🥾 Dislivello: circa 430 metri ⌚ Durata: 3 ore e un quarto 📏Lunghezza: quasi 9 km
| Il polo industriale di Castro, il Sebino e la Corna Trentapassi, visti dal sentiero di salita al Monte Cala. |
Itinerario molto panoramico, adatto a chi non ama il freddo ed i sentieri ghiacciati e deve proteggere le proprie articolazioni calpestando fondi stradali uniformi o poco disagevoli. Solo la discesa presenta tratti parzialmente sassosi. Sono possibili numerose varianti per scoprire le numerose meraviglie del centro storico di Lovere.
| La Valle Camonica dal terrazzo erboso del Santuario di San Giovanni. |
L'anello proposto prende forma dal parcheggio a pagamento posto a lato del Parco dedicato ai Fanti d'Italia, all'inizio del lungolago di Lovere (194 m. slm-nelle note tecniche ulteriori dettagli sull'area di sosta). Si percorre il lungolago in direzione nord fino ad arrivare all'imbarcadero, dove si attraversa la strada provinciale per arrivare in Piazza 13 martiri (dieci minuti dalla partenza) ed al bar Wender.
| Sul lungolago, poco prima dell'imbarcadero. |
Si imbocca quindi via Cavallotti e si prende a destra per via Brighenti che si percorre per pochi metri, perchè si svolta subito a sinistra risalendo la gradinata di vicolo Ratto fino al suo termine. Sbucati in via Decio Celeri, la si prende a destra, affrontando la ripida salita fino ad un bivio dove si tiene la destra, privilegiando la segnaletica del sentiero CAI n.551, rispetto a quella del sentiero CAI n. 552 (che può essere privilegiata da chi vuole fare un'escursione più breve). Si continua a camminare sull'asfalto, via Celeri finisce, trasformandosi in via Davine.
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| Da via Davine, prime viste sul Sebino (foto di Marco Ghirardelli). |
Si costeggiano belle e fortunate residenze, mentre la pendenza rimane significativa. Dopo quaranta minuti dalla partenza un'indicazione per il Santuario di San Giovanni ci fa svoltare decisamente a sinistra, abbandonando la traccia del CAI n. 551, a favore di quella del sentiero CAI n. 552. Iniziano a palesarsi i panorami sul Sebino, con impressionanti primi piani sul polo siderurgico di Castro. Alcune coltivazioni di ulivi ci accompagnano lungo l'omonima stradina che ci porta fino alla minuscola località di Carassone (426 m- un'ora circa dalla partenza).
| Località Carassone. |
Qui termina l'asfalto e riaffiorano i ciottoli di un'antica mulattiera restaurata negli anni '80 del secolo scorso. Si cammina nel bosco, con brevi tratti in piano che si alternano a più lunghi e ripidi strappi. Incontriamo molti noccioli, scompaiono gli ulivi e, inaspettatamente, attraversiamo anche un maturo castagneto. A mezz'ora da Carassone, ed ai margini del pascolo di un agriturismo, si incontra un bivio, dove seguiamo le indicazioni per San Giovanni. Si tiene la sinistra e superiamo l'ultimo strappo che ci separa dal Santuario, punto più alto del nostro itinerario (610 m circa- un'ora e quarantacinque minuti dalla partenza).
| Alcune santelle che circondano il prato del Santuario. |
Il Santuario è posizionato sul Colle di San Giovanni (o monte Cala). La sua posizione era strategica: nel passato fungeva da crocevia tra le valli Camonica, Cavallina e Borlezza e, dall'alto, dominava Lovere ed i traffici commerciali del Lago d'Iseo. Nell'alto medioevo aveva funzione di presidio. Successivamente venne creato un fortilizio, di cui si ha testimonianza scritta a partire dal tredicesimo secolo. Di quel periodo rimangono solo i resti di alcune muraglie perimetrali ed le tracce di alcune fondazioni. La chiesa risale invece al diciassettesimo secolo, in seguito al rifacimento di un edificio più antico risalente al secolo precedente. Visse poi un lungo periodo di abbandono, prima di essere restaurata dagli alpini negli anni sessanta del secolo scorso.
