venerdì 18 agosto 2023

Da San Lucio alla panoramica cima del Pizzo Formico, ritornando attraverso il fitto e rigoglioso bosco della Baita delle Ortiche.

🥾 Dislivello: 635 metri  ⌚ Durata: poco più di 4 ore e mezza  📏Lunghezza: circa 12 km

Il Pizzo Formico dalla radura del Pianone.

L'escursione prende il via dal parcheggio a pagamento posto in cima alla strada che porta alla località San Lucio (1027 m), sopra Clusone. Nelle note tecniche trovate i dettagli per raggiungerlo. Accanto alla sbarra che impedisce l'accesso alle auto non autorizzate si trova una palina segnaletica del CAI, che indica la direzione per il rifugio San Lucio, il Pianone ed il Pizzo Formico, seguendo la traccia del sentiero n. 508A.
Cascina ristrutturata tra San Lucio ed il Pianone.
Si procede prima in piano e poi in leggera salita, lasciando i locali del Rifugio sulla sinistra ed arrivando alla chiesetta di San Lucio in una decina di minuti. Sulla destra si notano le evidenti indicazioni da seguire, inoltrandoci con pacata pendenza in un'ariosa abetaia. Dopo aver calpestato un tratto cementato, si raggiunge una cascina ben ristrutturata, oltre la quale si trova un bivio, dove si tiene la sinistra. Accompagnati da una segnaletica composta da bolli bianco e verdi si raggiunge l'ampia radura del Pianone (1142 m-circa mezz'ora dalla partenza).

Il Pianone visto poco sopra la Baita del Giannino.
Costeggiando i pascoli della grande cascina (un tempo albergo a servizio di un impianto sciistico) si prende la sterrata che sale a sinistra, dirigendoci verso la Baita del Giannino, che raggiungiamo in una decina di minuti dal Pianone. Da questa postazione il panorama si allarga su tutta l'Alta Val Seriana, anticipando parte dello spettacolo che ci aspetta dopo la salita. 

Parnassia fiorita accanto al sentiero di salita.

La traccia tiene la sinistra e le indicazioni sono chiare. Si supera la baita salendo per pochi minuti, fino ad incontrare un altro bivio dove si volta a destra, per poi inoltrarci in una fitta abetaia. Si sale seguendo larghe serpentine per oltre venti minuti, fino a che la pendenza si addolcisce. Percorrendo un lungo tratto in falsopiano, la vegetazione, fattasi più rada, ci offre alcune suggestive finestre sul Pizzo Formico, sull'Arera e la Corna Piana. 

Il Formico si avvicina.

Il bosco è ricco di ciclamini ed altre fioriture. Si supera il bivio che scende alla Baita delle Ortiche (che prenderemo al ritorno) e, in poco meno di due ore dalla partenza, si raggiungono i 1470 m della Forcella Larga dove, sulla destra, si intravvedono i ruderi della Capanna Ilaria. 

Finestra su Arera e Corna Piana.

La struttura, inaugurata nel 1928, funzionò come rifugio alpino negli anni '30, diventando un punto d'appoggio e di pernottamento per i numerosi sciatori che, sfruttando anche gli impianti sciistici del Pianone, effettuavano la cosiddetta "Traversata del Formico", da Clusone a Gandino. Negli anni della seconda guerra mondiale la Capanna venne utilizzata come rifugio dai partigiani, fino ad essere bruciata dai nazifascisti durante uno dei loro frequenti rastrellamenti nella zona. 

La Conca del Farno dalla Forcella Larga.

Sulla sinistra lo sguardo viene invece inevitabilmente attratto dagli amplissimi pascoli della Conca del Farno, che digrada dolcemente verso la Val Gandino. Manca poco alla meta, anche se la vetta si nasconde momentaneamente alla nostra vista. La traccia prosegue evidente, la palina del CAI indica la direzione e la relativa durata, segnalata in circa mezz'ora. Il primo tratto sale in dolce pendenza, lasciandoci ammirare il panorama che si allarga sempre di più alle estremità della Conca, ad ovest delimitata dal dosso sopra il quale è stato realizzato il Rifugio Parafulmine (1536 m). 

Punto della situazione alla Forcella Larga. Sullo sfondo le prime rampe del Formico.

Seguendo i bolli bianco-verdi, si raggiunge una curva da dove si palesa la croce di vetta del Pizzo Formico. Pochi metri e la traccia strappa in decisa pendenza. Gli ultimi passi sono particolarmente stancanti, anche se la vista sempre più vasta lenisce distrae dalla fatica. Poco prima della vetta una rosa dei venti dettaglia le cime dei monti che delimitano l'amplissimo panorama. Dalla croce (1632 m-due ore e mezza dalla partenza) lo spettacolo sulla catena delle Orobie è incomparabile. Ma anche lo sguardo sulla media Valle Seriana, sulla Val Gandino e l'altipiano di Clusone è molto bello ed anche istruttivo per i curiosi di geografia.

