sabato 2 giugno 2018

Da Cavo a Porto Azzurro, sulle tracce della Grande Traversata Elbana, a cavallo del profondo blu.

La camminata che unisce il piccolo borgo di Cavo a Porto Azzurro è un incomparabile spettacolo della natura.   Una volta raggiunta la dorsale, lo sguardo non ha più confini, circondato soltanto dal profondo blu del mare da entrambi i lati.
Il Volterraio a guardia di Portoferraio
L'escursione, che rappresenta anche la prima tappa della Grande Traversata Elbana (GTE) prende il via poco sopra il molo di Cavo.    Seguendo la segnaletica della GTE, si percorre il largo sentiero che sale in un fresco bosco di lecci e pini marittimi, fino ad arrivare ad un quadrivio che, sulla destra, porta al novecentesco Mausoleo Tonietti, già proprietario delle concessioni di sfruttamento delle miniere elbane.    A sinistra si sale invece sul Monte Grosso, attraverso un sentiero che si inoltra nella bassa macchia mediterranea ed anticipa le prime emozionanti vedute sull'infinito blu.  
Il primo tratto della GTE visto dalla cima del Monte Grosso
La vetta del Monte Grosso (344 m) viene raggiunta dopo due ore di profumatissima camminata e contraccambia le nostre fatiche con un panorama davvero notevole, giustificando la presenza, negli immediati paraggi, del Semaforo, una postazione di avvistamento contraerea della seconda guerra mondiale.    Dalla cima si scende fino a raggiungere la strada provinciale della Parata (132 m) che unisce Cavo a Rio nell'Elba.     La si abbandona dopo pochi passi, entrando in una lecceta che offre rapidi sguardi sul paese di Nisportino e sul Monte Strega, che rappresenta la prossima meta.
Scendendo dal Monte Grosso
Prima di arrivarci occorre riattraversare la provinciale della Parata in località Aia di Cacio (301 m) e salire un'erta sassosa che costa un po' di fatica.     Sul Monte Strega (425 m) abbiamo superato la metà del percorso e stiamo camminando da circa 4 ore.     Ci aspetta ora una piacevole traversata in quota, con spettacolari vedute su Rio nell'Elba, che presenta ai nostri occhi un tipico impianto urbanistico medioevale, con l'enorme chiesa a dominare stretti e tortuosi vicoli e impervie scalinate che si perdono in piccole e caratteristiche piazzette.
Rio nell'Elba e Rio Marina dal crinale del MonteStrega
Dopo essere scesi di quota, si può scegliere se salire sul Monte Capannello (m. 407) oppure raggiungere la località Le Panche (326 m) attraverso una pianeggiante pista percorsa da un tracciato per mountain bike.    Dopo aver attraversato la strada provinciale 32, ci aspetta la Cima del Monte che, dai suoi 516 metri di altitudine, offre eccezionali scorci sul tenebroso Castello del Volterraio, la più antica fortificazione dell'isola.    Di origini etrusche, fu ampliata dai pisani nel 1281 ed è l'unica fortezza mai espugnata dai pirati saraceni al comando del Barbarossa che, nel quindicesimo secolo, aveva distrutto il vicino paese di Rio, deportando gli abitanti superstiti nelle carceri tunisine.
Verso la Cima del Monte
Dalla Cima del Monte, raggiunta in oltre cinque ore di cammino, inizia una lunga discesa verso Porto Azzurro.    Nei pressi del Monte Castello è' possibile una variante molto impegnativa, lungo il sentiero 105, che lasciamo ai più esperti. Porto Azzurro si raggiunge più tranquillamente tenendo la destra, percorrendo una strada sterrata fino a raggiungere la testata della Valle del Botro, che va seguita fino a raggiungere il campo sportivo di Porto Azzurro, dove termina la prima tappa della GTE.     Si è camminato per oltre sette ore, percorrendo circa 19 chilometri.
Discesa verso Porto Azzurro
Info tecniche e varie:
Come arrivare: Dopo essere sbarcati dal traghetto a Portoferraio, si prende la Strada Provinciale 26, superando Porto Azzurro, Rio nell'Elba e Rio Marina.   Dopo circa 40 minuti e 25 chilometri di strade tortuose, si raggiunge il piccolo borgo di Cavo.
Dislivello e durata della gita: Il dislivello complessivo della prima tappa della  GTE è superiore ai 900 metri.   Calcolate di camminare per più di sette ore per la sola andata.

Altri suggerimenti: Sulla strada del ritorno, consiglio una sosta nei banchetti posti a bordo strada dalle aziende che lavorano la campagna della fertile Piana di Mola.    Il banco dell'Azienda Agricola Lumia offre frutta e verdura appena colte insieme ad una limitata ma gustosa produzione di olio e vino locale.
Cartografia: Abbiamo potuto percorrere questa ed altre tappe della Grande Traversata Elbana grazie alla consultazione dell'omonima 
pubblicazione realizzata da Luca Zavatta edita da L'escursionista Editore.    Un agevole libretto di trenta pagine ed una dettagliatissima carta dei sentieri scala 1:25.000 vi terranno compagnia ed offriranno confortanti indicazioni in caso di dubbi sul sentiero da percorrere.
Il Monastero di Santa Caterina. Nei pressi si trovava Grassera, un antico villaggio
medioevale completamente distrutto dai pirati saraceni. Di esso non rimane più nulla
.


1 commento:

  1. "Se tu venissi in Italia, ti porterei a fare questa escursione..."

    Mi piacerebbe andare con te, Valter, a quelle belle montagne!! Un giorno adremo insieme! Abbraccio!!

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