| Panorama di Lovere dalla terrazza del Santuario. |
Il panorama che si gode da questo Colle è spettacolare: a Nord troneggiano le bianche cime del Parco dell'Adamello. Ai loro piedi si intuisce il serpeggiare del fiume Oglio e si contano paesi, fabbriche e pascoli della bassa Valle Camonica. Ad est questi vengono delimitati dalle vallette e dalle tondeggianti cime di Montecampione e del Muffetto, a cui si aggiungono le vette che costeggiano il Sebino: su tutte primeggiano il monte Guglielmo e la Corna Trentapassi. Se invece guardiamo in basso, si intuisce quanto fosse dominante questa posizione sul borgo antico di Lovere. E, sul lato meridionale, rimane suggestiva la visuale sulla Valle Cavallina.
| Uno sguardo sulla Val Cavallina. |
Per ritornare a Lovere completando un anello, bisogna tornare brevemente sui propri passi fino alla recinzione dell'agriturismo Taccolini e, invece di scendere verso Carassone, si tiene la sinistra, raggiungendo in breve un trivio che indica la direzione per scendere al quartiere Dossello. La traccia giusta è la prima a sinistra che, dopo un paio di minuti, scende a sinistra assumendo l'aspetto di un vero e proprio sentiero tracciato con occasionali bolli rossi. Alcuni tratti sono un po' disagevoli; la segnaletica tende un po' a desiderare: soprattutto le frecce metalliche sono molto arrugginite e non immediatamente decrittabili.
| Il pascolo dell'agriturismo Taccolini. |
Ad un quarto d'ora dall'agriturismo si incontra un altro bivio che segnala di svoltare a sinistra. Cinque minuti dopo se ne trova un altro. Qui si tira diritto, trascurando la deviazione a destra. Il sentiero lascia il posto ad una cementata, che continua a scendere. Si trascura una deviazione che ci porterebbe al Castelliere e si procede diritto arrivando alle prime case di Dossello (250 m circa-due ore e mezza dalla partenza) ed all'asfalto, dopo aver camminato per tre quarti d'ora dal Colle di San Giovanni.
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| Il Santuario di San Giovanni visto da via San Maurizio - Lovere (foto di Marco Ghirardelli) |
Dopo via Dossello l'asfalto prosegue in via Valle Seriana ed alla successiva via San Francesco, al termine della quale ci si trova di fronte al convento dei Frati Capuccini, le cui pertinenze godono una bellissima vista sul Sebino. Si prosegue quindi su via San Maurizio, che continua a scendere verso il centro storico di Lovere e termina praticamente di fronte al Santuario delle Sante Loveresi. Lo si costeggia, imboccando la stretta via Gerosa e la successiva via Bertolotti, per voi voltare decisamente a destra in via Mazzini, trovandosi ad ammirare la slanciata forma della Torre Civica.
| La Torre Civica. |
Nel medioevo, insieme al Palazzo Podestarile, rappresentava il centro della comunità loverese, essendo sede del governo della città, del tribunale e delle carceri. La Torre risale al quindicesimo secolo ed è alta 28 metri. Al lato sinistro della Torre si trova via Gramsci che, in pochi passi, porta alla gradinata di Cavallotti ed alla successiva Piazza 13 Martiri. Siamo quindi tornati a calpestare i passi dell'andata. Attraversata la provinciale, si prende a destra il lungolago per ritornare al parcheggio di partenza. La discesa ci ha impegnato per circa un'ora e mezza.
| La storica motonave Capitanio, costruita nel 1926, tra i più antichi battelli naviganti in Italia, ormeggiata sul lungolago di Lovere. |
Note tecniche:


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