🥾 Dislivello: 250 metri ⌚ Durata: quasi 3 ore 📏Lunghezza: circa 8 km
I monti Secco e Fop dal punto più alto della passeggiata. |
Tanta storia (ed altrettanta ... geografia) ci accompagna in questa placida escursione. Il toponimo di Gandellino deriva da "ganda" che significa "frana". In precedenza (dall'ottavo secolo fino a tutto il quattordicesimo) il Comune veniva chiamato "Oltre il Dragone" derivante da "dargun": torrente rovinoso, o da "drag": frana (ancora!). La storia di questa zona è stata significativamente segnata da questo tipo di calamità naturale. Una breve sintesi nelle note tecniche in fondo a questo post.
La piccola contrada di Bondo ed il Pizzo Redorta. |
L'itinerario parte dai parcheggi a servizio di Bondo (720 m circa), piccola contrada del Comune di Gandellino (nelle note tecniche i dettagli per raggiungerlo). Si entra nell'abitato, percorrendo l'unica strada che lo attraversa, su cui corre anche la pista ciclabile dell'Alta Valle Seriana, che percorreremo per un buon tratto in direzione di Valbondione.
La ciclabile tra i prati di Pietra. |
In leggerissima salita, in dieci minuti si raggiunge la contrada Pietra (740 m) dove la strada cessa di essere promiscua e diventa solo ciclopedonale. Oltre si attraversano prati e pascoli, con l'imponente massiccio del Pizzo Redorta ad occludere lo sguardo verso nord. Dopo venti minuti di camminata, accanto al rudere di un vecchio cascinale, la ciclabile prende a salire con decisione. Sulla sinistra un sentierino entra in un rado boschetto e costeggia il fiume Serio che, in questo tratto, assume carattere torrentizio.
Le acque cristalline alla Baia delle Fate. |
In cinque minuti, questa deviazione termina di fronte ad una piccola e suggestiva pozza, dalle acque incredibilmente trasparenti. Siamo alla Baia delle Fate (750 m circa) un angolo fresco e rilassante, rovinato soltanto dagli incivili che la lordano abbandonandoci i propri rifiuti. Tornati alla ciclabile, se ne segue il tracciato, salendo un paio di tornanti ed un breve rettilineo. Quando la pista tende a spianare (siamo ad 800 m circa di quota, poco più di mezz'ora dalla partenza, considerando anche la deviazione per la Baia delle Fate), accanto ad rivo, si intuisce una traccia che torna verso sud, salendo dolcemente nel bosco.
Si lascia la ciclabile per un sentiero a destra (non segnalato). |
Si imbocca questo sentiero che, dopo lo strappetto iniziale ed un breve tratto in falsopiano, ci porta a calpestare il cemento di una condotta che raccoglie le acque provenienti dai ripidi pendii del monte Cavlera, destinandole alla centrale idroelettrica di Gandellino. Una serie di saliscendi ci riportano sopra Pietra, offrendoci bellissime viste sui pizzi innevati che circondano la valle di Grabiasca. Sopra questa piccola contrada si incontra un bivio, dove saliamo brevemente a sinistra per entrare in un bosco ceduo ricco di fioriture.
La Val Grabiasca dal tratto in falsopiano. |
Dopo pochi minuti si attraversa un vivace torrente, che si guada saltellando su alcune roccette. Si trascura una deviazione a sinistra, che sale alle baite di Piodera ed all'Infernel. La traccia procede sempre verso sud, ammirando dall'alto la contrada di Bondo. Continuando a camminare sopra il cemento della condotta si arriva ad un bivio, dove i tubi in ferro escono dal terreno. Si tiene la sinistra, sul tracciato principale che sale nel bosco, all'inizio con dolce pendenza, poi con maggiore decisione.
Camminando sul cemento della condotta. |
Al diradarsi della vegetazione si intravvede una bella costruzione, che domina un dosso dove si raggiunge il punto più alto della nostra escursione (830 m circa-poco meno di due ore dalla partenza). E' questo un ottimo punto di sosta: ben soleggiato, con splendida vista sulle vette dolomitiche della Valcanale e con una teoria di muretti a secco che ben evidenziano le fatiche del recente passato.
