lunedì 15 maggio 2017

In Val di Funes, tra le montagne dell'Eden

La Val di Funes è una perla nascosta tra le pieghe delle Dolomiti, trascurata dalla gran parte dei turisti, che preferiscono sciare sul Sella Ronda, pedalare sui quattro passi o frequentare le più rinomate località della Val Gardena e dell'Alta Badia.    Ma non tutto il male vien per nuocere....
Le Odle dal sentiero Munkel Weg - foto di Sergio Gavazzeni

IL PARCO NATURALE PUEZ-ODLE
Negli anni settanta l'ipotesi di un maxi-carosello sciistico che coinvolgeva la Valle è stato sconfitto da una massiccia raccolta di firme a favore della creazione di un Parco Naturale, che tutelasse le eccellenze paesaggistiche e ambientali del massiccio montuoso del Puez e delle Odle.    Oltre quarant'anni dopo, abbiamo la possibilità di visitare un'oasi di tranquillità dalla bellezza struggente che ha saputo scommettere su un "turismo dolce", capace di ristorarsi in un paesaggio naturale e culturale protetto dal disturbo di massa.
Rocce, pascoli e boschi di conifere: il cuore del Parco
SI PARTE DA MALGA ZANNES
L'itinerario proposto parte dal parcheggio di Malga Zannes (1.685 m).     Per raggiungerlo bisogna risalire tutta la Val di Funes fino al paese di San Pietro, dove si abbandona, girando a destra, la provinciale che porta in Alta Badia, per arrivare infine a questa località, che si può definire il cuore verde del Parco Naturale.      Malga Zannes si trova ad una quota dove il paesaggio rurale muta in modo graduale, tra boschi intatti e prati d’alpeggio fioriti, fino ai piedi delle maestose cime delle Odle che, da questa prospettiva, fanno intuire il significato del loro toponimo ladino: le vette sembrano sottilissimi aghi che puntano diritti al cielo.
Panorama della zona dell'itinerario vista dal Rifugio Genova - foto di Marco Ghirardelli

IL SENTIERO ADOLF MUNKEL (O DELLE ODLE)
Dal parcheggio, il sentiero n. 6 ci fa gradualmente salire lungo la valletta del torrente Ciancenon (o San Zenone), facendoci guadagnare circa duecento metri di dislivello.   Arrivati ad un ponte che attraversa il rio, si incrocia il sentiero n. 35, dedicato ad Adolf Munkel (pioniere del Club Alpino Tedesco), il tracciato più bello ed emozionante che io abbia mai percorso.    Si cammina ad una quota media di 1900 m, al margine superiore di luminose cembrete ricche di rododendri, ai piedi dell’imponente parete nord del Sass Rigais, del Furchetta e delle altre cime delle Odle.
Percorrendo questo sentiero, ho avuto la sensazione di camminare dentro un quadro dipinto da un pittore impressionista: in basso, compatti boschi di abete rosso e di larici disegnano una fascia di colore verde scuro che contrasta ed esalta le pallide pareti rocciose dominanti lo sfondo superiore.   Nella veste autunnale, il paesaggio si arricchisce dei riflessi dorati dei radi lariceti, in estate, sono invece i rododendri a punteggiare l'armonia verde dei pini cembri che dividono la fascia vegetazionale dalla base delle guglie.
La radura di Malga Casnago - foto di Sergio Gavazzeni

MALGA CASNAGO, L'ANGOLO PIU' INCANTEVOLE DELLE DOLOMITI
Dopo circa un'ora di estatica camminata, si raggiunge il bivio di Forcella Pradel.
Continuando sul sentiero delle Odle si potrebbe raggiungere Malga Brogles (2.045 m – circa tre ore dalla partenza), dove è possibile ristorarsi e pernottare.
Se invece si gira a destra, in pochi minuti si arriva ai pascoli di Malga Casnago (1.996 m), definiti da Reinhold Messner come "l'angolo più incantevole delle Dolomiti".
Anche questa malga è un frequentato punto di ristoro, raggiungibile da Malga Zannes anche attraverso una rete di stradette forestali che collegano i diversi masi della zona.   Si può quindi scendere alla Malga Dusler (1.782 m) e quindi al parcheggio, dopo aver camminato per circa 3 ore e mezzo, compiendo un anello di circa 9 chilometri, per un dislivello complessivo di circa 400 metri.

Malga della Val di Funes

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