranno altre sul percorso della ciclo-pedonale. Esteticamente molto gradevoli, le passerelle hanno la controindicazione, nei periodi umidi e freddi, di risultare spesso ghiacciate e quindi scivolose. Nei pressi del campo sportivo di via Solari si arriva ad una Cappella dei Mortini costruita in memoria dei morti della peste del 1630, dove si riattraversa il Morla prima di sfociare su via Valverde. Poco più avanti si arriva ad un bivio. Il percorso ciclo pedonale devia a destra; noi restiamo su via Valverde salendo verso il colle, tra spazi verdi sempre più ampi e proprietà private di lusso. L'ultimo tratto della via è acciottolato e particolarmente suggestivo.
La parte più alta di via Valverde. |
Nel punto più alto della via (332 m) si incrocia l'asfalto di via Castagneta. Si sale a sinistra, fino a raggiungere le prime case della località Gallina (381 m), giusto in corrispondenza con l'accesso al sentiero dei Vasi ed al suo bellissimo castagneto. La via dei Vasi corrisponde all'antico percorso dell'acquedotto di origine romana, che viene ricordato in documenti dell'anno Mille e che ha funzionato egregiamente fino a metà del secolo scorso. Il sentiero, conosciuto ai più come uno dei luoghi cittadini dove può essere abbondante la raccolta di castagne, da troppi anni non è agibile a causa di ripetuti cedimenti del terreno e per la presenza di alberi sradicati che ne impediscono il transito.
San Rocco in Castagneta dalla località Gallina. |
Da Gallina il percorso si fa pianeggiante e segue l'andamento sinuoso del colle. Sulla sinistra si apre un ampio panorama sul Canto Alto e la Maresana, incrociando inoltre vecchie case coloniche ora ristrutturate e trasformate in B&B. Si giunge quindi alla Chiesa di San Rocco in Castagneta, dove l'omonima via si biforca con la via Beltrami. All'altezza del bivio si trova la Trattoria Parietti. Questa trattoria è nella memoria di molti ex-studenti, universitari e non, che, dalla fine degli anni settanta del secolo scorso, hanno trascorso memorabili serate sulla rustica terrazza che dava sulla piazzetta della Chiesa. All'epoca la trattoria era un posto ruspante ed alla mano; meta di incontri, grandi bicchierate e cantate in compagnia.
All'incrocio tra via Beltrami e la panoramica per San Vigilio. |
Proseguendo per via Beltrami si arriva rapidamente all'incrocio con la panoramica che sale a San Vigilio. Si scende a sinistra, in direzione di Colle Aperto e, fatti pochi passi, si prende la via Roccolino che presto si trasforma in un largo sentiero non accessibile dai veicoli motorizzati. La traccia costeggia un imponente tratto delle cinquecentesche mura venete per poi scendere con più decisione, portandoci alla chiesa di Santa Maria Assunta in Valverde. Questa porzione di sentiero va affrontata con attenzione in caso di fondo bagnato o ghiacciato. Dalla chiesa si scende a sinistra fino a raggiungere un parcheggio nei pressi del quale si ritrova la Greenway. Tenendo la destra, in breve ci si ritrova al punto di partenza posto dietro al Campo Utili.
Via Roccolino. |
Dislivello: circa 120 metri di sola salita.
Altri suggerimenti: Per chi vuole unire la passeggiata ai peccati di gola, l'itinerario transita accanto a due luoghi di ristoro storici. La già citata Trattoria Parietti (via Beltrami 52 - tel. 035 221072 - www.trattoriaparietti.eu) è attualmente priva della magica terrazza ma, dalle informazioni raccolte, offre sempre buona ospitalità, gustosi piatti della tradizione ed un ottimo rapporto qualità-prezzo.
Sono qui, ad un “tiro di schioppo” da questa bella passeggiata, ma non potrò farla fino al 5 marzo perché’ sono a BG e da domani in zona rossa. Pazienza, pazienza e ancora pazienza.......
RispondiEliminaCiao Cinzia. Resisti, se va tutto bene, tra un paio di settimane ti potrai sfogare...
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