mercoledì 8 maggio 2024

Ai laghetti di Valzurio, partendo dalla piazza di Ogna. Completano l'anello i prati fioriti ed i panorami godibili dal piccolo borgo di Nasolino.

 🥾 Dislivello: 320 metri                 ⌚ Durata: circa 3 ore                 📏Lunghezza: 8 km

Il laghetto della diga di Ogna Superiore.

Un anello alla ricerca di due gemme timide e nascoste, con partenza dal borgo medioevale di Ogna, calcando le tracce di minatori, fabbri, maniscalchi, boscaioli che, nei secoli, sfruttarono l'energia del torrente Ogna. Il ritorno avviene tra gli ariosi pascoli del comune sparso di Oltressenda Alta.

Prati in fiore sopra Nasolino.

La partenza di questo anello avviene dal parcheggio a servizio del cimitero di Ogna (550 m circa - nelle note tecniche i dettagli per arrivarci). Da questo piazzale si torna verso il centro del borgo, attraversando il ponte sull'omonimo torrente. Si entra nella storica piazza della chiesa parrocchiale che rappresenta un piccolo gioiello di architettura rurale e nobiliare del tardomedioevo. In merito gli interessati possono trovare maggiori informazioni nelle note in fondo a questo post.

La casa dei Pagani, nella piazza di Ogna.

In fondo alla piazza spicca un'edificio con un ampio arco a pianterreno (è la "Casa dei Pagani"). Alla sua sinistra un'acciotolato scende verso il torrente. Siamo in via Molini, che ci porterà velocemente ad attraversare un ponticello, oltre il quale si incrocia via Fucine. La imbocchiamo tenendo la destra. Poco dopo si incontra un bivio diviso da una santella. Anche qui si tiene la destra continuando lungo la carrarreccia, ora sterrata.

Primi passi in via Fucine.

In questo tratto iniziale si viene accompagnati da bei panorami su prati fioriti e cascine ben ristrutturate. A sinistra si intravede la cima del monte Secco. Dopo una ventina di minuti dalla piazza di Ogna si incontra una piccola centrale dell'Enel. Il torrente Ogna, che ha origine dalle pendici del Pizzo della Presolana, si va più visibile e diventa il protagonista principale di questa escursione. 

Cascatella poco a monte della centrale ENEL.

Si cammina lungamente lungo il tratto destro idrografico. Il torrente scende vivacemente a valle, lasciando intravvedere larghe pozze probabilmente più frequentate in piena estate. A sinistra si formano vivaci cascatelle, che vanno ad ingrossare il corso principale e creano un microclima ideale per la fioritura di fragoline di bosco, silene dioica e vedovelle.

Fioritura di vedovelle celesti lungo via Fucine.

Senza apprezzabile dislivello si procede nel bosco ceduo. I primi abeti compaiono dopo mezz'ora circa di cammino, nei pressi di un bivio (625 m di quota) che, a sinistra ci porterebbe al borgo di Nasolino. Noi procediamo diritti, attraversando il ponte che ci fa spostare sulla riva sinistra dell'Ogna.

Alla diga di Ogna inferiore.

Si entra in una sorta di canyon e, dopo una decina di minuti, siamo di fronte allo sbarramento artificiale che crea il primo laghetto della Valzurio. Percorrendo un ponte pedonale in ferro si riattraversa il torrente. Si salgono le scale di servizio alla diga per giungere sulla parte superiore dove, a causa di alcuni lavori in corso, si scopre che il piccolo bacino è stato svuotato.

La base del primo invaso.

Lo spettacolo è solo rimandato. Ora la traccia segue uno stretto ma evidente sentiero che guadagna quota nella valle incassata e, in breve, giunge alla base del secondo laghetto (un'ora dalla partenza - circa 700 m di quota). L'ambiente è semplicemente incantevole. 

Primo sole sulla sponda nord-ovest.

