lunedì 1 gennaio 2018

Una tranquilla ciaspolata nei fitti boschi della Valsecca, nel Comune di Roncobello.

State pensando ad una ciaspolata tranquilla e generalmente sicura in una delle più belle foreste di conifere della Lombardia, da effettuarsi anche senza l'ausilio di GPS o mappe alla mano?    Salite a Roncobello, guidate fino alla frazione di Capovalle (1.130 m - 26 abitanti) e parcheggiate l'auto nei pressi della chiesetta della Madonna della Neve, che protegge il paesino dalle valanghe sin dal lontano 1675.
A pochi passi dalla Conca di Mezzeno-foto tratta dal sito della
Pro Loco di Roncobello, che ringrazio per la concessione.
Fatti pochi metri a piedi, si possono calzare le ciaspole all'inizio di quella che, d'estate, è una strada asfaltata che consente di raggiungere le Baite di Mezzeno, previo pagamento di un ticket di 2 euro. Con le prime nevicate, la carrozzabile si trasforma in un'ottima traccia per ciaspolatori e scialpinisti, snodandosi in uno splendido bosco di abeti rossi (i più numerosi), larici ed abeti bianchi. 
La chiesetta di Capovalle-foto tratta dal sito della
Pro Loco di Roncobello, che ringrazio per la concessione.
Un abete bianco è contrassegnato con un cartello, che lo chiama Aès e ne indica le ragguardevoli dimensioni: una chioma larga 8 metri, un diametro di 118 cm ed altezza di ben 46 metri!    Si tratta di  uno dei patriarchi di questo bosco, risparmiato dalle scure dei boscaioli per permettere il ricordo di un ragazzo della valle che, prima di morire sul fronte della Grande Guerra, aveva inciso il suo nome sul tronco dell'abete.
Vista sul monte Menna, preso dal percorso di salita-foto tratta dal
sito di valbrembanaweb, che ringrazio per la concessione.
Evitando deviazioni e scorciatoie si prosegue sulla traccia che sale a zig-zag e con pendenza regolare (circa il 10%).    Dopo circa tre chilometri il bosco si dirada e lo sguardo si apre a destra sui versanti del monte Menna, del monte Vetro e del pizzo Branchino.
Conca e Cima di Mezzeno-foto tratta dal sito di
Valbrembanaweb, che ringrazio per la concessione.
In circa due ore si raggiunge la meta: una grande conca in cui termina la strada e che ospita quattro soleggiate baite.  Siamo arrivati nella località di Mezzeno (1.591 m.).   Il grande pascolo è completamente circondato da montagne che superano i 2.000 metri di altezza: di fronte troneggia la cima dedicata a Giovanni Paolo II, sulla sinistra il Monte Spondone, mentre a destra si intravede il Monte delle Galline.    Chiude il cerchio il Pizzo Branchino.  La discesa avverrà per lo stesso percorso.
Roncobello e dintorni in una cartolina spedita nel 1959-tratta
dal sito di Valbrembanaweb, che ringrazio per la concessione.
Info tecniche:
Come arrivare: Capovalle è l'ultimo paese della Valsecca (mai toponimo fu più contraddittorio), che si raggiunge dopo aver superato Piazza Brembana in direzione di Foppolo.  Sono circa 46 chilometri da Bergamo (un'ora di macchina).
Dislivello: Il dislivello complessivo della ciaspolata è di circa 500 metri.
Durata: Calcolate circa due ore per salire e un'ora e mezza per scendere. I chilometri complessivi (andata e ritorno) sono circa dieci.
Sulla pista di fondo di Roncobello si può sciare anche in notturna.
Foto tratta dal sito della Pro Loco, che ringrazio per la concessione.
Altre note: Fornisco un suggerimento sportivo ed uno culturale.  Nel capoluogo della Valle hanno attrezzato una divertente pista da sci da fondo di circa 5 km, solitamente ben innevata e ben tracciata.   E' possibile noleggiare in loco l'attrezzatura.    Per info: Proloco di Roncobello, tel. 0345 84085; sito web: www.roncobello.com.
Il Mulino Gervasoni, foto di Sergio Passoni, tratta dal
 sito della Pro Loco, che ringrazio per la concessione.
Il suggerimento culturale vi porta nei dintorni della frazione di Bàresi, dove si trova il Mulino Gervasoni, di proprietà del FAI (Fondo Ambiente Italiano) e gestito dai volontari dell'Associazione Maurizio Gervasoni.    E' un fabbricato rurale in pietra del 1600, utilizzato nei secoli come mulino, casera ed opificio per la produzione dell'olio di noci, un prodotto alimentare molto in voga nel passato che era speso usato anche come combustibile per l'illuminazione.   Nel periodo invernale è chiuso, ma il contesto paesaggistico è molto suggestivo e si può vedere anche la ruota principale del mulino che potrebbe essere ancora utilizzata, se fosse ripristinato il collegamento con il canaletto che portava l'acqua dal vicino torrente.   Ulteriori informazioni: www. assmauriziogervasoni.it, oppure 
www.fondoambiente.it/luoghi/mulino-maurizio-gervasoni.
Cartografia: Carta Turistico-Escursionistica della Provincia di Bergamo-Tavole 02 e 05.
L'itinerario proposto evidenziato sulla tavola 02 della Carta Turistica-Escursionistica
 della Provincia di Bergamo.  Si ringrazia per la concessione.






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