venerdì 19 settembre 2025

In cammino lungo la storica mulattiera che porta da Marinoni a Bani: il borgo paesaggisticamente più incantevole della Valcanale.

 🥾 Dislivello: circa 300 metri          ⌚ Durata: 2 ore e mezzo          📏Lunghezza: 6,5 chilometri

I prati di Bani, il monte Secco, la Cima di Fop e l'Arera.

La partenza dell'escursione ha luogo da Marinoni (771 m) frazione di Ardesio, prima contrada attraversata dalla strada provinciale 49 che unisce Ardesio al borgo di Valcanale. Dopo aver parcheggiato l'auto in uno dei tre stalli gratuiti posizionati accanto alla fermata dell'autobus (si trova  sulla sinistra salendo), si torna indietro di pochi metri e, attraversando la provinciale, si raggiunge la chiesa parrocchiale della Santissima Trinità. Si percorre la strada a sinistra della chiesa stessa, risalendo un tornante, accanto al quale è stata realizzata una fila di box auto. 

...sulla destra, una deviazione porta a imboccare una evidente traccia nell'erba...

Subito dopo, sulla destra, una deviazione porta a calpestare una evidente traccia nell'erba che, in breve, si trasforma in mulattiera. Non ci sono indicazioni (basterebbe una freccia in legno...) ma vi garantisco che siete sul percorso che, per secoli, ha rappresentato l'unico collegamento per raggiungere il paese di Bani. La mulattiera acciotolata, per la cura con cui è stata realizzata,  può essere definita una vera e propria opera artigianale di arte viaria.

Ad una ventina di minuti dalla partenza si incontra una santella...

Ad una ventina di minuti dalla partenza si incontra una santella, posta poco prima di un tornante sinistrorso, al centro del quale una traccia nell'erba folta procede in piano nel fitto bosco ceduo. Abbandoniamo la mulattiera e prendiamo questa traccia che, regolata da antichi muretti a secco, in pochi minuti ci conduce di fronte ad una radura incassata posta in posizione molto amena, dove scopriamo, in gran parte sommersi da una fittissima vegetazione, i ruderi della contrada Foppa (850 m circa). 

I ruderi della contrada Foppa invasi dalla vegetazione.

Si trattava di un centro agricolo composto da edifici aggregati che un tempo formavano un tutt'uno ben omogeneo dal punto di vista architettonico. Il grave stato di fatiscenza presenta oggi un aspetto quasi spettrale, simbolo della natura che si riappropria degli spazi un tempo coltivati ed abitati da contadini e mandriani che ne avevano fatto luogo di dimora nel tempo.

...raggiungendo una cascina...protetta da un muretto a secco.

Tornati alla Santella (quaranta minuti dalla partenza), si riprende a salire sulla mulattiera, raggiungendo una cascina ben ristrutturata (935 m), il cui pascolo è protetto da un muretto a secco. E' un tratto molto bello, con il bosco che si trasforma lentamente, inserendo le prime conifere tra la fitta vegetazione composta da latifoglie. Dopo un'ora dalla partenza si raggiunge un'altra santella, dedicata al Sacerdote Francesco Brignoli, conosciuto come "ol pret de Bà", noto per la sua straordinaria umanità e per l'innata generosità nel distribuire ai poveri le donazioni che arrivavano alla sua parrocchia.

Tratto della mulattiera poco prima di Bani.

Manca poco al paese di Bani. In due minuti si raggiunge l'asfalto e le prime case. Risaliamo via di Tess, ammirando un esempio di abitazione rurale con ballatoi in legno, cui fanno buona guarda due bellissimi asini desiderosi di coccole ed erba fresca. Poco oltre si incrocia la strada che sale dal fondo della Valcanale e che prende il nome di via Bani. La si trascura risalendo via Case Nuove. Costeggiando il campo sportivo si imbocca via Varisco, dalla quale si comincia a capire il grado di panoramicità che Bani è in grado di offrire nelle giornate limpide.

Il Monte Secco dal centro di Bani.

Il Monte Secco incombe con la sua immensa parete nord. Poco oltre spunta la cima di Fop ed il Pizzo Arera. Siamo a quota 1025 m ed abbiamo camminato per un'ora e un quarto, deviazione per Foppa compresa. Ci concediamo una passeggiata praticamente in piano per godere della bucolica bellezza della contrada, dei suoi prati, i pascoli ed i cascinali che la punteggiano. 

Pascoli e cascinali della sella di Bani.

Proseguendo su via Varisco, in un quarto d'ora raggiungiamo la Santéla del Balarot (1015 m-un'ora e mezza dalla partenza) dove si può riposare su un paio di panchine e, dal cartello che definisce il termine del territorio comunale di Ardesio, si può spaziare lo sguardo sulle cime più maestose dell'Alta Val Seriana. 

La Santéla del Balarot.

Il ritorno avviene lungo lo stesso tragitto dell'andata. Vi suggerisco di inoltrarvi nei vicoli del borgopiù antico della sella di Bani, cercando nei suoi edifici rurali l'elemento più caratteristico e singolare:  la presenza di logge in legno, delimitate agli estremi da quinte in legno o muratura, prospettanti viuzze o cortili. E di fotografarli con lo sfondo di suggestivi scorci che solo le dolomiti della Valcanale possono offrire. 

Nel centro di Bani, con lo sfondo dell'Arera.

Note tecniche:

Data dell'escursione: 17-09-2025 - Parzialmente nuvoloso, con foschia persistente sulle cime. Due giorni dopo, una bellissima giornata mi ha permesso di risalire a Bani per scattare più significative della bellezza del posto.
Punto di partenza: Per raggiungere la frazione di Marinoni si deve percorrere la provinciale della Valle Seriana fino al bivio di Ponte Nossa dove, invece di girare a destra per i tornanti che portano a Clusone, si prosegue diritti sulla provinciale 49, in direzione di Valbondione. Appena superato l'abitato di Ardesio, in località Ponte Seghe, si devia a sinistra seguendo le indicazioni per la Valcanale. La strada guadagna subito quota con alcuni tornanti e, dopo due chilometri dall'ultimo bivio, raggiunge Marinoni. Gli stalli per parcheggiare l'auto sono sulla sinistra, accanto la fermata dell'autobus.

Il cimitero e la chiesa parrocchiale di Bani.

Dislivello e lunghezza dell'itinerario: circa 300 metri di dislivello per un totale, fra andata e ritorno, di circa sei chilometri e mezzo. 
Durata: Per percorrere l'intera escursione servono circa due ore e mezzo, al netto delle soste. 

Edificio di Bani con la caratteristica loggia in legno.

Altre escursioni in zona: In questo blog trovate la descrizione di un'altra escursione che, partendo dal paese di Bani, raggiunge l'omonima cima, da cui si gode un panorama spettacolare. Di seguito si riporta il relativo link: 
Cartografia: La traccia di questa escursione (a parte la deviazione per Foppa) è evidenziata sulla Carta escursionistica del Sentiero delle Orobie Orientali-scala 1:25.000, realizzata dal CAI di Bergamo e disponibile nelle librerie e cartolerie della Provincia, al prezzo di 10 euro. 

Dopo la Santéla del Balarot la strada prosegue verso Novazza. Sullo sfondo
giganteggia il Pizzo Redorta. A destra il Monte Calvera e gli Spiazzi di Boario.



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