San Tomè è un luogo che emoziona ed ho sempre desiderato poterlo descrivere nella relazione di una passeggiata piacevole ed alla portata di tutti. Grazie anche alla Fondazione Lemine, da qualche tempo è possibile percorrere un interessante itinerario pedonale che collega quattro antichissimi luoghi di spiritualità posti negli immediati dintorni dell'agro di Almenno.
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San Tomè, il suo museo ed il Canto Alto. |
Propongo di iniziare a camminare proprio dalla rotonda di San Tomè (290 m.), se non altro per avere l'occasione di ammirarla due volte nell'arco di una stessa giornata. San Tomè è un monumento romanico a pianta circolare, una rarità per il periodo in cui è stata eretta (XII secolo). Gli interessati alla storia ed alle caratteristiche architettoniche di questa e delle altre chiese citate in questo post potranno soddisfare le loro curiosità navigando nei siti che cito nelle note a piè di pagina. Di San Tomè voglio soltanto sottolineare la magia dei giochi di luce che rappresentano un fondamentale elemento decorativo dell'interno della chiesetta. Le ombre delle colonne e le lame di sole che piovono dalle bifore della lanterna superiore creano un ambiente suggestivo ed irreale, che ricorda l'attenzione ai cicli solari propria dell'architettura romanica.
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Giochi di luce a San Tomè - foto di Elisa Di Blasi |
Accanto alla chiesetta è ben evidente la segnaletica che accompagna l'escursione. Il sentiero n. 14 scende in un boschetto sino al ponte medioevale sul torrente Tornago, che segna il confine tra Almenno San Bartolomeo, dove si trova San Tomè, ed Almenno San Salvatore. La traccia esce dal boschetto per percorrere una stradella che porta alla Località Moline ed alla terrazza alluvionale del Brembo. Dopo una ventina di minuti si arriva a un bivio. Entrambe le direzioni portano alla prossima meta: il complesso della Madonna del Castello.
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Tratto del sentiero 14 |
Suggerisco di scendere a destra, verso le sponde del fiume, alle quali si arriva costeggiando alcune falesie ed ammirando i pochi resti dell'imponente ponte della Regina che, in periodo romano, superava il Brembo per collegare l'insediamento di Bergomum con quello di Comum. Attraversando i fertili campi che costeggiano la sponda fluviale lo sguardo viene calamitato dall'incombente Madonna del Castello ed anche a un profano come me è parso evidente che l'attuale complesso religioso è in realtà composto da almeno tre diverse e distinte chiese: una cripta del VII secolo, una pieve del IX secolo e l'attuale santuario, eretto nel XVI secolo. Risalita la scarpata fluviale, dopo circa 35 minuti dalla partenza si raggiunge il sagrato del santuario (m. 275).
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La Madonna del Castello nella bruma mattutina.
Sullo sfondo il Monte Ubione. |
Da qui, l'itinerario attraversa senza rischi, grazie ad un incrocio regolato da semaforo pedonale, la Strada Provinciale 176. La traccia si inoltra tra le prime case di Almenno San Salvatore per portarci, in una quindicina di minuti, in un'area isolata fra campi, dove sorge la chiesa romanica dedicata a San Giorgio (m. 280) risalente al XII secolo, ed il suo piccolo cimitero, realizzato in epoca napoleonica.
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Chiesa di San Giorgio. |
La prossima meta diventa ora la chiesa di San Nicola (m. 325) che dista quasi mezz'ora di cammino da San Giorgio. Il tracciato, ben segnalato, ci fa scoprire una bella e antica cascina sul bordo del torrente Armisa, supera una zona residenziale per poi tuffarsi tra i vigneti posti accanto alla contrada della Porta, una delle più antiche e meglio conservate di Almenno San Salvatore. La chiesa è già in bella vista, sulla cima della collinetta dell'Umbriana, con il gruppo dell'Albenza a fare da sfondo naturale.
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San Nicola e la contrada della Porta, viste dai vigneti.
Sullo sfondo, il gruppo dell'Albenza. |
Terminata la visita a San Nicola ed ai vicoli che compongono la contrada della Porta, l'itinerario completa l'anello attraverso una bella strada campestre in mezzo ai vigneti, fino a scendere verso il ponte della Noca, che supera il torrente Tornago arrivando nei pressi della trafficata S.P. 176. Un intelligente sottopasso permette di evitarne l'attraversamento, scendendo e poi risalendo negli immediati pressi del parcheggio di San Tomè.
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Ingresso alle case della Porta. |
Info tecniche:
Partenza: Chiesa romanica di San Tomè (290 m) che si raggiunge percorrendo la strada provinciale n. 176 che collega la Briantea con l'imbocco della Valle Imagna.
Dislivello: Circa 100 metri comprensivi dei saliscendi per superare le vallette del Torrente Tornago, all'inizio ed al termine dell'itinerario.
Durata: L'anello si può completare in un paio d'ore, senza considerare le soste per visitare l'interno delle quattro chiese.
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L'ex-monastero e San Tomè |
Altri suggerimenti: Tutte le informazioni necessarie per visitare le quattro chiese possono essere richieste alla segreteria della Fondazione Lemine, che ha sede restaurata dell'ex monastero femminile posto accanto a San Tomè. Oltre al punto informazioni, sono presenti un posto di ristoro, la sede dell'Associazione Turistica della Valle Imagna e una piccola ma attrezzata libreria, dove è possibile acquistare testi e volumi di storia locale e mappe escursionistiche e turistiche.
Altre informazioni, anche sugli orari di apertura delle singole chiese, sono disponibili sul sito della Fondazione: www.antennaeuropeadelromanico.it.
Cartografia: Presso il punto informazioni sopra citato è disponibile un depliant della Fondazione contenente un'essenziale cartina utile per la visualizzazione di questo itinerario pedonale.
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Facciata della chiesa di San Nicola. |
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