🥾 Dislivello: 150 metri ⌚ Durata: meno di un'ora e mezzo 📏Lunghezza: poco più di 3 km
Corna Spigorel dal sentiero CAI n. 401. |
Aiutati dalle seggiovie degli impianti di Lizzola si raggiunge senza fatica il Rifugio Mirtillo (1949 m) dove si posa a terra il piede, cominciando a camminare. Nelle note tecniche lascio il dettaglio per arrivare alla stazione sciistica, con tanto di costi ed orari di apertura nel periodo estivo.
Il Rifugio Mirtillo. |
Poco oltre la terrazza del rifugio si incontra un bivio: a destra viene segnalato il percorso per il Lago Spigorel; noi saliamo invece sulla sterrata che sale a sinistra, priva di indicazioni, e che porta in meno di un quarto d'ora, alla stazione di arrivo di una seggiovia. La sterrata scende, mentre noi prendiamo una traccia che sale a sinistra sul placido cucuzzolo erboso dello Sponda Vaga (2068 m-20/25 minuti dalla partenza) dal quale si ammira un panorama pregevole.
Pizzi Redorta e Coca dalla cima dello Sponda Vaga. In basso a destra, il Rifugio Mirtillo. |
Di fronte spiccano gli imponenti massicci dei Pizzi Redorta e Coca, ai piedi dei quali si distende l'abitato di Valbondione. In basso a sinistra si intravvede il nostro punto di partenza e le piste da sci, dominate dalla mole del Vigna Soliva. Voltandosi, lo sguardo viene attirato dalle pareti calcaree del Pizzo di Petto e dei Monti Barbarossa e Vigna Vaga.
Versante con Pizzo di Petto e Barbarossa, sempre dallo Sponda Vaga. |
In dieci minuti si torna alla base della seggiovia e si procede sulla solita sterrata voltando a sinistra. Pochi passi e la carrareccia si trasforma in un esile sentierino che si abbassa verso una spianata che delimita il fianco occidentale del Barbarossa restando sui 1980 metri di quota. Si cammina tra le zolle erbose, per raggiungere un'evidente traccia, perpendicolare alla nostra direzione. Si tratta del sentiero delle Orobie Orientali (CAI n. 401), che percorreremo per un brevissimo tratto.
Scendendo dalla cima dello Sponda Vaga. A sinistra la sterrata da percorrere per continuare l'anello. |
Ma, prima di poterlo calpestare, vi invito a rallentare, non fare rumore e guardarvi in giro. Se già non li avete sentiti, potrete cogliere i fischi delle marmotte, le cui tane sono disseminate per tutta questa area. Anche noi siamo stati individuati dalle loro sentinelle, che hanno avvisato il resto della comunità del nostro arrivo, effettuando una serie cadenzata di fischi.
Mamma marmotta e marmottino. |
Il significato di questi avvertimenti si potrebbe tradurre in: "Il pericolo viene da terra, ed i potenziali nemici sono abbastanza lenti". Abbiamo quindi tempo e modo di scattare qualche foto, tenendoci lontani, anche per evitare di spaventarle ulteriormente.
Marmotta addetta alla portineria. |
La prateria alpina che si sta attraversando è allietata anche da una serie di interessanti fioriture: numerose verghe d'oro, qualche cespuglio di parnassia e pochi esemplari di trifoglio alpino. Raggiunto il sentiero CAI n. 401, si tiene la destra per pochi passi fino a raggiungere delle frecce indicatrici in legno. Qui si può decidere per due opzioni (escludendo ovviamente quella di tenere la sinistra per salire lungo la traccia del CAI n. 401 che si dirige al Rifugio Albani).
Trifoglio alpino. |
La prima opzione sarebbe quella di procedere diritti, in direzione di un grande ometto di sassi, dove si scenderebbe in un canalone per arrivare quindi ai bordi del lago Spigorel. A causa di un mio ginocchio malandato e tuttora convalescente, abbiamo la necessità di fare poco dislivello. Perciò teniamo la destra, a seguire una traccia che ci porta ad altri cartelli in legno ben visibili dal punto in cui ci siamo fermati (venti minuti dalla seggiovia).
In vista del Rifugio Mirtillo. |
Trascurando le indicazioni proposte da questi cartelli, ci teniamo sulla traccia che pianeggia verso sinistra, restando poco sotto alcuni panettoni erbosi che limitano la vista verso valle. Senza apprezzabile dislivello, il sentiero costeggia le pendici dello Sponda Vaga e, dopo una larga curva verso destra, rivediamo la sagoma del Rifugio Mirtillo.
Il pascolo della Baita Alta di Vigna Soliva. |
Alla nostra sinistra si nota il pascolo della Baita Alta di Vigna Soliva, mentre a destra la sterrata è costellata di cespugli di rododendri. In questo periodo il suo fiore viene sostituito da un frutto capsulare, spesso bianco, a volte tendente al rosa. Il Rifugio è ormai prossimo ed il breve anello è completato.
Frutto di rododendro rosso. |
Note tecniche:
Costi ed altre info sull'utilizzo degli impianti di risalita: Gli impianti di Lizzola sono aperti tutti i giorni di luglio e dall'1 al 29 agosto. Nei mesi di giugno e settembre restano in funzione nei week-end. Sono aperti dalle ore 9:00 fino alle 16:30, con orario continuato. La seggiovia è divisa in due tronconi. Il biglietto di andata e ritorno per salire fino al Rifugio Mirtillo costa 17 euro, più 3 euro di caparra, che verranno resi alla restituzione della card che apre i tornelli di accesso agli impianti. Per altre info: tel. biglietteria 329 6783390; sito web: www.nuovalizzola.it.
Dislivello e lunghezza dell'itinerario: L'anello qui descritto realizza circa 150 metri di sola salita. Il percorso complessivo è lungo poco più di tre chilometri.
Durata: L'anello si percorre in meno di un'ora e mezza, al netto delle soste.
Se intendete scendere al Lago Spigorel, il dislivello complessivo raggiungerà i 350 metri, la distanza da coprire supererà i 5 km con un tempo approssimativo superiore alle due ore.
Monte Vigna Soliva dalla cima dello Sponda Vaga. |
Cartografia: La traccia interessata dall'itinerario è parzialmente evidenziata nella carta escursionistica della Val di Scalve, realizzata dalla sezione CAI di Bergamo in scala 1:25.000.