Il Pizzo di Casnigo e l'Alben (nella foschia) dalla cima del Formico.

Il ritorno potrebbe essere fatto lungo l'itinerario di salita. I fanatici delle escursioni ad anello (come il sottoscritto) possono invece sfruttare la deviazione che scende verso la Baita delle Ortiche. Il bivio si incontra dopo circa quaranta minuti di discesa dalla vetta del Formico. Girando decisamente a sinistra, si calpesta una traccia che rimane ben evidente nel fitto della vegetazione. Con larghissime serpentine, si scende molto dolcemente in un bosco misto, dove le latifoglie sembrano prendere lentamente il sopravvento sulle conifere. Il sottobosco è particolarmente ricco di fioriture ed arbusti. 

Il sentiero nel bosco nei pressi della Baita delle Ortiche.

Il sentiero, decisamente poco frequentato, prosegue per un buona mezz'ora, fino ad incontrare un bivio (circa 1150 m di quota) dove si gira a destra per tornare, verso il Pianone. Nessuna indicazione per la Baita delle Ortiche. A casa leggo che sarebbero bastati cento metri di discesa per incontrarne la "caratteristica  radura". 
Genziana asclepiade.

Dal bivio si procede praticamente in piano, proseguendo nel bosco fino ad attraversare anche la valletta del "Vendul" dove, nei pressi dell'omonimo fontanino, in stagione si ammirano suggestive fioriture della genziana esclepiade (specie protetta). In poco meno di trenta minuti si esce all'aperto, sui pascoli del Pianone, dove si riprende la traccia già calpestata all'andata per ritornare alla chiesetta di San Lucio e, quindi, al parcheggio di partenza. La discesa è durata poco più di due ore, escluse le soste.

La cascina del Pianone.
 Info tecniche:

Partenza: San Lucio dista circa 40 km dal centro di Bergamo, percorribili in poco più di cinquanta minuti d'automobile. Arrivati a Clusone si seguono le indicazioni per la località La Spessa, da dove parte una stretta e tortuosa strada recentemente asfaltata, lunga circa cinque chilometri. Il Comune di Clusone ha denominato questa strada come "via Beur"; su molti motori di ricerca si trova cercandola come "via San Lucio". Superati otto tornanti si arriva ad uno slargo posto un centinaio di metri prima del Rifugio San Lucio, dove si trova il parcheggio, delimitato da una sbarra.  
A San Lucio il parcheggio si paga: Il Comune di Clusone ha disposto l'obbligo del parcheggio a pagamento lungo tutto il tratto Via Beur-Rifugio San Lucio. Il ticket, che funziona con la modalità "gratta e sosta", viene venduto in una serie di esercizi commerciali il cui elenco è disponibile al seguente link: https://www.comune.clusone.bg.it/it/news/elenco-rivendite-per-acquisto-tagliando-gratta-e-sosta-via-beur-rifugio-san-lucio. Il prezzo giornaliero nominale è di 3 (tre) euro. Le rivendite possono deciderne la vendita, in piena autonomia, fino ad un massimo di € 3,30 (tre euro e trenta centesimi). E' necessario trascrivere la targa sul biglietto, pena la multa.

Chi sale e chi scende dal Formico.

Dislivello e lunghezza dell'itinerario: 635 metri di dislivello per un totale, fra andata e ritorno, di circa dodici chilometri.      
Durata: Per percorrere l'intera escursione ad anello servono poco più di quattro ore e mezza, al netto delle soste.  
Altre escursioni in zona: In questo blog trovate la descrizione di altre escursioni nel territorio del Comune di Clusone. I link sono i seguenti:
https://dislivellozero.blogspot.com/2022/11/un-anello-da-clusone-alla-conquista.html
- https://dislivellozero.blogspot.com/2017/12/a-caccia-di-sole-nella-piana-di-clusone.html
- https://dislivellozero.blogspot.com/2022/04/lanello-dei-prati-mini-di-clusone-una.html
- https://dislivellozero.blogspot.com/2022/09/da-piario-alla-vetta-del.html
https://dislivellozero.blogspot.com/2019/05/san-lucio-forcella-larga-fogarolo-san.html.

Asteroide salicina nei pressi del fontanino del Vendùl.

Cartografia: Sulla Carta Turistico-Escursionistica della Provincia di Bergamo-Tavola 05 viene parzialmente indicata la traccia di salita (dal Pianone alla Forcella Larga) ed un ulteriore tratto della deviazione ad anello. Recentemente una cartina dei sentieri della zona, in cui è evidente l'anello dell'escursione sopra descritta, è disponibile gratuitamente al Rifugio San Lucio ed all'infopoint di Clusone, in Piazza Orologio 21.

Manca poco alla vetta. 





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