L’escursione che consente di
percorrere per intero le due valli che sovrastano il borgo di Ornica, unendole
attraverso un panoramicissimo tratto del sentiero delle Orobie Occidentali è un trek della durata di circa 10 ore. A metà del percorso è
possibile sostare e pernottare (scelta consigliata e raccomandata) al rifugio
Benigni.
Il tracciato è di una
semplicità disarmante, con partenza da Fusinetta (895 m) il primo aggregato che si incontra salendo ad Ornica. Dal parcheggio della frazione si
seguono le indicazioni del sentiero CAI n. 107, che risale tutta la valle di
Salmurano, calpestando una splendida mulattiera realizzata dai soldati italiani
durante la prima guerra mondiale. Apprezzando
la regolarità del dislivello, si sale tra pascoli e baite armoniosamente
ristrutturate, fino ad entrare in un bel bosco ceduo, dove si possono
incontrare tracce della presenza di caprioli.
Arrivati nella piana della
Casera Vecchia (circa 1600 m di quota) la valle si apre ed incontra un bivio. Entrambe
le diramazioni riportano sul sentiero principale, quella di sinistra è più
breve. Giunto a quota 1740 il segnavia 107 si
congiunge con il 108, proveniente dalla strada provinciale che da Cusio sale ai
Piani dell’Avaro. Le già evidenti segnalazioni per il rifugio Benigni, nostra
prima tappa, si moltiplicano.
Trascurando la deviazione per
il vicino passo di Salmurano, il sentiero si appresta ad affrontare uno dei
tratti più “tecnici”: il Canalino, che ci aiuta a superare un’imponente
bastionata di circa 100 metri di dislivello. La traccia ben segnata consente di superare senza particolari
apprensioni questa parte impegnativa, ma anche appagante per chi vuole provare i primi rudimenti di arrampicata.
Dopo quasi cinque ore e un
dislivello di sola salita superiore ai 1.300 metri, si arriva finalmente sopra l'ampio spalto roccioso che ospita, oltre al Rifugio Benigni (2.222 m), al
Lago ed alla cima dei Piazzotti, anche una nutrita colonia di stambecchi. Il panorama è a 360 gradi, su gran parte
delle Orobie e sulle possenti Alpi Retiche: di queste sono facilmente riconoscibili il
Pizzo Badile il Cengalo e l’impressionante mole ghiacciata del Monte Disgrazia.
Dal Rifugio Benigni
l’itinerario ad anello prosegue percorrendo il sentiero CAI n. 101 delle Orobie
Occidentali, raggiungendo prima la Bocchetta di Trona e successivamente la vetta
del Monte Giarolo (2.314 m) punto più alto del percorso. Inizia qui il tratto più impegnativo. Serve
piede sicuro e nessun problema di vertigini. I panorami sono eccezionali ma
devono essere goduti da fermi. Camminando è necessario guardare bene dove
mettere gli scarponi.
Dopo circa un’ora si intravede ci si trova al cospetto del Pizzo dei Tre Signori e
della Sfinge, un contrafforte molto somigliante al celeberrimo monumento
egiziano. Siamo arrivata sulla testata della Val
d’Inferno, dove calpestiamo un piccolo nevaio e ci apprestiamo a scendere, lasciando
il 101 per prendere il sentiero n. 106, che seguiremo fino ad Ornica.
La discesa della valle è
intervallata da pascoli e baite, alcune ricavate sotto grossi massi erratici
(come la baita Corna dei Vitelli, posta a 1.900 m di quota, e la Baita del Predù,
poco oltre). Altre sono invece splendidamente ristrutturate, come la Baita dei Ciarelli e
la Casera (1.415 m), sede di un agriturismo ben organizzato. Oltre quest’ultima,
la traccia si allarga in una strada agrosilvopastorale prima di diventare una bella mulattiera lastricata che scende direttamente al Santuario della
Madonna del Frassino (970 m), edificio più alto di Ornica. Il centro storico e
la successiva frazione Fornasetta sono poco oltre. Il giro ad anello è
completato.
Come arrivare: Ornica si raggiunge prendendo, da Piazza Brembana, la strada provinciale n. 1 fino ad Olmo al Brembo, dove si devia per la strada provinciale 6. Dopo circa sette chilometri, si prende a destra la strada provinciale 7, che termina in paese. La prima frazione che si incontra è Fusinetta. mezzo alle poche case si trova un parcheggio per sole automobili.
Dislivello e durata: l'intero anello può essere percorso in circa 10 ore, equamente divise tra la prima e la seconda tappa. Il dislivello della prima giornata, da Ornica al Rifugio Benigni, è superiore ai 1.300 metri. Nella seconda giornata si sale per un centinaio di metri a raggiungere la Cima di Giarolo, poi una serie di saliscendi portano alla testata della Val d'Inferno, dove ci aspetta una discesa che supera i 1.000 metri di dislivello.
Difficoltà: Il canalino di roccia sul sentiero 108, posto a mezzora circa dal Benigni è più brutto a vedersi che farsi. A meno che non sia bagnato o, peggio, ghiacciato. Il tratto del sentiero 101 che scende dal Monte Giarolo alla testata della Val d'Inferno richiede invece piede sicuro e assenza di vertigini.
Terminato l'anello, non mancate di visitare il centro storico di Ornica. Camminando nelle viuzze pavimentate in acciottolato, tra vecchie case addossate l'un l'altra, attraversando vecchi porticati ricchi di storia popolare, si intuisce facilmente che la genesi di questo borgo è stata partorita dall'affannosa ricerca di un posto remoto capace di sottrarsi al furore delle invasioni barbariche.
Cartografia: Carta Turistico-Escursionistica della Provincia di Bergamo-Tavola 01.
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