Il dosso della casa con affresco, visto dal tratto in discesa. |
Dalla casa con affresco si scende in direzione di Gandellino, calpestando i ciottoli di una delle più antiche mulattiere dell'Asta del Serio. Una serie di case rurali ben ristrutturate ci accompagnano lungo la discesa, fino a raggiungere la strada asfaltata che sale ai Tezzi Alti. La si attraversa, ritrovando la traccia che prende a costeggiare il piccolo bacino con presa d'acqua che alimenta la sottostante centrale idroelettrica.
Il vivace torrente della Val Sedornia. |
Superato un vecchio cascinale si entra in un tratto di bosco che protegge il corso del vivace torrente che scende dalla Val Sedornia. La traccia della mulattiera fiancheggia l'ingresso di una palazzina e giunge infine ad un trivio di strade asfaltate (venti minuti dal dosso della casa con affresco-700 m circa). Si imbocca via Casa Alta che scende a destra, in direzione della ormai visibile centrale. Superato un tornante si intravvede, sulla destra, l'indicazione per la pista ciclabile da percorrere per tornare a Bondo.
La centrale idroelettrica e la pista ciclabile. |
Seguendo la direzione per Valbondione, si supera l'edificio della centrale e si segue il tortuoso saliscendi della ciclabile costeggiante il fiume Serio, che si fa ammirare con una serie di cascatelle e mulinelli. Siamo nella zona che i locali chiamano "Gorgoi". Manca pochissimo. Un verdissimo prato, fioritissimo in stagione, preannuncia il parcheggio di partenza (un'oretta circa dal dosso della casa con affresco).
Fioriture di scilla verna. |
Note tecniche:
Data dell'escursione: 19-03-2024 - tempo bello.
Punto di partenza: Parcheggio posto all'ingressso della piccola contrada di Bondo, nel Comune di Gandellino. Dalla città si percorre la statale 671 della Val Seriana fino al bivio di Ponte Nossa, dove si procede diritto, seguendo le indicazioni per Valbondione. Si superano i paesi di Ardesio, Gromo, Gandellino e Gromo San Marino. Subito dopo quest'ultimo si deve deviare a destra per scendere verso un'area camper, oltre la quale si trovano due stalli per poter parcheggiare. Da Bergamo sono poco più di 45 chilometri, percorribili in circa 50 minuti.
Dislivello e lunghezza dell'itinerario: circa 250 metri di sola salita. Il tracciato è lungo otto chilometri.
Durata: Per percorrere l'itinerario descritto sono necessarie circa 3 ore.
I prati alti sopra Bondo, con l'immancabile Redorta. |
Secoli di movimenti franosi nel territorio di Gandellino: Nel XVI secolo una terribile inondazione provocata dal torrente della Val Sedornia rase al suolo le fucine attive ai bordi del corso d'acqua e le abitazioni della contrada Vetriolo, che ospitava le famiglie degli addetti alla lavorazione dell'omonima sostanza. Si trattava di solfato di ferro in soluzione acquosa, ai tempi utilizzato anche come anestetico nelle farmacie del periodo. Quel poco che rimase degli edifici e degli opifici venne definitivamente distrutto da una successiva frana avvenuta nel 1834.
Anche in tempi recenti si sono avuti episodi franosi, che hanno comportato opere di prevenzione (canali di scolo e muri di contenimento) visibili sul territorio. Da anni i tecnici della Regione Lombardia stanno monitorando un lento movimento franoso causato da falde acquiferee presenti nel sottosuolo dell'area dei Tezzi.
La casa con affresco. |
Altre escursioni in zona: In questo blog potete trovare altre tre escursioni che percorrono il territorio comunale di Gandellino. I link di collegamento sono i seguenti:
https://dislivellozero.blogspot.com/2023/01/un-itinerario-nella-bassa-val-grabiasca.html- https://dislivellozero.blogspot.com/2023/09/da-tezzi-alti-alle-baite-dei-larici-e.html- https://dislivellozero.blogspot.com/2023/04/unescursione-ad-anello-che-dai-foppi-di.html
Cartografia: L'idea per questa piacevole passeggiata è stata fornita dalla consultazione di una piccola guida realizzata nel gennaio 2020 dal Comune di Gandellino, che descrive dieci sentieri percorribili nel territorio di competenza comunale. La cartina è disponibile all'Ufficio Turistico, sito in Via IV Novembre 2 - tel. 0346/48495–int. 8.
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