Al mattino presto i raggi del sole raggiungono a fatica lo specchio lacustre. Basta attendere un po' e lentamente il chiarore si diffonde, illuminando il tratto di bosco posto a nord-ovest. Al lato opposto una parete di roccia precipita in acqua, e la sua ombra gioca con la luce che sta inondando la riva opposta. Uno spettacolo di colori e di silenzi, interrotti soltanto dal canto degli uccelli, impegnati nei loro lavori quotidiani.

Dal sentiero lungo la sponda nord-ovest.

Fino a questo punto l'escursione è facile e sostanzialmente priva di pericoli. Se si vuole procedere, realizzando un anello, è necessario percorrere un tratto ripido ed impegnativo. Dal piccolo edificio della diga di Ogna Superiore, parte una traccia che costeggia la boscosissima riva destra del secondo laghetto. Il sentiero è stretto ed alterna ripidi strappi a brevi, ed a volte scivolose, discese. Si seguono sbiaditi bolli rossi ed i brillanti segni fucsia della Valzurio Trail, gara di corsa in montagna ormai giunta alla 7a edizione.

Fioritura di mughetti nel bosco ceduo sopra il laghetto.

Al termine del lago il sentiero si impenna, offrendo due diverse possibilità di percorso. Tenendo la sinistra la traccia sale a seguire una variante pensata per gli atleti che la devono percorrere in discesa, e risulta quindi un po' meno esposta rispetto al sentiero tradizionale. Questo si tiene per un tratto sulla destra per poi guadagnare quota con strette serpentine, fino a sfiorare un traliccio dell'alta tensione e ridalire nel bosco ceduo, qui particolarmente adatto alla fioritura dei mughetti. 

Il laghetto visto dall'erta salita.

In circa tre quarti d'ora dalla diga di Ogna Superiore, si sbuca infine sulla stretta strada (840 m circa) che collega l'abitato di Valzurio con il borgo di Nasolino. Le difficoltà sono terminate. Prendendo a sinistra, si calpesterà l'asfalto per un paio di chilometri. Fatti pochi passi però, è consigliata una breve deviazione a destra, indicata da una freccia in legno, per visitare il "Cisulì de Bregn". 

Al "Cisulì de Bregn".

Si tratta di una santella deliziosamente affrescata che, in tempi passati, rappresentava un antico luogo di sosta e di riparo dagli improvvisi temporali che si scatenano in questa zona per carrettieri, boscaioli, mandriani e viandanti. Infatti, l'antica strada comunale passava proprio sulla traccia che transita sotto il tetto della santella.

Mucche al pascolo nei pressi della chiesa di Nasolino.

Tornati sull'asfalto, si cammina in piano per un buon tratto, godendo di un panorama sempre più arioso ed agreste. Alle prime case di Nasolino, la strada si biforca. Scendiamo a sinistra, sulla via Monte Ferrante (un tempo l'unica strada che attraversava il paese) e la seguiamo fino ad arrivare nella piazza della Chiesa, dove l'edificio sacro fronteggia le mura del Municipio (740 m circa-mezz'ora dal Cisulì di Borgn). 
Chiesa parrocchiale e Municipio di Oltressenda Alta.

Poco oltre ci aspetta l'acciotolato e le antiche dimore di via Beccarelli, per ritornare quindi sulla via Provinciale che porta ad Ogna. Si scende lungo questa strada e, ad un quarto d'ora dalla chiesa e dopo il primo tornante di discesa, sulla destra, si imbocca una mulattiera che funge da scorciatoia fino all'imbocco di via San Lorenzo, che troviamo sulla sinistra, pochi passi dopo il termine della mulattiera stessa. 
La chiesa di San Lorenzo. Sullo sfondo il monte Secco.

Dopo aver ammirato la vista dall'alto dei tetti di Ogna e di Villa, ed il profilo della suggestiva chiesetta di San Lorenzo, che si affaccia verso le pendici dei monti Vaccaro e Secco, si scende lungo l'omonima via che, in breve, riporta al parcheggio di partenza (quaranta minuti circa da Nasolino).

Salvia dei prati, Nasolino.

