martedì 6 agosto 2024

Tesori, panorami e sciagure del Monte Secco di Ardesio.

1. Monte Secco (con Fop ed Arera) dalle pendici del Monte Calvera.

Sono salito all'anticima del Monte Secco una trentina di anni fa. Un'escursione impegnativa, che mi regalò emozioni fortissime. Ricordo l'ansia sottile provocata dall'ultimo tratto, in cui si percorre una cresta sottile a fianco di uno strapiombo di mille metri. E, proprio mentre l'ansia si sta trasformando in paura, saltellando tra roccette che richiedono l'uso delle mani, la scoperta di una moltitudine di stelle alpine ad altezza di sguardo, appena mosse da una brezza leggera che saliva dal fondo della Valcanale.

2. Il Monte Secco da Campello, sopra Valzurio. A sinistra la boscosa Cima Ba.

Il Monte Secco deve il suo nome all'assenza di acqua in superficie. Oltre i 1500 metri il terreno si fa arido e roccioso. L'ultima sorgiva si trova nei pressi della Baita Bassa, a circa 1400 metri di quota. Eppure, nelle profondità delle viscere carsiche degli imponenti massicci calcarei che compongono le  "dolomiti di Valcanale" è conservata tantissima acqua  che, per il tramite della sorgente Nossana, viene sfruttate per dissetare un terzo degli abitanti del bergamasco.

I monti Secco e Vaccaro dalla piana di Clusone. In primo piano il Colle Crosio.

Nel passato più remoto il Monte Secco è stato ancor più generoso. Nel suo versante est, l'approfondimento di antichi documenti medioevali ha confermato l'esistenza ed il relativo sfruttamento, tra il 1077 ed il 1273, di una miniera d'argento, acquistata da prestanome del vescovo di Bergamo. Il prezioso minerale venne utilizzato anche per coniare monete della zecca cittadina. 

3. La parete nord del Secco incombe sul paesino di Bani.

In tempi più recenti, il Monte Secco venne utilizzato anche come frigorifero dagli abitanti della Valcanale. Ai piedi della sua maestosa parete nord, fino a pochi anni fa, giaceva un piccolo nevaio, noto come il ghiacciaio della Val del Las, il meno elevato d'Italia, perchè posizionato a circa 1000 metri di quota. 

4. La Val del Las, sede dell'omonimo nevaio
ai piedi dalla parete nord del Monte Secco.

Nelle estati dell'immediato dopoguerra i valligiani, armati di piccone, spezzavano blocchi di ghiaccio per caricarli su carretti e coprendoli con fieno, rami d'abete e sacchi di iuta. I muli trainavano il carico ad Ardesio, Clusone e finanche a Bergamo, dove il ghiaccio veniva venduto ad alberghi e ristoranti.

5. La chiesetta di Cacciamali.

Chi volesse visitare i miseri resti del piccolo nevaio, che ogni tanto risorge in seguito ad abbondanti  nevicate tardoprimaverili, può effettuare una splendida escursione ad anello che parte dalla piccola frazione di Cerete. Questa camminata (i cui dettagli sono recuperabili in questo blog al seguente link: https://dislivellozero.blogspot.com/2023/08/cera-una-volta-un-nevaio-da-cerete.html) vi farà scoprire anche il suggestivo e soleggiato borgo di Cacciamali, un grumo di case in pietra magistralmente ristrutturate, posto in eccezionale posizione panoramica.

6. Il "centro" di Cacciamali.

Le pendici del Monte Secco sono tristemente note anche per la famigerata valanga del Vendòl, periodico tormento per gli abitanti della piccola contrada di Ludrigno. Nel 1626, la valanga seppellì l'intero paese, devastando i fienili ed uccidendo gran parte del bestiame. Una trentina di abitanti furono letteralmente sepolti vivi. Miracolosamente furono tratti illesi alcuni giorni dopo. 

Il Monte Secco da Gromo.

La memoria popolare di quell'evento è ancora viva in alcuni ex-voto che si possono ammirare all'interno del Santuario della Madonna delle Grazie. ad Ardesio. Uno di questi dipinti, in particolare, mostra un'efficacissima rappresentazione del Monte Secco, ritratto dal pittore dell'epoca come un immenso ed aguzzo massiccio, terrificante ed incombente sul misero grumo di case che componevano la piccola contrada.

Ex-voto a ricordo della valanga del 1626.

Quella del Vendòl è tuttora una valanga di tipo primaverile. Poco più di un secolo fa (8 marzo 1916) provocò 8 morti. Nel 1984 superò l'abitato di Ludrigno ed invase la provinciale, trascinando un'auto nel greto del Serio. Recentemente si sono avuti eventi significativi negli anni 2004, 2009 e 2014.

7. I Monti Secco e Fop da Gandellino.

Altre note:

Le fotografie di questo post sono state scattate nel corso di diverse escursioni, il cui dettaglio è pubblicato nel mio blog:  https://dislivellozero.blogspot.com. Se siete interessati ad approfondire i rispettivi percorsi, collegatevi al sito (versione web) e digitate le seguenti stringhe di ricerca: 
- per la foto n. 1: Calvera.
- per la foto n. 2: Campello.
- per la foto n. 3: Bani.
- per la foto n. 4: Las.
- per le foto n. 5 e 6: Cacciamali.
- per la foto n. 7: Dragone.
- per la foto n. 8: Piazzolo.

Il Monte Secco dalla chiesetta di Piazzolo.




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