Nei dintorni del monte Alben si trovano angoli selvaggi e solitari, poco battuti e ricchi di sorprese botaniche. Nei pressi di Costa Serina parte questo anello che, dopo aver raggiunto la cima del monte Suchello, esplora il suo impervio versante nord, ricoperto da splendide faggete e sorprendenti fioriture.
L'Alben dai prati confinanti con il passo di Barbata. |
La partenza dell'itinerario avviene dal piccolo santuario della Madonna della Neve (circa 900 m di quota), posizionato sulla strada che unisce l'altipiano di Selvino al Comune di Serina. Dopo aver parcheggiato l'auto dietro l'edificio religioso, si attraversa la strada provinciale. Dall'altra parte, una palina segnaletica del CAI indica la direzione da seguire per salire al Monte Suchello. E' l'inizio del sentiero CAI n. 519A anche se spesso incontreremo segnaletiche che indicano soltanto il n. 519.
La traccia che sale nel bosco. |
Si superano alcuni gradini e si entra in un boschetto. Con leggera salita, in un quarto d'ora si raggiunge la bella radura delle Stalle d'Aral (circa 1000 m) dove calpestiamo un sentiero costeggiato da muretti a secco, prima di affrontare una breve cementata che ci porta fino alla cascina più alta. Si supera anche questo edificio ed una pozza per l'abbeverata, per poi entrare in un bel bosco di latifoglie, dove la traccia inizia a salire con maggiore decisione.
Pozza e cascina più alta delle Stalle d'Aral. |
Il sentiero è largo, ben tracciato e segnalato, alterna brevi tratti in falsopiano a strappi più decisi. Al primo bivio troviamo una lapide commemorativa. La traccia tiene la destra e continua a salire. Si guadagna rapidamente quota con una serie di tornanti, fino a raggiungere, dopo un'ora e mezzo di cammino dalla partenza, un baitello denominato "Baitèl del Gustì" (1435 m).
Primula odoosa. |
Poco sopra si incontra un'altra pozza e si riprende a salire nel bosco. Ad un bivio si trascura la traccia che prosegue diritto, continuando a salire a sinistra, fino ad arrivare ad un colletto (1510 m circa) dove si sta completando la costruzione di un rifugio da parte degli Amici della Montagna di Costa Serina. La vetta del Suchello è ormai a portata di mano. Seguendo le indicazioni CAI, si sale ancora per pochi metri, individuando la croce metallica (1541 m-quasi due ore dalla partenza), dalla quale si gode un amplissimo panorama sull'altipiano di Selvino ed Aviatico, sulla Valle Serina e sulle guglie del Monte Alben.
Croce di vetta del monte Suchello. |
Tornati al colletto del rifugio in costruzione, si prende il sentiero n. 519 in direzione Baita Sedernel-Monte Alben. Si affronta una discesa, a tratti ripida, con qualche traverso un po' esposto ed una serie di serpentine che calano velocemente tra il fitto degli alberi. Tra le rocce e nel sottobosco del severo versante nord del Suchello, la flora è ricca e variegata. In stagione, la possibilità di fotografare l'endemica primula albenensis aggrappata alle guglie del monte vale da sola la fatica di questa escursione.
Primula dell'Alben fiorita sul versante nord del monte Suchello. |
Si raggiunge un primo roccolo che si costeggia stando sulla sinistra. Percorriamo poi un tratto che alterna falsopiano e leggera salita, regalando belle viste sulle rupi del Suchello. Superata una pozza realizzata per far abbeverare gli animali selvatici della zona, si giunge ad un secondo roccolo, la cui proprietà occupa una vasta area. Siamo nei pressi del boscoso passo di Barbata (1312 m) che si raggiunge poco oltre, dove si individua una palina segnaletica che ci conferma di aver percorso il sentiero n. 519 e dove, proseguendo diritto, si percorrebbe il sentiero CAI n. 525 per salire sulla cima dell'Alben. Dalla vetta del Suchello abbiamo camminato per quasi un'ora.
Il primo roccolo che sin incontra scendendo verso il passo di Barbata. |
Fatti due passi a sinistra della palina segnaletica, troviamo una freccia in legno che indica il sentiero n. 519B che scende nella Valle del Ferro. E' il percorso che ci consente di chiudere l'anello e ritornare al parcheggio iniziale. Un breve tratto in piano ci conduce all'inizio della ripida discesa dove ci inoltriamo in una splendida faggeta, profondamente incassata fra alti torrioni di roccia che la rendono ancora più suggestiva.
La parte bassa della Valle del Ferro. |
Più in basso il bosco si dirada. Incontriamo un paio di bivi dove si procede sempre diritti. Nella parte finale il bosco si ricompatta, fino ad incontrare alcune baite dove la traccia si spiana. Dopo un tratto in falsopiano, si arriva, in circa in un'ora dal passo di Barbata, sulla strada provinciale n. 31. Deviando a sinistra, la si risale per pochi minuti, fino al parcheggio del piccolo santuario della Madonna della Neve.
Roccolo nei pressi del passo di Barbata. |
Note tecniche:
L'itinerario evidenziato sulla carta turistica-escursionistica della Provincia di Bergamo, Tavola n. 05. Si ringrazia per la concessione. |
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