mercoledì 21 settembre 2022

Da Piario alla vetta del panoramicissimo Sapèl Né, un balcone a 360 gradi al centro dell'Alta Valle Seriana

Il breve anello che, dal cimitero di Piario, raggiunge la croce del monte Sapèl Né è un concentrato di emozioni culminante con il panorama a 360 gradi che si gode dalla vetta.

L'asta del Serio dal sentiero di salita al Sapèl Né. In mezzo spunta il Diavolo di Tenda.

L'itinerario parte dal lato sud del piccolo cimitero di Piario (circa 550 m. di quota - ampio parcheggio nelle immediate vicinanze), da cui parte una mulattiera che sale alla radura della chiesetta di San Rocco. L'accesso è posto dietro ad un cartello che suggerisce un'itinerario circolare attorno al paese. Una freccia in legno indica la direzione per San Rocco ed un segnale stradale vieta l'accesso alle moto.

Appena partiti, uno sguardo alla Costa d'Agnone, al Grabiasca ed al Pizzo del Diavolo.

La traccia sale gradatamente in un bosco misto. Dopo pochi minuti si incontra un bivio dove si tiene la sinistra, trascurando la traccia pianeggiante che probabilmente torna in paese. Dopo un quarto d'ora si giunge ad un secondo bivio, dove si gira a destra per giungere, con pochi passi, alla già visibile radura che precede la chiesetta di San Rocco e dove il patrono viene festeggiato, il 15 ed il 16 agosto, con una sagra e spettacolari fuochi d'artificio.

Arrivo alla radura di San Rocco: chiesina e cannone degli Alpini.

Si attraversa la radura, ai lati della quale sono posizionate diverse panchine ed un bel punto panoramico sulle vette dell'Alta Valle Seriana. Fra tutte lo sguardo viene attirato dalla punta aguzza del Pizzo del Diavolo di Tenda. La chiesetta seicentesca di San Rocco si trova poco oltre, in una bellissima posizione, arricchita dalla visione della Costa che, dall'altro lato della valle, sale fino alla cima del Monte Vaccaro.

La chiesetta di San Rocco.

Lasciando la chiesetta alla nostra destra, si percorre lo sterrato che porta, con alcuni saliscendi, verso la pineta di Clusone. Si sale un tratto cementato, al termine del quale si individua, sulla sinistra, un sentiero che sale deciso fra gli abeti. Uno di essi è segnato con una croce rossa. indicante la direzione da seguire per raggiungere la cresta che unisce la vetta del Sapèl Né a quella del vicino Monte Cucco. 

Il sentiero che sale nel bosco. 

Il primo strappo è molto remunerativo, poi si prende fiato pianeggiando in un fitto bosco misto. Dopo cinque minuti di cammino dalla deviazione ci si trova davanti ad un bivio, alla destra del quale si individua una piccola targa in legno che ci indica la direzione per salire al Sapèl Né.  Completato il tornante destrorso, si procede in salita, seguendo i bolli ed i triangoli rossi che, tracciati sul tronco degli alberi o sui bordi del sentiero, ci guideranno per tutto il successivo percorso. 

Incontri autunnali.

Si continua a guadagnare quota con decisione. E' un tratto un po' faticoso e da evitare in caso di pioggia o terreno bagnato, ma il bosco è rinfrescante e, in stagione, la fioritura dei ciclamini è una gioia per gli occhi. Dopo una ventina di minuti dalla chiesetta di San Rocco, si arriva di fronte ad una rupe calcarea sulla quale è evidente l'indicazione di voltare a sinistra. Continuando a salire, in meno di dieci minuti si raggiunge la cresta boscosa che divide il territorio del Comune di Piario dall'altipiano di Clusone.

I ripetitori del monte Cucco e il massiccio dell'Alben.

Arrivati alla cresta è possibile fare una breve deviazione per raggiungere i visibili ripetitori della RAI che occupano la vetta del Monte Cucco (circa 770 m di quota). Ma i recinti dei ripetitori limitano l'accesso e la visibilità e conviene quindi girare subito a sinistra, proseguendo la salita in direzione della croce di vetta del Sapèl Né.

Fiorine ed il pizzo Formico dalla cresta di salita.

In questo punto inizia un tratto che può essere impegnativo o divertente, a seconda dei punti di vista e delle rispettive abilità. Si affrontano infatti alcune roccette da superare usando anche le mani, alternate a tratti un po' esposti dove il panorama comincia ad ampliarsi. Dopo una ventina di minuti dal bivio di cresta, si raggiunge un ripetitore. 

Ciclamino delle Alpi nei pressi della croce di vetta.

La pendenza diminuisce per lasciare posto ad un breve tratto aereo che porta al passaggio da cui il monte prende il nome. Il "sapèl" si supera con un po' di attenzione, ringraziando i volontari che hanno segnato con bolli rossi ravvicinati la traccia da qui alla cima, che si raggiunge una decina di minuti dopo aver superato l'intaglio roccioso. 

Arrivo in vetta al Sapèl Né.

