🥾 Dislivello: 320 metri ⌚ Durata: circa 3 ore 📏Lunghezza: 8 km
Il laghetto della diga di Ogna Superiore. |
Un anello alla ricerca di due gemme timide e nascoste, con partenza dal borgo medioevale di Ogna, calcando le tracce di minatori, fabbri, maniscalchi, boscaioli che, nei secoli, sfruttarono l'energia del torrente Ogna. Il ritorno avviene tra gli ariosi pascoli del comune sparso di Oltressenda Alta.
La partenza di questo anello avviene dal parcheggio a servizio del cimitero di Ogna (550 m circa - nelle note tecniche i dettagli per arrivarci). Da questo piazzale si torna verso il centro del borgo, attraversando il ponte sull'omonimo torrente. Si entra nella storica piazza della chiesa parrocchiale che rappresenta un piccolo gioiello di architettura rurale e nobiliare del tardomedioevo. In merito gli interessati possono trovare maggiori informazioni nelle note in fondo a questo post.
La casa dei Pagani, nella piazza di Ogna. |
In fondo alla piazza spicca un'edificio con un ampio arco a pianterreno (è la "Casa dei Pagani"). Alla sua sinistra un'acciotolato scende verso il torrente. Siamo in via Molini, che ci porterà velocemente ad attraversare un ponticello, oltre il quale si incrocia via Fucine. La imbocchiamo tenendo la destra. Poco dopo si incontra un bivio diviso da una santella. Anche qui si tiene la destra continuando lungo la carrarreccia, ora sterrata.
Primi passi in via Fucine. |
In questo tratto iniziale si viene accompagnati da bei panorami su prati fioriti e cascine ben ristrutturate. A sinistra si intravede la cima del monte Secco. Dopo una ventina di minuti dalla piazza di Ogna si incontra una piccola centrale dell'Enel. Il torrente Ogna, che ha origine dalle pendici del Pizzo della Presolana, si va più visibile e diventa il protagonista principale di questa escursione.
Cascatella poco a monte della centrale ENEL. |
Si cammina lungamente lungo il tratto destro idrografico. Il torrente scende vivacemente a valle, lasciando intravvedere larghe pozze probabilmente più frequentate in piena estate. A sinistra si formano vivaci cascatelle, che vanno ad ingrossare il corso principale e creano un microclima ideale per la fioritura di fragoline di bosco, silene dioica e vedovelle.
Fioritura di vedovelle celesti lungo via Fucine. |
Senza apprezzabile dislivello si procede nel bosco ceduo. I primi abeti compaiono dopo mezz'ora circa di cammino, nei pressi di un bivio (625 m di quota) che, a sinistra ci porterebbe al borgo di Nasolino. Noi procediamo diritti, attraversando il ponte che ci fa spostare sulla riva sinistra dell'Ogna.
Alla diga di Ogna inferiore. |
Si entra in una sorta di canyon e, dopo una decina di minuti, siamo di fronte allo sbarramento artificiale che crea il primo laghetto della Valzurio. Percorrendo un ponte pedonale in ferro si riattraversa il torrente. Si salgono le scale di servizio alla diga per giungere sulla parte superiore dove, a causa di alcuni lavori in corso, si scopre che il piccolo bacino è stato svuotato.
La base del primo invaso. |
Lo spettacolo è solo rimandato. Ora la traccia segue uno stretto ma evidente sentiero che guadagna quota nella valle incassata e, in breve, giunge alla base del secondo laghetto (un'ora dalla partenza - circa 700 m di quota). L'ambiente è semplicemente incantevole.
Primo sole sulla sponda nord-ovest. |
Al mattino presto i raggi del sole raggiungono a fatica lo specchio lacustre. Basta attendere un po' e lentamente il chiarore si diffonde, illuminando il tratto di bosco posto a nord-ovest. Al lato opposto una parete di roccia precipita in acqua, e la sua ombra gioca con la luce che sta inondando la riva opposta. Uno spettacolo di colori e di silenzi, interrotti soltanto dal canto degli uccelli, impegnati nei loro lavori quotidiani.
Dal sentiero lungo la sponda nord-ovest. |
Fino a questo punto l'escursione è facile e sostanzialmente priva di pericoli. Se si vuole procedere, realizzando un anello, è necessario percorrere un tratto ripido ed impegnativo. Dal piccolo edificio della diga di Ogna Superiore, parte una traccia che costeggia la boscosissima riva destra del secondo laghetto. Il sentiero è stretto ed alterna ripidi strappi a brevi, ed a volte scivolose, discese. Si seguono sbiaditi bolli rossi ed i brillanti segni fucsia della Valzurio Trail, gara di corsa in montagna ormai giunta alla 7a edizione.
Fioritura di mughetti nel bosco ceduo sopra il laghetto. |
Al termine del lago il sentiero si impenna, offrendo due diverse possibilità di percorso. Tenendo la sinistra la traccia sale a seguire una variante pensata per gli atleti che la devono percorrere in discesa, e risulta quindi un po' meno esposta rispetto al sentiero tradizionale. Questo si tiene per un tratto sulla destra per poi guadagnare quota con strette serpentine, fino a sfiorare un traliccio dell'alta tensione e ridalire nel bosco ceduo, qui particolarmente adatto alla fioritura dei mughetti.
Il laghetto visto dall'erta salita. |
In circa tre quarti d'ora dalla diga di Ogna Superiore, si sbuca infine sulla stretta strada (840 m circa) che collega l'abitato di Valzurio con il borgo di Nasolino. Le difficoltà sono terminate. Prendendo a sinistra, si calpesterà l'asfalto per un paio di chilometri. Fatti pochi passi però, è consigliata una breve deviazione a destra, indicata da una freccia in legno, per visitare il "Cisulì de Bregn".
Al "Cisulì de Bregn". |
Si tratta di una santella deliziosamente affrescata che, in tempi passati, rappresentava un antico luogo di sosta e di riparo dagli improvvisi temporali che si scatenano in questa zona per carrettieri, boscaioli, mandriani e viandanti. Infatti, l'antica strada comunale passava proprio sulla traccia che transita sotto il tetto della santella.
Mucche al pascolo nei pressi della chiesa di Nasolino. |
Salvia dei prati, Nasolino. |
Note tecniche:
Punto di partenza dell'escursione: Parcheggio a servizio del cimitero di Ogna, frazione di Villa d'Ogna, che dista circa 35 km dal centro di Bergamo, percorribili in poco più di tre quarti d'ora d'auto. Dalla città si percorre la statale 671 della Val Seriana fino al bivio di Ponte Nossa, dove si procede diritto, seguendo le indicazioni per Valbondione. A circa 4 km dal precedente bivio, si volta a destra, in direzione del centro di Villa d'Ogna. Superata la piazza del Municipio, si procede per un centinaio di metri, voltando a sinistra in via IV Novembre. Si costeggia la chiesa di Ogna e, alla successiva rotonda si imbocca via Colleoni, individuando subito il cimitero con i relativi stalli di parcheggio.
"Paesaggio montano con torrente Ogna, Palazzo Moroni e una fabbrica di ferro" - Olio su tela di Marco Gozzi, 1833 circa. |
Gli edifici della piazza risalgono tutti ad un periodo compreso tra il 14^ ed il 18^ secolo. In essi sono riconoscibili caratteristiche tipiche di quel tempo: dai muri in pietra ai loggiati in legno; dalle arcate a volta ai pilastri e capitelli in pietra.
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