Un'escursione non impegnativa, che offre bellissimi panorami del versante sud del massiccio della Presolana, unendo la zona della Baita Cassinelli con la suggestiva via del latte che transita dal Colle della Presolana.
La Presolana occhieggia tra la foschia mattutina. |
Dal parcheggio degli impianti di sci posto al Passo della Presolana (1290 m) si attraversa la strada all'altezza del bar Neve, nei pressi del quale si imbocca una stradina asfaltata che già reca le indicazioni del sentiero CAI 315, in direzione del Rifugio Cassinelli.
Campanula selvatica nel bosco che porta al Rifugio Cassinelli. |
La traccia, ora sterrata, entra nel bosco di conifere e sale, inizialmente con decisione, poi con pendenza meno accentuata. Si procede fra gli abeti, dedicando un po' di attenzione alle radici che ingobbiscono il sentiero. Laddove la vegetazione si dirada, si può ammirare la valle sottostante, delimitata dai monti Lantana e Scanapà.
Vista sugli impianti sciistici e sui monti Scanapà e Lantana. |
Seguendo le indicazioni biancorosse del CAI si ritorna nel fitto del bosco, continuando a calpestare roccette e radici. Più avanti gli alberi si diradano. A quota 1500 metri la traccia gira a destra, salendo lungo un crinale prativo che porta ad una palina segnaletica verticale. Proseguendo diritto si salirebbe all'impegnativo Monte Visolo (sentiero CAI n. 316). Voltando a sinistra si raggiunge invece il Rifugio Baita Cassinelli in circa dieci minuti. Arrivati all'edificio (1568 m-meno di un'ora dalla partenza) il panorama si apre sul massiccio della Presolana.
Arrivo al Rifugio Cassinelli. |
Si prosegue sulla sterrata per alcuni minuti, sino ad un'altra palina segnaletica che indica la giusta direzione per il sentiero delle capre (che sulle mappe più recenti è indicato con il n. 319/A). Da qui si seguono le indicazioni verso il Rifugio Olmo, tenendo quindi la sinistra, mentre a destra la traccia ci avrebbe portato alla Grotta dei Pagani ed alla via normale per la vetta principale della Presolana.
Sul sentiero delle capre (CAI n- 319/A). |
Il sentiero delle capre è ben tracciato e sempre evidente. Dopo pochi minuti dalla deviazione precedente, si trascura una indicazione a sinistra per la Malga Cornetto. Subito dopo la traccia sale con decisione a destra. Per un buon quarto d'ora si guadagna ripidamente quota fino a raggiungere un lungo falsopiano che regala respiro e splendide vedute. Alla nostra destra incombono i contrafforti del pizzo di Corzene, a sinistra lo sguardo si apre sui sottostanti impianti sciistici, sulla piccola frazione di Donico e sulle montagne circostanti, fino ad individuare il grosso panettone del Monte Pora.
I contrafforti del Pizzo Corzene dal sentiero delle capre. |
La traccia prosegue senza soluzione di continuità, il bosco si dirada. Pochi maestosi abeti rossi si alternano a rigogliosi cespugli di pino mugo ed a solitari larici piegati dai venti. Con un lungo traverso tra i pascoli e gli sfasciumi del Pizzo Corzene, in circa un'ora si arriva ad un bivio posto a circa 1830 metri di quota. Ci troviamo in un ottimo punto panoramico. A destra fa capolino il Pizzo Olone, di fronte spiccano le guglie della Cima di Bares e a sinistra domina la scena il Monte Cornetto.
Il Monte Cornetto, scendendo dal sentiero n. 315/A. |
Evitando di proseguire diritto in direzione del Rifugio Olmo, il nostro itinerario piega tutto a sinistra, sul sentiero n. 315/a che, scendendo con decisione in un bosco rado, in un quarto d'ora ci porta al Colle della Presolana (1692 m - due ore e un quarto dalla partenza) dal quale è possibile ammirare anche la dirupata e selvaggia testata della Valle dei Mulini.
Campanula di Rainieri sul sentiero delle capre. |
Per chiudere l'anello, dal Colle si prende il sentiero n. 319, che seguiremo fino al Passo della Presolana, percorrendo un tratto della via del latte, un interessante itinerario che collega le principali malghe ed i più suggestivi alpeggi della Conca. Il tracciato scende fra prati verdissimi punteggiati da maestosi massi erratici, fino a giungere ad un bivio malamente segnalato.
Masso erratico nei pascoli sotto il Colle della Presolana. |
Una palina verticale ci farebbe tenere la destra, segni biancorossi dipinti su massi ci invitano invece a proseguire senza svoltare. Ad intuito tiriamo diritto e scendiamo verso un pascolo dove troviamo un folto gregge di pecore. Poco oltre arriviamo sul largo sterrato che ci riporterà al Passo della Presolana, scoprendo che anche il sentiero che teneva la destra sarebbe arrivato in quel punto. Il bivio controverso era quindi solo una deviazione creata per evitare di entrare in un pascolo privato.
Malga di Corzene. |
Si costeggiano le malghe Corzene (che si intravede in alto a sinistra) e Corzenino (bel rustico, posto in basso a destra) per raggiungere un ultimo bivio dove teniamo la destra (a sinistra si risalirebbe alla Malga Cassinelli). Ancora pochi passi ci portano sulla strada statale, accanto all'ingresso dell'albergo Spampatti. Per raggiungere il parcheggio si deve calpestare l'asfalto per cinque minuti ma, considerato quel che si è lasciato alle spalle, ne vale proprio la pena!
Pino mugo, abete rosso e Cima di Bares sullo sfondo. |
Note tecniche:
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