Il panorama dalla croce di vetta (844 m-circa un'ora e un quarto dalla partenza) è strepitoso. Siamo praticamente a picco sulla frazione Fiorine e lo sguardo si apre su tutto l'altipiano di Clusone, in mezzo al quale verdeggia il Colle Crosio. Il Pizzo Formico giganteggia di fronte a noi, mentre verso sud fa capolino il massiccio dell'Alben. 

Il colle di Crosio nell'altipiano di Clusone.

Voltandosi verso ovest si ammirano i placidi pascoli del monte Altino e la poderosa Costa del Vaccaro. A nord, infine, oltre all'onnipresente Pizzo del Diavolo, si distingue il massiccio Vigna Soliva spuntare alle spalle del monte Fortino e della cima Ba, che ombreggiano l'abitato di Villa d'Ogna. Poco oltre, compare persino un pezzetto di Presolana, nascosta in gran parte dai verdi pascoli del Blum e da Cima Parè.

I pascoli del monte Alino e la cima Vaccaro dalla vetta del Sapèl Né.

Per scendere e completare un anello, ci si dirige al versante opposto, guidati da una freccia disegnata su una roccia. Seguendo fedelmente i ben posizionati bolli rossi si scopre un evidente sentiero che scende seguendo il filo di cresta, riparato da arbusti di latifoglie. 

Il sentiero di cresta. 

Siamo in un'oasi di protezione della fauna selvatica, dove vige il divieto di caccia, che permane anche nel fitto bosco che scende gradatamente fino ad un terrazzo erboso dove fa bella mostra di sè un roccolino interamente realizzato in legno. Il terrazzo domina i prati di un'azienda agricola, dove pascolano allo stato semibrado pecore, capre ed agnellini.

Roccolino in legno. In questo punto si trova il trivio dove si scende a sinistra.

Proprio in questo punto (poco più di venti minuti dalla vetta del Sapèl Né) ci si trova di fronte ad un trivio. Si prende il sentiero più a sinistra, che si tuffa deciso in un fitto bosco portandoci, in una decina di minuti, ad un bivio posto accanto ad una sorgiva. Si gira a sinistra, pianeggiando sotto begli esemplari di faggi. In breve si arriva ad un altro bivio, dove a destra si scenderebbe alla località Candrietti. 

Aconito giallo nel bosco misto sopra Piario.

Noi invece proseguiamo diritti, in falsopiano, superando una panchina da cui si gode una bella visuale sui monti dell'Alta Valle Seriana ed arrivando fino ad un impianto di captazione della società Uniacque (circa cinquanta minuti dalla vetta).  Da qui il sentiero confluisce in una strada sterrata che porta rapidamente al bivio già raggiunto all'andata e posto negli immediati pressi della radura di San Rocco. Scendendo a destra si raggiunge quindi il punto di partenza del nostro itinerario (circa un'ora di cammino dalla cima del Sapèl Né).  

Il filo di cresta che precede la vetta.

Note tecniche:

Data dell'escursione: 19-09-2022 - tempo bello, visibilità ottima.
Punto di partenza: Per raggiungere Piario si percorre la provinciale della Valle Seriana fino al bivio di Ponte Nossa, dove si gira a destra in direzione di Clusone.  Risaliti due tornanti si arriva ad una rotonda, dove si prende a sinistra la Strada Provinciale 51 che, attraverso la pineta di Clusone, porta all'Ospedale di Groppino ed al successivo abitato di Piario. Alle prime case del paese si tiene la destra (via Genova) e, in breve, si individua, sempre sulla destra, il piccolo Cimitero. Di fronte ad esso, poco più in basso, si trova un'ampio parcheggio. 
Dal centro di Bergamo sono circa 33 km, percorribili in circa tre quarti d'ora.

Gregge di ovini al pascolo sopra Clusone.

Dislivello e lunghezza dell'itinerario: 350 metri di sola salita per un totale di circa 4 chilometri.
Durata: L'anello si percorre in circa due ore e mezzo.

Luoghi di sosta e ristoro nei pressi del tracciato: a pochissimi distanza dal punto di partenza dell'escursione si trova il Centro Sportivo di Piario (in via Venezia, 4) dove è sempre aperto il bar paninoteca con tavola calda. Altre informazioni sulla loro pagina facebook: https://www.facebook.com/CsPiario

Garofano selvatico fotografato sulla vetta del Sapèl Nè.

Altre escursioni in zona: Piario è vicinissimo alla Selva ed all'altipiano di Clusone. In questo blog trovate la descrizione di almeno altre quattro passseggiate od escursioni effettuabili nella zona. I link di collegamento sono i seguenti:
- https://dislivellozero.blogspot.com/2022/04/lanello-dei-prati-mini-di-clusone-una.html
- https://dislivellozero.blogspot.com/2017/08/due-passi-nella-selva-di-clusone-tra.html
- https://dislivellozero.blogspot.com/2017/12/a-caccia-di-sole-nella-piana-di-clusone.html
- https://dislivellozero.blogspot.com/2019/05/san-lucio-forcella-larga-fogarolo-san.html
Cartografia: Carta Turistico-Escursionistica della Provincia di Bergamo - scala 1:25.000 - Tavola 05. 

Zoom sulla piazza di Piario dalla cima del Sapèl Né.






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