Note tecniche:

Data dell'escursione: 05-05-2024 - Sereno con annuvolamenti nella tarda mattinata. Buona visibilità.
Punto di partenza dell'escursione: Parcheggio a servizio del cimitero di Ogna, frazione di Villa d'Ogna, che 
dista circa 35 km dal centro di Bergamo, percorribili in poco più di tre quarti d'ora d'auto. Dalla città si percorre la statale 671 della Val Seriana fino al bivio di Ponte Nossa, dove si procede diritto, seguendo le indicazioni per Valbondione. A circa 4 km dal precedente bivio, si volta a destra, in direzione del centro di Villa d'Ogna. Superata la piazza del Municipio, si procede per un centinaio di metri, voltando a sinistra in via IV Novembre. Si costeggia la chiesa di Ogna e, alla successiva rotonda si imbocca via Colleoni, individuando subito il cimitero con i relativi stalli di parcheggio.
Dislivello e lunghezza dell'itinerario: 320 metri di dislivello per una lunghezza complessiva  di otto chilometri. 
Durata: Per percorrere l'intero anello sono sufficienti tre ore, escluse le soste.

"Paesaggio montano con torrente Ogna, Palazzo Moroni e una fabbrica
di ferro" - Olio su tela di Marco Gozzi, 1833 circa.

Ogna, la sua piazza, la sua storia: Il nome deriva da latino "onus" che significa "imposta di dazio". In passato il borgo aveva una posizione strategica nella zona.  Per collegarsi con Bergamo e la Val Brembana, gli scalvini e gli altri abitanti dell'Alta Valle Seriana dovevano necessariamente passare da Ogna. Per questo pare che la cosiddetta "Casa dei Pagani" fosse in realtà sede di dogana ed il suo nome deriverebbe dal dialettale "Cà del pagà". 
Gli edifici della piazza risalgono tutti ad un periodo compreso tra il 14^ ed il 18^ secolo. In essi sono riconoscibili caratteristiche tipiche di quel tempo: dai muri in pietra ai loggiati in legno; dalle arcate a volta ai pilastri e capitelli in pietra.

Palazzo Moroni e torrente Ogna, oggi.

Dalla piazza si diramano vicoli che scendono verso il torrente, sulle rive del quale sono fiorite, nel corso dei secoli, attività di ogni tipo. Proliferavano magli ed officine per la produzione di chiodi., compresi quelli necessari per ferrare i cavalli. Nel '600 presero piede gli artigiani del ferro battuto, abilissimi a forgiare balconi, logge e parapetti. Il minerale ferroso veniva fuso nei vecchi forni fusori che insistevano ai lati di via Fucine. Ma la vivace energia del torrente dava lavoro anche a molti mugnai. Vicino al ponte si era installata una grossa segheria e, poco sotto, operavano due cartiere che, sfruttando l'alto contenuto di calcare delle acque dell'Ogna, producevano e vendevano un tipo di carta molto ricercata, superiore persino a quella di Fabriano.

Edificio della vecchia segheria dal ponte sull'Ogna.

Altre escursioni in zona: In questo blog vengono proposte altre cinque escursioni che, partendo dai borghi della Valzurio, percorrono le pendici circostanti. I link sono i seguenti: 
- https://dislivellozero.blogspot.com/2018/06/lanello-della-valzuriouna-rara-armonia.html;
- https://dislivellozero.blogspot.com/2020/10/cima-blum-e-monte-pare-da-valzurio.html;
- https://dislivellozero.blogspot.com/2023/02/unescursione-invernale-da-valzurio-alla.html;
- https://dislivellozero.blogspot.com/2024/01/da-contrada-bricconi-alla-vetta-del.html;
- https://dislivellozero.blogspot.com/2023/11/da-contrada-bricconi-colle-palazzo-ed.html.
Cartografia: La recente cartina escursionistica all'1:40.000, realizzata da Edizioni Canova di Clusone, relativa al territorio di Alta Valle Seriana e Val di Scalve evidenzia l'area interessata all'escursione, limitandosi però a contrassegnare il tracciato che giunge ai laghetti di Valzurio.

Ogna, Villa e Piario viste dalla strada che scende da Nasolino.







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