martedì 1 maggio 2018

Dal borgo medioevale di Olera alla vetta del Canto Alto per arrivare ai boschi di castagni che circondano il Canto Basso.

Si parte da un borgo medioevale rannicchiato nel grembo del Canto Basso; si percorre un dedalo di sentieri ben tenuti dal Parco Regionale dei Colli e si raggiungono due cime altamente panoramiche.  Il tutto a pochi minuti dalla città e dal traffico urbano.
Sul dosso erboso del Canto Basso.
Olera (520 m) si raggiunge in poco più di cinque minuti di auto dal centro di Alzano Lombardo, ma l'impressione di aver fatto un viaggio del tempo si concretizza man mano che si percorrono le intricate viuzze dove i mezzi a motore non possono materialmente circolare.   La carrozzabile finisce all'ingresso del borgo, dove tre parcheggi sono a disposizione per le auto dei trecento abitanti e degli eventuali escursionisti.    Dal parcheggio più alto parte il sentiero CAI contrassegnato con il n. 532, che pianeggia negli orti coltivati attraversando alcune vallette per poi inoltrarsi in un bel bosco di castagni.    Con un po' di fatica, in circa quaranta minuti si sale fino alla Forcella del Sorriso (752 m) al cui bivio si incontra il sentiero n. 533, che conduce alla località Campanua (902 m) ed alle successive Stalle di Braghizza (1.040 m), poste sulla cresta boscosa che unisce i due Canti.
Gli orti di Olera.
Prendendo a sinistra il segnavia 507, in una ventina di minuti dalle Stalle si raggiunge la cima del Canto Alto (1.146 m) dove la vista si perde a 360° su un panorama superbo, solo intuito durante la salita.    A sud si ammira la città di Bergamo e la pianura si stende fino a toccare le creste degli Appennini.    Il Nord è invece riempito dall'anfiteatro delle Orobie: dal Resegone a nord-ovest fino alla Presolana, il Pizzo Camino ed il monte Bronzone che chiude a levante.
Verso la vetta del Canto Alto.
Ma, su questa vetta è intrigante anche quel che non si può vedere: durante i lavori di costruzione del basamento che sorregge la grande croce sono stati ritrovati i resti di un antico fortilizio, risalente al periodo medioevale.    Ulteriori approfondimenti hanno accertato che, al tempo delle aspre contese tra guelfi e ghibellini (intorno al quattordicesimo secolo) l'edificio a torre era presidiato da una guarnigione composta da dodici soldati e un cane, con il compito di avvisare Bergamo ed i paesi vicini in merito ad eventuali movimenti sospetti.
Olera dal Canto Basso.
L'itinerario prosegue ritornando alle Stalle di Braghizza e continuando sulla cresta boscata, fino ad arrivare al Canto Basso (901 m), un incantevole dosso erboso che offre rilassanti viste sulle cime della media Valle Brembana e sui numerosi boschi di castagni che lo circondano da ogni lato.    Verso sud, un'impagabile immagine di Olera, che attende il nostro ritorno.   Alla nostra destra troviamo infatti il bivio con l'indicazione del sentiero CAI n. 540/a che porta rapidamente (e, in alcuni tratti, anche molto ripidamente) nel cuore del borgo medioevale.
Escursione del 29 aprile 2018, tempo variabile con foschia diffusa
Case di Olera.
Info tecniche e varie:
Durata e dislivello: Per arrivare da Olera alla vetta del Canto Alto servono due ore di buon passo, con dislivello di sola salita di circa 630 m.   Per completare l'anello proposto, passando dal Canto Basso, ne servono altre due, per un totale di quattro ore.
Una passeggiata più rilassante può escludere la "conquista" del Canto Alto, riducendo il dislivello di un centinaio di metri e la durata di circa un'ora
Difficoltà: Lo strappo finale dalle Stalle di Braghizza alla cima del Canto Alto presenta roccette affioranti che vanno affrontate con la dovuta attenzione, sia in salita che in discesa. Sul sentiero 540/a (dal Canto Basso a Olera) si incontrano una serie di tratti in ripida discesa, che possono essere molto scivolosi in caso di terreno umido o bagnato.
Olera-chiesa della Santissima Trinità
Visitare Olera: Non mancate assolutamente di perdervi nel reticolo di viuzze del borgo, percorribili soltanto a piedi.   Le case sono addossate l'una alle altre, con una caratteristica peculiare dei nuclei rurali medioevali.   Nella chiesa parrocchiale di San Bartolomeo, risalente al XV secolo, si può ammirare uno splendido polittico dipinto da Cima di Conegliano.    Nei pressi sorge un edificio religioso ancora più antico, la chiesa della Santissima Trinità, conosciuta anche come la chiesa dei morti, per le numerose sepolture racchiuse fra le sue mura.    Nei dintorni della piazza è possibile ristorarsi grazie a un minuscolo bar, gestito dai volontari che gravitano attorno alla parrocchia.
Cartografia: Carta escursionistica del Parco dei Colli di Bergamo - scala 1:15.000, Ingenia Cartoguide Editore.
La traccia dell'itinerario, tratta dalla Carta del Parco dei Colli di Bergamo.
Ingenia Cartoguide, si ringrazia per la concessione.

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