🥾 Dislivello: 220 metri ⌚ Durata: circa due ore e un quarto 📏Lunghezza: 6.5 km
Il monte Alben dai pascoli del Monte di Zambla. |
Una breve camminata, adatta anche per i meno giovani e per gli escursionisti convalescenti o semplicemente fuori forma, eccezionalmente panoramica, purtroppo malsegnalata. La partenza avviene dal parcheggio gratuito situato al Passo di Zambla (1264 m sul livello del mare) che, salendo dalla Valle del Riso si trova sulla destra. I primi passi si succedono su un breve tratto asfaltato che conduce al Campeggio Zambla. Si costeggia la struttura, tenendola alla propria sinistra, e si procede in piano, fino a raggiungere, in cinque minuti dalla partenza, un bivio in prossimità di una santella (1251 m).
Le prime cascine del Monte di Zambla. |
Qui si svolta a destra, seguendo le indicazioni di una freccia verde indicante il percorso per le "Cascine Monte di Zambla". Questa sarà, purtroppo, l'unica indicazione utile di tutto l'itinerario. Dopo un primo tratto in piano, lo sterrato affronta una ripida ma breve discesa, che ci porta ad un successivo bivio (venti minuti dalla partenza). Si tiene la sinistra, seguendo le indicazioni per la Cima di Grem (sentiero CAI n. 223).
Inizia a far capolino il Pizzo Arera. |
Poco più avanti si incontra la Cascina Colombi, accanto alla quale la traccia si sdoppia. Sulla sinistra una carrareccia cementata, sulla destra il sentiero che, con un saliscendi, si ricongiunge poco dopo con la carrareccia. Nei pressi si trova un trivio, con una nutrita serie di indicazioni. Nulla in merito al giro delle Cascine, la traccia CAI che sembra volgere tutta a destra, lo sterrato che sale a sinistra ed un cartello bidirezionale con due opzioni per l'Alpe Zambla. Prendiamo una di queste, quella che sale per il prato.
Meno male che c'è questa indicazione... |
La traccia ci porta in breve nei pressi di una cascina ben ristrutturata (mezz'ora circa dalla partenza). Il panorama si amplia: a sinistra riappare il Monte Alben, di fronte si inizia ad apprezzare l'imponenza del Pizzo Arera. Troviamo un'altra freccia per l'Alpe Zambla e, poco oltre, si incrocia il sentiero CAI n. 238, che ci accompagna, in leggera salita, in un ambiente sempre più arioso, delimitato a destra dai declivi che scendono dalla Cima del Grem, di fronte dall'Arera e dal Menna ed alle spalle giganteggia l'Alben.
Ormai si cammina in pieno sole... |
Questo tratto attraversa una molteplicità di alpeggi, governati da cascine ben tenute, con la presenza di numerose mucche al pascolo. La sterrata procede in dolce pendenza, regalando vedute sempre più bucoliche, fino a giungere alla Baita del Monte di Zambla, sita al centro dell'Alpe Zambla (1390 m-poco più di un'ora dalla partenza).
La presenza dell'Arera è ormai incombente. |
Un luogo ideale per la sosta, grazie anche alla presenza dei mandriani che, in stagione, vendono formaggi e salumi e possono predisporre anche appositi taglieri per un adeguato ristoro (vedi note tecniche per ulteriori informazioni in merito).
Uno dei tavoli all'aperto della Baita del Monte di Zambla. |
Proseguendo sul sentiero CAI n. 238 si arriverebbe (in un'ora e mezza circa e con un ulteriore dislivello di circa 400 metri) agli ampi pascoli della Baita Camplano, posizionata in una splendida conca tra il Pizzo Arera ed il Monte Grem. Durante la seconda guerra mondiale, la zona che congiunge il Monte di Zambla a Camplano era stata individuata come base ideale per gli aviolanci operati dalle forze alleate per rifornire i numerosi gruppi di partigiani presenti in Val Serina. Le casse lanciate con il paracadute erano riempite con armi automatiche (mitragliatrici, fucili e pistole automatiche con le relative munizioni); mine e bombe a mano; generi alimentari; vestiario ed altri viveri di riserva.
Il sentiero che porta alla località Camplano attraversa il bosco al centro della foto e gira a destra, infilandosi tra Grem ed Arera. |
Per completare l'anello, dalla Baita si volge verso il fondovalle, in direzione degli abitati di Zambla ed Oltre il Colle. Dalla cima di un piccolo cucuzzolo, limitrofo alla Baita, si intravedono uno stagno ed alcune cascine. Senza percorso obbligato si scende alla cascina più a destra. Raggiunto il muro perimetrale, si costeggia la recinzione verso destra, fino ad un accesso che porta sulla sterrata di servizio della cascina stessa (un quarto d'ora dall'Alpe Zambla).
Lo stagno e le cascine viste dal cucuzzolo erboso. La baita da raggiungere è quella più a destra guardando la foto. |
Si percorre la sterrata in discesa, serpeggiando tra pascoli e baite ben ristrutturate. Si perde dolcemente quota, godendo di bellissime visuali sul fondovalle e sul profilo del monte Alben. Un tempo le malghe di questa zona costituivano il borgo sparso di Zambla, ai cui abitanti era affibbiato il curioso soprannome di balòcc, derivante da una divertente e buffa leggenda che riporto in un nota in fondo al post.
Uno sguardo verso il fondovalle. Si intravvede Oltre il Colle. |
Trascurando le deviazioni che portano alle singole cascine, si continua a seguire il tracciato principale, fino a giungere al trivio che ci aveva destato molte perplessità all'andata (una quarantina di minuti dall'Alpe Zambla). Si scopre così che il giro delle Cascine di Zambla proseguiva seguendo l'unico sterrato non segnalato (cioè quello appena percorso in discesa!). Si torna quindi in direzione del Colle di Zambla ripercorrendo all'inverso il percorso dell'andata. Complessivamente, la discesa dura poco più di un'ora.
Uno sguardo al Monte Menna, prima di chiudere l'anello. |
Note tecniche:
Punto di partenza dell'escursione: Parcheggio gratuito al Colle di Zambla, posizionato sulla destra salendo dalla Val del Riso. Dal centro di Bergamo dista circa 42 km, percorribili in circa cinquanta minuti. Dalla città si percorre la statale 671 della Val Seriana per circa 28 chilometri. Superato il ponte del Costone e prima di raggiungere Ponte Nossa, si gira a sinistra in direzione di Gorno, Colle di Zambla. Si sale lungo la Val del Riso per circa 13 km, fino a raggiungere il Colle di Zambla, alla destra del quale trovate il sopraindicato parcheggio.
Nessun commento:
Posta un commento