lunedì 28 giugno 2021

Sulla ciclopedonale dei Colli di Bergamo, tra monasteri, santuari e freschissimi boschi, ricordando un'azione partigiana.

La ciclopedonale del Parco dei Colli si presta ad essere base di partenza per diversi itinerari che hanno in comune la fresca ombra dei boschi cedui e lo scenario storico degli edifici e dei piccoli borghi che concorrono a completare l'ambientazione medioevale di Bergamo Alta. 

Il Resegone dalla Piana del Gres

Questa proposta di itinerario ad anello parte dall'antico monastero benedettino di Valmarina (310 m -  vedi come raggiungerlo nelle note tecniche in calce) edificato nel dodicesimo secolo e recentemente restaurato per ospitare la sede istituzione del Parco dei Colli di Bergamo.   I dintorni del monastero sono caratterizzati da un suggestivo paesaggio composto da terrazze a prato e coltivi. 

Le terrazze a prato nei pressi del monastero di Valmarina.

Proprio dietro l'edificio transita la ciclopedonale del parco. La si imbocca tenendo la destra al primo bivio e percorrendo un primo tratto in salita, che raggiunge ed attraversa via Ramera (354 m).   Subito dopo il tracciato la traccia scende con ampie curve nel bosco di querce e castagni, costeggiando per un buon tratto il torrente Quisa.

L'ex monastero di Valmarina, ora sede del Parco dei Colli di Bergamo.

Dopo aver percorso circa tre chilometri dalla partenza (45 minuti di cammino da Valmarina) è possibile effettuare una breve deviazione, prendendo a sinistra il sentiero n. 713 che, in pochi minuti, porta al monumento collocato a memoria dei partigiani che persero la vita il 26 settembre 1944.   La squadra stava fuggendo dopo aver assaltato un reparto di genieri tedeschi che aveva attrezzato la Villa Masnada di Mozzo come deposito di armi e munizioni.   L'azione partigiana era fallita e la loro fuga precipitosa, attraverso i campi di Sombreno ed i boschi dei colli, aveva come meta la piana di Petosino ed i loro rifugi situati sul Monte Ubione.   Ma i nazifascisti, che sembravano ben informati sui loro movimenti, li raggiunsero in questo luogo, trucidando sul posto cinque partigiani.    Altri tre furono catturati sul successivo percorso.   Vennero arrestati e giustiziati nella piazza di Petosino. Di un quarto partigiano non si seppe più nulla.

Il monumento ai partigiani.

Tornati sulla ciclopedonale, si prosegue in direzione di Sombreno, costeggiando l'ampio recinto di un maneggio con belle viste sulla Piana del Gres e sui monti Resegone, Tesoro ed Ubione.   In questo tratto è consentito il transito ai mezzi motorizzati ospiti del maneggio stesso.   In meno di un quarto d'ora dal monumento ai partigiani si raggiunge un bivio dove si tiene la sinistra (indicazioni per i santuari di Sombreno e Madonna della Castagna).   Il tracciato rimane nel fitto bosco.    Si raggiunge un quadrivio dove si procede diritti, seguendo l'indicazione per la Madonna della Castagna.

Il santuario della Madonna della Castagna.

Usciti dal bosco ci si trova di fronte il santuario in questione (281 m).   Il tracciato della ciclopedonale termina qui; abbiamo camminato per un'ora e mezza, percorrendo poco più di cinque chilometri.  Dopo essersi dissetati ad una fontanella, si prosegue per la via Madonna della Castagna che, poco più avanti entra in via Fontana. Teniamo la sinistra e cominciamo a salire, sempre su asfalto.   Con alcuni tratti ripidi si superano un centinaio di metri di dislivello, fino ad arrivare ai piedi di una ripida scaletta cementata che porta direttamente alla chiesa della Botta di San Sebastiano (410 m - 45 minuti circa dalla Madonna della Castagna). E' possibile evitare la scaletta seguendo la strada asfaltata che, grazie ad un tornante, raggiunge più dolcemente la piccola chiesa.

Chiesa di San Sebastiano.

Dalla Botta di San Sebastiano si continua a salire lungo la via Colle dei Roccoli che, in un quarto d'ora, porta all'omonimo colle (450 m) dove si trova anche la Trattoria dell'Alpino.   Per rientrare si prende il sentiero n. 910 che scende nel bosco con percorso a tratti ripido e potenzialmente scivoloso.   Perdendo un centinaio di metri di dislivello, il sentiero porta direttamente sulla pista ciclopedonale percorsa all'andata, giusto nei pressi di via Ramera.   Tenendo la destra, bastano pochi passi per individuare i muri chiari del Monastero di Valmarina.  

Barba di capra in fiore sulla discesa dal Colle dei Roccoli.

Info tecniche:

Data dell'escursione: 24-06-2021 - tempo bello.
Partenza: Monastero di Valmarina.  L'omonima via di accesso è riservata al personale del Parco dei Colli.  Bisogna quindi parcheggiare nei pochi posti disponibili a lato della S.S. 470 della Valle Brembana, nei pressi del Bar Crema e Cioccolato. Altrimenti, venendo da Bergamo, si prosegue per un centinaio di metri sulla statale per trovare, alla propria destra, alcuni capienti posti pubblici con righe bianche.
Dislivello: circa 300 metri di sola salita, comprensivo dei diversi saliscendi effettuati durante tutto il percorso.  
Durata e distanza percorsa: Circa tre ore per oltre 10 chilometri complessivi percorsi.

Campo di grano a lato di via Fontana. 

Altri suggerimenti: Con una breve deviazione, più o meno a metà percorso, è possibile allungare l'escursione visitando il Santuario di Sombreno (338 m) situato sul colle che rappresenta l'ultimo sperone a nord dei Colli di Bergamo.   Bel panorama sulla pianura ed apprezzabili opere all'interno dell'edificio sacro, di cui si hanno le prime notizie nel dodicesimo secolo.  Arrivati dal sentiero 711, si può proseguire l'anello scendendo da una bella scalinata che porta alla villa neoclassica dei Conti Agliardi (proprietà privata - possibilità di visite guidate, dettagli sul sito: www.contiagliardi.it) con il suo bellissimo giardino in cui troneggiano splendidi alberi secolari. Costeggiando il giardino è possibile riprendere la ciclopedonale del Parco per arrivare alla Madonna della Castagna.
Cartografia: Carta escursionistica del Parco dei Colli di Bergamo - scala 1:15.000, Ingenia Cartoguide Editore.

La traccia dell'itinerario, tratta dalla Carta del Parco dei Colli di Bergamo.
Ingenia Cartoguide, si ringrazia per la concessione.




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