Una giornata uggiosa può oscurare gli spettacolari panorami delle dolomiti della Valcanale. Al tempo stesso però, l'escursionista curioso, non più distratto da quelle magnifiche visuali, potrà scoprire suggestivi incontri nel fitto sottobosco e fra gli splendidi alpeggi della valle.
Il Pizzo Branchino fotografato dall'Alpe Néel. |
La partenza di questo itinerario prende forma dai parcheggi posti negli immediati pressi della strada forestale che sale al rifugio Alpe Corte, sopra Valcanale (circa 1100 metri di quota - nelle note in calce al post trovate i dettagli per arrivarci e sul ticket da pagare per accedere all'ultimo tratto ed ai relativi punti di sosta autorizzata). Dopo aver parcheggiato, si trascurano le indicazioni per l'Alpe Corte e si tiene la sinistra, scavalcando la sbarra che chiude al transito motorizzato la salita agli ex-impianti sciistici, realizzati negli anni '80 del secolo scorso ed abbandonati fin dal 1998.
Valcanale e il suo laghetto visti dalla strada di accesso agli ex-impianti. |
Si cammina sull'asfalto per poco più di un quarto d'ora, con alcune belle viste sulla Valcanale ed il suo laghetto. Arrivati alla stazione di partenza della ex-seggiovia (1.200 m circa), si ha un'immagine eloquente di come si possano ridurre le strutture abbandonate a se stesse da oltre vent'anni. Sembra che l'intenzione della società di riferimento (la Valcanale srl in liquidazione) sia quella di "...lasciar fare alla natura", mentre esistono studi e progetti che hanno certificato un danno ambientale che si aggira sui tre milioni di euro.
Baita Bassa di Vaghetto. |
La traccia da seguire è il sentiero CAI n. 266 che, per un lungo tratto, sale lungo le vecchie piste di discesa, dove si possono "ammirare" anche opere di protezione in calcestruzzo da cui sbucano decine di tondini di ferro, ormai arrugginito e corroso dal tempo. Dopo un'ora di cammino si arriva alla piccola radura della Baita Bassa di Vaghetto (1.424 m). Il sentiero tiene la destra e rientra nel bosco, superando un avvallamento fino a raggiungere i prati sui quali campeggia la Baita di Piazza Bassa.
Campanula soldanella, ai bordi delle ex-piste da sci. |
Nei pressi di un piccolo stagno di abbeverata si svolta a sinistra, salendo in direzione della stazione d'arrivo di un vecchio skilift (circa 1.550 m). Il segnavia biancorosso del CAI ci fa prendere decisamente a sinistra, scendendo leggermente in un tratto di bosco profumato da diverse varietà di funghi. Con andamento pressochè pianeggiante, in breve si raggiunge la Baita del Gruppo Alpinistico Nembrese (1.563 m-poco meno di due ore dalla partenza) attualmente in fase di ristrutturazione.
Amanita muscaria, nei pressi della Baita G.A.N. |
Da questo punto di osservazione il panorama è vastissimo, nebbia e nuvole permettendo. A nord si ammira l'imponente vallone che porta al passo dei Laghi Gemelli, ad ovest spicca il Pizzo Branchino e, a guardia della piccola baita si impone la splendida bastionata calcarea della Corna Piana. Il sentiero CAI n. 266 procede con una serie di saliscendi in un rado bosco composto da un gran numero di essenze erboree, mentre la visuale si allarga sulla fitta abetaia che riempie la valle dove scorre il torrente Aqualina.
Incontri nel sottobosco. |
Dopo un breve tratto in discesa, la traccia arriva agli ampi pascoli dell'alpe Néel. Tra pacifiche mucche che brucano con gusto, si arriva ad un bivio. Si prende a sinistra il n. 218/A che, in leggera salita, porta in breve al sentiero n. 218 che, a sinistra, porterebbe al passo Branchino. Noi giriamo a destra e, con pochi passi, raggiungiamo la Baita Bassa di Néel (1.585 m), di proprietà della Provincia di Bergamo e dove è possibile pernottare, mentre i formaggi prodotti nell'alpeggio sono prodotti e vendutirealizzati nella Baita Alta di Nèel, visibile dal tratto di sentiero appena percorso.
Baita Bassa di Néel. |
Manca ormai poco all'Alpe Corte, che si raggiunge percorrendo un tratto in discesa, circondati da fresche latifoglie e vivaci cascatelle. Un'ampia radura preannuncia la Baita di Corte Bassa e, poco oltre, il Rifugio Alpe Corte (1410 m - un'ora circa dalla Baita GAN). Non resta quindi che proseguire in discesa, sul sentiero CAI n. 220, calpestando l'acciotolato, lo sterrato ed il cemento della strada di servizio al rifugio. In poco più di mezz'ora ci si ritrova al parcheggio dove si è lasciata l'auto.
Rifugio Alpe Corte. |
Note tecniche:
Data dell'escursione: 02-09-2022 - nebbia, nuvole e molta foschia in parziale diradamento.
Punto di partenza: Per raggiungere la frazione di Valcanale si deve percorrere la provinciale della Valle Seriana fino al bivio di Ponte Nossa dove, invece di girare a destra per i tornanti che portano a Clusone, si prosegue diritti sulla provinciale n. 49 in direzione di Valbondione. Appena superato l'abitato di Ardesio, in località Ponte Seghe, si devia a sinistra seguendo le indicazioni per la Valcanale. La S.P. 49 guadagna subito quota con alcuni tornanti, per poi proseguire diritta nella vallata fino al suo termine. Da Bergamo sono circa 45 km percorribili in una cinquantina di minuti.
A Valcanale il parcheggio si paga: Da agosto 2018 il Comune di Ardesio ha disposto l'obbligo del parcheggio a pagamento nelle aree di sosta predisposte dal laghetto di Valcanale sino all'inizio della strada forestale che porta al Rifugio Alpe Corte. Il ticket viene emesso da due parcometri che lo rilasciano al prezzo giornaliero di 3 (tre) euro. Riduzioni sono previste per soste prolungate.
Lo scheletro della stazione di arrivo di uno skilift, poco sopra la Baita di Piazza Bassa. |
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